Orvinio | città, castello, storico

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 città, castello, storico

Comune montano in provincia di Rieti con circa quattrocentosettanta abitanti. Il comune è ai confini con la provincia di Roma.
Il nome fu assegnato al luogo in sostituzione del precedente ritenuto poco conveniente che era "Canemorto". Il nome attuale ricorda l'antico centro di Orvinium.
Fa parte della Comunità Montana Zona XX
e del Parco Naturale dei Monti Lucretili
ORVINIO (RI) paesino in provincia di Rieti posto a 840 metri sul livello del mare. L’abitato attuale, come anche l’imponente castello, probabilmente edificato sul luogo dell’antica Arce, è iniziato a sorgere nei primi del ‘500, sul principio intorno ad una torre difensiva. Siamo nel periodo cosi detto dell’“incastellamento”con un processo di emigrazione verso fortificazioni di villaggi e residenze attuato in ampie zone dell’Europa Occidentale. Pur tuttavia, la struttura, anche se piccola, assume una certa importanza per un insieme di opere scritte riguardanti il complesso delle azioni svolte.
• La prima scrittura è del Cavalier Luigi Biondi, Archeologo, il quale il 28 Aprile del 1811, svolse una illustrazione di un frammento di antica iscrizione ritrovato sul monte Pietra Demone, nel territorio di Canemorto in Sabina (nome precedente di Orvinio fino al 1863).
Pag.159 – 179) Relazione Accademia Romana di Archeologia (Biblioteca Nazionale Viale Castrense Roma).
• La seconda pubblicazione è di Andreoli Avv. Giorgio, pretore di Orvinio che ha pubblicò “Le sentenze Capitali nella curia di Canemorto” edito dalla Tipografia Gasparini di Percola (Pesaro) nel 1893 (Biblioteca Nazionale V.E. di Roma Miscela A.446.1893)
• Amaranto Fabriani, cittadino di Orvinio, nel 1939 depositò nella Parrocchia di Orvinio un manoscritto :” Notizie Varie su Orvinio” che contiene le nobili e gloriose origini, i grandi valori artistici, storici e culturali di Orvinio e dintorni.
• Nel 2000 il Comune organizzò una mostra fotografica di tutte le opere attribuite al pittore di Orvinio Vincenzo Manenti, nel IV centenario della nascita (1600 - 1674) a cura della sopraintendenza per i beni artistici e storici di Roma e del Lazio. La mostra fu allestita nella Chiesa di S.M.dei Raccomandati dall’8 luglio al 15 Ottobre 2000. Nell’occasione pubblicò , per la prima volta, il Catalogo di tutte le opere del pittore.
• Nel 2003 il Comune di Orvinio pubblicò gli atti del convegno che si è tenuto a Orvinio il 14 Ottobre 2000 curati da Barbara Fabian della soprintendenza per i beni artistici e storici di Roma e del Lazio. Il libro è intitolato al personaggio illustre “Il Cavalier Vincenzo Manenti e il suo tempo”, con tutti i capolavori compiuti dal pittore sabino e delle sua scuola. (Edizioni Quasar Industria per la stampa in offsett 2003).
• Nel Luglio del 2005 il Comune di Orvinio pubblica il libro di Natalino Forte “ Addò so natu”in dialetto Orviniese con aneddoti, soprannomi, fraai dialettali, chiese, tradizioni curiosità e poesie. (Tipografia Santa Lucia – Marino (RM)
• Nel mese di Agosto 2009 ( Quattro anni dopo) il Comune pubblicò il libro di Pietro Terenzi: “Orvinio fra leggenda e realtà” ricco di documentazione del passato. Il volume vuole essere un percorso storico del paese compiuto attraverso approfondite ricerche di documenti conservati, principalmente, presso L’archivio di Stato e presso l’archivio Comunale.

Dopo l’insieme di opere scritte, il paese, attualmente, presenta , per la conservazione del patrimonio artistico, QUATTRO chiese nelle quali possono essere ammirati i capolavori di Ascanio e Vincenzo Manenti:
1. Chiesa Parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari (1536, rifatta ed ampliata nel 1842)
2. Chiesa di Santa Maria dei raccomandati (1582)
3. Chiesa dedicata a San Giacomo (1614)
4. Chiesa di santa Maria di Vallebona (1640). Santuario poco distante
e per ultima come chiesa storica ( 817 d.C.)
5. Chiesa di Santa Maria del Piano con il campanile Romanico, ancora ben conservato , che ci ricorda le gesta di Carlo Magno.
Vedi foto allegate
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Coordinate:   42°7'47"N   12°56'14"E

Commenti

  • A parte è stata evidenziata la chiesa di Santa Maria del Piano, a nord, nord est del paese.
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