Pieve di San Romolo a Gaville

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La tradizione vuole che questa pieve sia stata eretta a fianco della possente torre campanaria nel 1007, forse in sostituzione di una cappella ancora più antica, per volere del vescovo di Fiesole e della famiglia degli Ubertini che possedeva un castello nel vicino borgo di Gaville.
La storia del luogo risale al tempo dei romani, la cui presenza è attestata da numerosi frammenti di laterizi e vasi dell’età imperiale che furono ritrovati nella terra rimossa per allargare il piazzale sul lato nord durante i lavori di restauro della chiesa.
Nel 1030 la pieve risultava costruita fino ai pilastri, poi furono aggiunte le sei colonne cilindriche con i capitelli scolpiti ed essa fu portata a termine nel 1070 e dedicata a san Romolo martire primo vescovo di Fiesole. I documenti più antichi che riguardano la pieve sono le carte del monastero di Montescalari del 12 marzo 1078 ove essa è chiamata la pieve di San Romolo in Cortule, toponimo che può far pensare ad un possedimento fondiario altomedievale o al fatto che davanti alla chiesa veniva amministrata la giustizia.
Il campanile si compone di due parti: una anteriore alla chiesa che giunge a metà campanile con quattro archi a tutto sesto in pietra, l’altra aggiunta nel XVIII secolo. Alla sommità del campanile, quattro finestre con cornice in cotto sorreggono i ceppi delle campane che risalgono al 1215, al 1620 e al 1954, dalla più piccola alla più grande: la campana del 1404 è stata collocata nel chiostro della canonica perché molto lesionata.
La facciata della chiesa si presenta con un bozzato compatto. Al centro si trova un portale con architrave e arco rinforzato. L’affresco che era collocato nella lunetta si trova ora in una stanza della canonica e rappresenta la Madonna col Bambino, san Pietro e san Romolo, opera di scuola senese risalente ai primi del XV secolo. Al centro della facciata è stata riaperta la finestrella bifora che era stata tamponata nel Settecento quando il patrizio fiorentino Pietro de’ Mozzi apportò alcune modifiche alla chiesa. L’abside si presenta sobria ed elegante ricoperta a lastre di pietra; sotto il displuvio si apre una finestrella a forma di croce, rara a trovarsi, che si ripete anche nella facciata. L’interno si presenta a tre navate spartite da sei archi per parte. Quelli più vicini al presbiterio sono sorretti da pilastri in bozze ben lavorate, gli altri da tre colonne monolitiche con capitelli scolpiti così distribuiti: nel primo di destra è rappresentato un ippogrifo, nel secondo e terzo di destra volute e fogliami. Nella terza colonna in basso vi è l’epitaffio di un parroco morto nel 1691 e lo stemma della famiglia Mazzi. Nel primo capitello di sinistra sono rappresentati un ippogrifo, un cane e altri animali, nel secondo di sinistra volute e fogliami, nel terzo mostri alati e teste di animali.
Il secondo e terzo pilastro di sinistra recano fregi romanici. All’altare di sinistra è collocata un’Annunciazione di scuola fiorentina degli inizi del Cinquecento mentre un dipinto attribuito a Bicci di Lorenzo e rappresentante San Cristoforo è stato collocato in canonica dopo il restauro.

Fonte:
Verdi Terre di Toscana
www.verditerre.org/verde/6/2figlinegaville.html
Nearby cities:
Coordinate:   43°35'12"N   11°25'42"E
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