Grotta dei Briganti

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Tra le recenti attività di esplorazione del GPG, figura una visita alla Grotta dei Briganti, sita in territorio di Gorgoglione (provincia di Matera): la grotta, non ancora inserita nel Catasto Speleologico delle Grotte della Basilicata, è ubicata a sud dell'abitato, ad una quota di 760 m s.l.m., in sinistra orografica di un affluente della Fiumara di Gorgoglione.
L'imbocco della cavità si apre al piede della parete rocciosa alta circa 40 metri, alla cui sommità è l'abitato. La roccia in cui la cavità si sviluppa è costituita da arenarie quarzoso-feldspatiche, di colore grigio ed a stratificazione generalmente indistinta. La grotta è presumibilmente una cavità di interstrato, sviluppatasi lungo il contatto tra due banconi arenaci o al passaggio tra le arenarie e le sottostanti argille.
Il fondo della grotta è infatti colmato da depositi argillosi dello spessore visibile, al momento, di almeno un metro e mezzo.
Lungo l'asse principale della cavità, della lunghezza di 36 metri, è stata scavata una trincea, larga circa 2 metri, che ha consentito l'accesso alla cavità e l'espletamento dei primi lavori. L'asse minore, più o meno perpendicolare al primo, ha una lunghezza massima di 35 metri.
L'altezza massima della cavità è attualmente di 2 metri circa. La parte più interna della grotta presenta tracce di stillicidio e concrezionamento, costituito da piccole stalattiti di qualche centimetro di lunghezza e da croste calcistiche in prossimità delle pareti rocciose.
L'avviamento di uno scavo esteso all'intera cavità e la conseguente rimozione dei depositi argillosi in essa presenti consentirebbe di ampliare l'imbocco della cavità, di riportare la grotta al suo originario sviluppo, di completare l'esplorazione ed accertare così la fondatezza della tradizione popolare che vorrebbe la grotta collegata al castello che sovrastava l'abitato mediante un cunicolo.
L'interesse della Grotta dei Briganti, che trae la sua denominazione dal presumibile utilizzo della stessa come dimora di briganti, oltre che dalle dimensioni, che ne consentiranno a breve l'inserimento nel suddetto Catasto Speleologico delle Grotte della Basilicata, deriva dalla possibilità di inserire la cavità in un itinerario storico-naturalistico che avrebbe Gorgoglione come punto di partenza.
Il toponimo "Grotta dei Briganti", presente anche in altre cavità della Basilicata e della Calabria, testimonia di un'epopea, quella del brigantaggio post-unitario, che ha visto le grotte protagoniste, in quanto dimora e sicuro nascondiglio. Nel caso specifico, l'ubicazione della grotta in prossimità del limite provinciale tra Matera e Potenza, sullo spartiacque tra due bacini idrografici, rendeva la stessa particolarmente strategica dal punto di vista logistico.
L'interesse della grotta deriverebbe pertanto dal suo inserimento in un apposito itinerario storico-naturalistico finalizzato alla valorizzazione delle bellezze naturali, delle tradizioni popolari, della cucina locale, e delle vicende storiche dei luoghi, tra cui si ricorda lo scontro sul Torrente Sauro tra le bande di Crocco e le truppe del Regno d'Italia.
In tale contesto la Grotta dei Briganti rappresenterebbe il luogo evocativo del mondo del brigantaggio che dovrebbe avere un suo specifico approfondimento in un apposito Museo del Brigantaggio, la cui sede andrebbe individuata tra le dimore storiche o antiche di Gorgoglione.
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Coordinate:   40°23'34"N   16°8'39"E
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