Rocca Guidonesca di Rocchettine
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castello, rovine/vestigia
Rocchette e Rochettine, piccoli borghi gemelli (ambedue frazioni di Torri in Sabina, ma abbastanza distanti dal capoluogo) erano due abitati fortificati posti in un luogo strategico per il controllo di una importante via di comunicazione tra la storica Valle Reatina e la Valle del Tevere. Oggi, mentre il più basso di essi (Rocchette, posto in posizione meno impervia) continua ad essere abitato, il borgo più alto (Rocchettine) si affaccia sinistramente diroccato e disabitato sulla verdissima vallata sottostante
AMBIENTE E STORIA
Il Borgo di Rocchettine ed il suo 'fratello maggiore' (il Borgo di Rocchette, più in basso) sorgono su due speroni dei COLLI SABINI, ai lati opposti della gola del torrente Aia. Il luogo è strategico perché abbastanza PROSSIMO AL CONFINE CON L'UMBRIA (LINEA DI SECOLARI CONTESE fra le città di Narni e di Rieti, gli Imperatori di turmo ed i Nobili locali): qui LA GOLA DEL FIUME SI STRINGE e le fiancate della vallata sono impervie (e, PAESAGGISTICAMENTE, MOLTO BELLE)
Mentre il Borgo di Rocchette è tuttora abitato (e preso da un’ondata di restauri) il borghetto di ROCCHETTINE CONTINUA IL SUO SONNO SECOLARE, SU UN COLLE PIU' IN ALTO.
Su questi due poggi due diverse fortezze vennero edificate nel corso del XIII secolo: Rocchettine era conosciuta come ROCCA GUIDONESCA mentre Rocchette era chiamata ROCCA BERTALDA ed ambedue avevano lo scopo di sorvegliare la strada proveniente dalla Valle del Tevere che dava accesso al Reatino. Non si hanno notizie certe sugli artefici della loro realizzazione, ma si può supporre che Rocchettine (dato il suo originario nome) possa essere posto in relazione con la consorteria dei Guidoneschi che edificò vari castelli nella zona. Si sa che nel trecento AMBEDUE I BORGHI FURONO DEI SAVELLI e quindi, agli inizi del cinquecento, degli ORSINI per poi passare nel settecento nelle proprietà della Chiesa che, ai primi dell’ottocento le assegna al Comune cui appartengono oggi.
Sembra che NEL SETTECENTO IL BORGO SUPERIORE (ROCCHETTINE) RISULTASSE GIA' ABBANDONATO, pur sopravvivendo qualche casupola (di cui oggi si osservano i resti) nei dintorni della fortificazione.
IL BORGO DI ROCCHETTINE OGGI
Ai giorni nostri, mentre il borgo basso di Rocchette ha ormai perso il carattere precipuo di luogo fortificato, mantenendo l’aspetto di sereno paese medioevale, il borghetto di ROCCHETTINE CONSERVA nella sua interezza l’ASPETTO CUPO DEL VECCHIO BORGO CASTELLANO, con le sue fortificazioni che incombono sui ripidi pendii dal colore verde dei muschi, a strapiombo sulla angusta vallata sottostante.
PIUTTOSTO MALRIDOTTO, se ne scorgono all’osservazione dal basso i caratteristici tratti delle mura fortificate munite di torrioni cilindrici. Percorsa la ripida stradina che parte dalla provinciale (nei pressi di Rocchette) si arriva al cospetto dell’ANTICA PORTA D'INGRESSO alla cittadella.
L’interno è costituito da un GROVIGLIO DI STRETTI VICOLI fra mura pericolanti e piccoli ambienti di cui si indovina la destinazione: abitazioni o botteghe artigiane, stalle, cantine e quant’altro rendeva vivi questi antichi centri ed accompagnava il giornaliero tirare a campare dei loro non ricchi abitanti, tutti tesi al rispetto del signore di turno.
Il signore, nobile o emissario della proprietà, cui era riservato il fabbricato migliore, si impegnava alla comune difesa e perciò aveva rafforzato varie volte le mura e la rocca che oggi ancora sovrasta e racchiude questa piccola città morta.
Rocchettine, come spesso è accaduto per questi piccoli borghi, sicuramente non si è spopolato improvvisamente ma con l’andar dei secoli; pur avendo fatto evidenti tentativi per rabberciare le crepe di opere pericolanti, alla fine IL PASSARE DELLE STAGIONI E L'INCURIA GENERALE hanno finito col prevalere, inducendo anche gli ultimi abitanti a traslocare verso luoghi più sicuri e forse anche più adatti all’esercizio delle attività agricole.
2018 www.lazioturismo.it
AMBIENTE E STORIA
Il Borgo di Rocchettine ed il suo 'fratello maggiore' (il Borgo di Rocchette, più in basso) sorgono su due speroni dei COLLI SABINI, ai lati opposti della gola del torrente Aia. Il luogo è strategico perché abbastanza PROSSIMO AL CONFINE CON L'UMBRIA (LINEA DI SECOLARI CONTESE fra le città di Narni e di Rieti, gli Imperatori di turmo ed i Nobili locali): qui LA GOLA DEL FIUME SI STRINGE e le fiancate della vallata sono impervie (e, PAESAGGISTICAMENTE, MOLTO BELLE)
Mentre il Borgo di Rocchette è tuttora abitato (e preso da un’ondata di restauri) il borghetto di ROCCHETTINE CONTINUA IL SUO SONNO SECOLARE, SU UN COLLE PIU' IN ALTO.
Su questi due poggi due diverse fortezze vennero edificate nel corso del XIII secolo: Rocchettine era conosciuta come ROCCA GUIDONESCA mentre Rocchette era chiamata ROCCA BERTALDA ed ambedue avevano lo scopo di sorvegliare la strada proveniente dalla Valle del Tevere che dava accesso al Reatino. Non si hanno notizie certe sugli artefici della loro realizzazione, ma si può supporre che Rocchettine (dato il suo originario nome) possa essere posto in relazione con la consorteria dei Guidoneschi che edificò vari castelli nella zona. Si sa che nel trecento AMBEDUE I BORGHI FURONO DEI SAVELLI e quindi, agli inizi del cinquecento, degli ORSINI per poi passare nel settecento nelle proprietà della Chiesa che, ai primi dell’ottocento le assegna al Comune cui appartengono oggi.
Sembra che NEL SETTECENTO IL BORGO SUPERIORE (ROCCHETTINE) RISULTASSE GIA' ABBANDONATO, pur sopravvivendo qualche casupola (di cui oggi si osservano i resti) nei dintorni della fortificazione.
IL BORGO DI ROCCHETTINE OGGI
Ai giorni nostri, mentre il borgo basso di Rocchette ha ormai perso il carattere precipuo di luogo fortificato, mantenendo l’aspetto di sereno paese medioevale, il borghetto di ROCCHETTINE CONSERVA nella sua interezza l’ASPETTO CUPO DEL VECCHIO BORGO CASTELLANO, con le sue fortificazioni che incombono sui ripidi pendii dal colore verde dei muschi, a strapiombo sulla angusta vallata sottostante.
PIUTTOSTO MALRIDOTTO, se ne scorgono all’osservazione dal basso i caratteristici tratti delle mura fortificate munite di torrioni cilindrici. Percorsa la ripida stradina che parte dalla provinciale (nei pressi di Rocchette) si arriva al cospetto dell’ANTICA PORTA D'INGRESSO alla cittadella.
L’interno è costituito da un GROVIGLIO DI STRETTI VICOLI fra mura pericolanti e piccoli ambienti di cui si indovina la destinazione: abitazioni o botteghe artigiane, stalle, cantine e quant’altro rendeva vivi questi antichi centri ed accompagnava il giornaliero tirare a campare dei loro non ricchi abitanti, tutti tesi al rispetto del signore di turno.
Il signore, nobile o emissario della proprietà, cui era riservato il fabbricato migliore, si impegnava alla comune difesa e perciò aveva rafforzato varie volte le mura e la rocca che oggi ancora sovrasta e racchiude questa piccola città morta.
Rocchettine, come spesso è accaduto per questi piccoli borghi, sicuramente non si è spopolato improvvisamente ma con l’andar dei secoli; pur avendo fatto evidenti tentativi per rabberciare le crepe di opere pericolanti, alla fine IL PASSARE DELLE STAGIONI E L'INCURIA GENERALE hanno finito col prevalere, inducendo anche gli ultimi abitanti a traslocare verso luoghi più sicuri e forse anche più adatti all’esercizio delle attività agricole.
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Articolo Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Torri_in_Sabina#Architetture_militari
Nearby cities:
Coordinate: 42°22'21"N 12°37'33"E
- Stazzano Vecchio 32 km
- Orvinio 37 km
- Montecchio 53 km
- Castello di Rota 57 km
- Torre Alfina 71 km
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- Area di servizio "Flaminia" ovest 13 km
- Area di servizio "Flaminia" est 13 km
- UMBRIA 69 km