Antica Mantineιa

Greece / Arkadia / Ayios Konstantinos /
 sito archeologico, disegna solo il bordo, città fantasma, Antica Grecia

Era una delle città più antiche e potenti in Arcadia. Prima delle guerre persiane, come le altre città dell'Arcadia, aveva riconosciuto la supremazia di Sparta, e di conseguenza i Mantinei combatterono contro i persiani assieme agli spartani. Cinquecento dei loro cittadini furono inviati al passo delle Termopili ma non parteciparono alla battaglia in quanto re Leonida gli rimandò nel Peloponneso a difendere l’istmo, Un loro contingente arrivò sul campo di Platea subito dopo la famosa battaglia. Durante guerra del Peloponneso, fu inizialmente membro della confederazione Peloponnesiaca ma diverse cause fecero si che si allontanò dall' alleanza spartana. Mantineia e Tegea erano in questo periodo le due poleis più importanti dell’ Arcadia e furono spesso coinvolte in ostilità. Nel 423 AC, combatterono una battaglia sanguinosa dalla sorte indecisa, che è citata pure da Tucidide. Tegea, essendo governata da un’ oligarchia era saldamente alleata di Sparta mentre Mantineia con una costituzione democratica, così come dal suo odio verso Tegea, era mal disposta anche verso a Sparta. Oltre a questo i Mantinei avevano recentemente esteso il loro dominio sulla regione della Parrhasia e avevano una fortezza presidiata a Cypsela, vicino al luogo dove fu poi costruita Megalopoli. Ben consapevole che i Lacedemoni non avrebbero mai permesso loro di mantenere la loro recente conquista, com’ era da politica spartana per evitare l'aumento di ogni potere politico nel Peloponneso, Mantineia formo’ un'alleanza con Argo, Elide, e Atene, e nel 421 AC fu coinvolta nella guerra con Sparta. Questa guerra fu portata a termine nella battaglia decisiva che si combattè nei pressi di Mantinea nel mese di giugno, 418, in cui il Argivi, Mantinei e Ateniesi furono sconfitti dagli Spartani sotto re Agide. I Mantinei conclusero una pace con Sparta, rinunciando al loro dominio sulle citta’ in Arcadia che avevano conquistato.
Mantineia continuò ad essere un alleato riluttante nei confronti di Sparta nei successivi 33 anni e quest’ultima nel secondo anno dopo la pace di Antalcidas, che le aveva ripristinato gran parte del potere precedente, decise di schiacciare questa città nemica ed antagonista. In conseguenza a ciò le ordinarono di radere al suolo le mura e su rifiuto di quest'ultima, marciarono contro la città con un esercito sotto il comando del loro re Agesipolis (385 AC) sostenendo che la tregua per i 30 anni era scaduta dopo la battaglia di 418. I Mantinei furono sconfitti e si rifugiarono nella loro città, pronti a resistere all’ assedio, ma Agesipolis dopo aver sollevato un argine attraverso il fiume Ophis che scorreva attraverso la citta’ Mantineia devio’ il corso del fiume provocando un inondazione. Le mura costruite con mattoni crudi ben presto cominciarono a cedere e i Mantinei temendo che la città sarebbe stata presa d'assalto furono costretti a cedere ai termini degli Spartani che ordinarono agli abitanti di lasciare la città, e di disperdersi nei villaggi. I Mantinei non rimasero però a lungo in questa condizione. Quando la supremazia spartana decadde dopo la battaglia di Leuttra, si riunirono e ricostruirono la città. Presero cura di escludere il fiume dalla nuova città e per rendere più sicure le mura, le alzarono ancora più alte ma in pietra. l Mantinei presero parte attiva nella formazione della confederazione arcadica e nel fondazione di Megalopoli che seguì subito dopo il restauro della propria città, e uno dei propri cittadini, Licomede, fu il principale promotore del regime. Pochi anni dopo, per ragioni sconosciute , litigò con il supremo governo arcadico, e formò un'alleanza con i loro nemici di sempre, gli Spartani. Al fine di abbattere questa nuova coalizione, Epaminonda marciò nel Peloponneso e Mantineia fu nuovamente teatro di un'altra grande battaglia (la seconda delle cinque), nella quale gli spartani e loro alleati uscirono sconfitti , ma che la rese ancora più memorabile con la morte di Epaminonda. Il luogo di questa battaglia è descritto di seguito. Le battaglie, terza e quarta sono solo citate dagli scrittori antichi: la terza fu combattuta nel 295 quando Demetrio Poliorcete sconfisse gli Spartani di re Archidamo , la quarta nel 242, quando Arato e gli Achei sconfissero gli Spartani e re Agide cadde in battaglia.
Mantinea continuò ad essere una delle città più potenti di Arcadia fino al tempo della Lega achea. In un primo momento aderì a questa alleanza, ma successivamente l’ abbandonò assieme a Orchomenos e Tegea e divennero membri della confederazione Etole. Queste tre città in un secondo momento rinunciarono all’ alleanza con gli Etoli ed entrarono a far parte di una stretta alleanza con Sparta (228 AC). Questo passo fu la causa della guerra tra gli Achei e gli Spartani, chiamata la Guerra Cleomenica. Nel 226, Arato sorprese Mantineia e la costrinse ad accettare in città una guarnigione achea. I Mantinei poco dopo espulsero gli Achei e di nuovo si unirono agli Spartani ma anche questa volta la città cadde e fu presa dal macedone Antigono Dosone (222) che gli Achei avevano chiamato in loro aiuto. Mantineia fu trattata con grande severità e abbandonata al saccheggio, i suoi cittadini venduti come schiavi e il suo nome cambiato in Antigoneia (Antigoneia) in omaggio al monarca macedone . Nel 207, la piana di Mantineia fu teatro di una quinta grande battaglia tra le forze achea, al comando di Filopemene, e quelle Spartane sotto il tiranno Machanidas nella quale quest’ultimo fu sconfitto e ucciso. La poleis fu l'unica città arcade che combattè dalla parte di Augusto nella battaglia di Azio. La città continuò a portare il nome di Antigoneia fino al tempo di Adriano, il quale ripristinò la sua antica denominazione.
La città si trova interamente in pianura e si differenzia da quasi tutte le altre città greche di allora dal momento che poche altre città greche erano così completamente in pianura. Ora è chiamata Paleopoli. Il circuito delle mura è completo, con l'eccezione di un piccolo spazio sui lati N e W.. In nessun luogo ci sono più di tre corsi di muratura esistente fuori terra, e l'altezza è così uniforme che si può concludere che il resto delle pareti è stata costruita di mattoni crudi. La città aveva 9 o 10 porte e lungo le mura c'erano delle torri a distanze regolari. Leake ha calcolato 118 torri, e dice che la città aveva circa 21 miglia di circonferenza, ma Ross asserisce che la città era molto più grande contando 129 o 130 il numero delle torri. Le mura della città erano circondate da un fossato attraversato dal fiume Ophis . Degli edifici all'interno della città, descritti da Pausania, sono rimasti solo pochi resti. Quasi al centro della città ci sono i resti del teatro, il cui diametro era di circa 2440 piedi. Ad ovest del teatro Ross osserva le fondamenta del tempio di Afrodite Symmachia, che il Mantinei eressero con la quota di denaro che ricevettero dopo la battaglia di Azio.
Il territorio di Mantinea è spesso descritto dagli scrittori antichi, dall’ essere stato così spesso sede di battaglie, ma è difficile e quasi impossibile, identificare qualsiasi delle località di cui troviamo menzione, dalla scomparsa dei santuari e monumenti con cui sono indicati i punti, e anche dalla natura della pianura, la topografia dalle quali deve essere stata frequentemente alterata dal cambiamento dei corsi d'acqua. Due le strade portavano a sud Mantineia, - quella sud-est a Tegea, e l'altro sud-ovest a Pallantium. Sulla sinistra della strada per Tegea, chiamato Xenis da Polibio appena fuori dalle porte di Mantinea c’ era l'ippodromo, e poco più in là dello stadio, sopra la quale il Monte Alesium: nel punto in dove la montagna finiva c’ era il tempio di Poseidone Hippius, che era a 7 stadi dalla città. Al di là del tempio di Poseidone c’ era una foresta di querce chiamata Pelagos attraverso la quale correva la strada per Tegea. Girando a sinistra al tempio di Poseidone si trovano alla distanza di 5 stadi le tombe delle figlie di Pelia. Venti stadi più avanti c’ era un luogo chiamato Phoezon (Phoizon). Questa era la parte più stretta della pianura il cui passaggio era ridotto dalla collina di Scope a ovest e una roccia sul lato est.
Subito dopo c’era la tomba di Areithous, che si dice sia stato qui ucciso da Licurgo. Questa stretta valle chiusa da due creste sporgenti ha costituito la frontiera naturale tra i territori di Mantinea e di Tegea. Il confine tra i due stati era caratterizzato da un altare circolare in prossimità della strada ed era a circa quattro miglia da Mantinea e circa sei da Tegea.
Fu qui che l'esercito spartano fu sconfitto da Epaminonda il quale ottenne una vittoria memorabile nonostante la perdita della vita. Aveva marciato da Tegea in direzione nord-ovest probabilmente passando vicino alla località moderna di Tripoli, mantenendosi lungo il fianco del monte Maenalo. Egli attaccò il nemico sul suo fianco destro vicino al crinale del Monte Maenalo . Fu chiamato Campo di ammirazione (Skope, ora Myrtikas), perché Epaminonda, dopo aver ricevuto la ferita mortale, fu condotto in cima per vedere la fine della battaglia. Qui morì e la sua tomba fu eretta sul posto, come scrisse e vide Pausania.
La strada da Mantinea a Pallantio correva quasi parallela alla strada per Tegea sino a raggiungere i confini della Tegeatide. Alla distanza di uno stadio c’era il tempio di Zeus Charmon.
Nearby cities:
Coordinate:   37°37'3"N   22°23'31"E
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