Cattedrale di Santa Maria del Fiore (Duomo di Firenze) (Comune di Firenze)

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 Cattedrale, Chiesa

La chiesa di Santa Maria del Fiore è il Duomo di Firenze. È la quarta chiesa d'Europa per grandezza, dopo San Pietro in Vaticano, Saint Paul a Londra e il Duomo di Milano. È lunga infatti 153 metri mentre il basamento della cupola è largo 90 metri. Ha una pianta peculiare, composta com'è di un corpo basilicale a tre navate saldato ad una enorme rotonda triconca che sorregge l'immensa Cupola del Brunelleschi, la più grande Cupola in muratura mai costruita. Al suo interno è visibile uno dei più grandi cicli affrescati; 3600 metri quadri di affreschi, eseguiti tra il 1572-1579 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari.

Magnifico tempio del culto mariano, il Duomo di Santa Maria del Fiore fu iniziato per incarico della Signoria nel 1296 dall’architetto Arnolfo di Cambio nel luogo dove sorgeva l’antica cattedrale di Santa Reparata. L’Arte della Lana, che aveva ricevuto l’incarico di sovrintendere alla costruzione, nel 1334 affidò la direzione dei lavori a Giotto e dopo il 1350 a Francesco Talenti, al quale si deve un nuovo progetto che alterò parzialmente quello arnolfiano. Dopo che entro il 1364 erano state ultimate le prime tre campate, nel 1378-80 fu realizzata la copertura della navata centrale e di quelle laterali. Il problema della costruzione della cupola fu risolto dopo lunghi dibattiti dal Brunelleschi, che, a partire dal 1418, assurse al ruolo di primo architetto rinascimentale. La sua geniale soluzione tecnica consisteva nella creazione di una doppia calotta autoportante, che non richiese la presenza delle tradizionali armature di sostegno. Il 25 marzo del 1436 Santa Maria del Fiore venne consacrata da papa Eugenio IV. La lanterna, costruita dopo la morte del Brunelleschi (1446), fu completata dal Verrocchio nel 1468, che la coronò con la palla bronzea e la croce. Di tutte le vicende costruttive del Duomo, quella più sofferta fu la realizzazione della facciata, che Arnolfo aveva messo in opera fino alla metà dell’alzato; l’opera arnolfiana fu d’altra parte rimossa nel 1588. Dopo svariati progetti cinque-seicenteschi, Emilio De Fabris si aggiudicò l’esecuzione della facciata attuale, in stile neogotico, costruita fra il 1871 e il 1887. Fra le porte che decorano Santa Maria del Fiore, la più bella è senz’altro quella che si apre sul fianco sinistro, detta della «Mandorla», dalla forma della cornice dentro la quale è raffigurata la Madonna Assunta che dà la cintola a San Tommaso. Al suo interno il Duomo comunica un senso di severità e raccoglimento spirituale. Concepito a pianta longitudinale, innestata su un corpo a pianta centrale sormontato da una cupola, è diviso in tre navate da grandiosi pilastri, sostenenti archi ogivali. Il pavimento a marmi policromi, iniziato su disegno di Baccio d’Agnolo ai primi del Cinquecento, fu continuato in quel secolo con ulteriori interventi anche settecenteschi. Numerose vetrate istoriate in parte risalenti alla fine del Trecento, ma per la maggior parte eseguite fra il 1434 e il 1455 su disegno di Lorenzo Ghiberti, impreziosiscono e ravvivano l’interno. Notevoli sono quelle che chiudono gli occhi del tamburo, realizzate su cartoni di Paolo Uccello, Donatello, Ghiberti e Andrea del Castagno. Al centro della controfacciata, il grandioso orologio dipinto da Paolo Uccello (1443). Il Duomo adempì nel corso dei secoli alle sue peculiari funzioni liturgiche, ma fu anche teatro di iniziative culturali e letterarie. Nel Quattrocento, il cancelliere fiorentino Coluccio Salutati vagheggiava il progetto di trasformarlo in una sorta di Pantheon, ricco di opere d’arte celebrative: di quel progetto sono testimonianza i due monumenti equestri affiancati dei condottieri Giovanni Acuto e Niccolò da Tolentino, rispettivamente dipinti da Paolo Uccello nel 1436, e da Andrea del Castagno nel 1455-1456. Nello stesso contesto celebrativo si colloca il ritratto di Dante che, col suo poema illumina la città di Firenze fra il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio, eseguito nel 1465, in occasione del secondo centenario della nascita del sommo poeta. La cupola, che avrebbe dovuto essere decorata a mosaici, fu invece più tardi ricoperta con affreschi, raffiguranti il Giudizio Universale, per mano di Giorgio Vasari e poi di Federico Zuccari e collaboratori (1572-1579). Si deve a Baccio Bandinelli e Giovanni Bandini la realizzazione del coro marmoreo (1574), in sostituzione del precedente di legno. Nel Duomo si venera anche San Zanobi, vescovo di Firenze nel IV-V secolo; sotto l’altare della tribuna centrale è collocata la famosa Arca di San Zanobi, eseguita in bronzo da Lorenzo Ghiberti. Nella zona delle tribune, disposte a trifoglio, si trovano le Sagrestie: la Vecchia, detta ‘dei Canonici’, ha sopra la porta una lunetta raffigurante l’Ascensione, terracotta invetriata eseguita da Luca della Robbia intorno al 1450; e la Nuova, detta ‘delle Messe’, che ha sopra la porta bronzea un’altra lunetta, sempre di Luca, raffigurante la Resurrezione. All’interno di questa, tarsie lignee dal forte valore prospettico e illusionistico furono disegnate, sul lato frontale, da Alesso Baldovinetti, Maso Finiguerra e Antonio del Pollaiolo e messe in opera da Giuliano e Benedetto da Maiano.

Fonte: I Luoghi della Fede - Regione Toscana
Sito Web: web.rete.toscana.it/Fede/ricerca.jsp?lingua=italiano

per approfondire: www.operaduomo.firenze.it/luoghi/cattedrale.asp
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