Faggeta di Monte Pierfaone

Italy / Basilicata / Pignola /
 foresta, area naturale protetta, Natura 2000 (en)

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Il sito si estende per 756 ettari. L’area va a costituire, insieme ai Monti della Maddalena, Volturino e Viggiano un complesso sistema montuoso, vera ossatura centrale dell’Appennino Lucano, di cui la più aspra ed imponente dorsale comprende proprio le cime dei Monti Arioso e Pierfaone (1722 e 1744 metri). Il territorio della ZSC, totalmente incluso nel perimetro del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri-Lagonegrese, è caratterizzato quasi esclusivamente dalla presenza di faggete con Taxus baccata ed Ilex aquifolium a contatto con lembi di bosco mesofilo di forra del Tilio-Acerion e praterie mesofile dei Festuco-Brometea, con un ricca presenza di specie di Orchidaceae. La ricchezza floristica è notevole, diverse sono le specie protette a livello regionale. Inoltre, la presenza di endemismi dell’Italia Meridionale, di specie rare e di notevole importanza biogeografica dimostrano il grande valore naturalistico e conservazionistico del sito. Gli habitat forestali si presentano nel complesso in buono stato di conservazione.
Per quanto riguarda la componente faunistica, si rileva la presenza di comunità ornitiche tipicamente forestali-appenniniche con particolare riferimento alle subendemiche di picidi e rapaci. Inoltre, la presenza soprattutto del Picchio rosso mezzano, Dendrocopos medius, e del Picchio rosso minore, Dendrocopos minor, del Nibbio reale, Milvus milvus, della Tottavilla, Lullula arborea, della Balia del collare, Ficedula albicollis, e dello Zigolo giallo, Emberiza citrinella, per l’avifauna, è indice di un buon grado di conservazione degli ecosistemi forestali. Le piccole zone umide svolgono un ruolo fondamentale per la riproduzione di rettili ed anfibi di interesse conservazionistico. La presenza dell’uomo nella ZSC si evince dalle reti stradali che, comunque non sembrano creare danni particolarmente evidenti alle specie animali, in quanto poco trafficate. La presenza dell’uomo si riscontra anche dal fatto che le sorgenti di Fossa Cupa sono state captate per scopi civili. Le attività turistiche sono legate soprattutto agli sport invernali e determinano un impatto di intensità limitata su aree circoscritte.
Il pascolo contribuisce al mantenimento degli ecosistemi prativi, al contrario, la frequente pulitura da parte degli allevatori di alcuni fontanili usati come abbeveratoi altera l’habitat di riproduzione di specie quali il tritone crestato italiano, Triturus carnifex, il Tritone italiano, Lissotriton italicus, e la Salamandrina dagli occhiali ,Salamandrina terdigitata. Diversi sono i nuclei di rimboschimento di Abete bianco, Abies alba, risalenti agli anni ’50 effettuati con germoplasma non autoctono. Nel sito è praticata la raccolta irrazionale di funghi e tartufi che provoca impoverimento della micodiversità e compromissione delle associazioni micorriziche che questi attuano con le specie forestali.
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Coordinate:   40°30'25"N   15°44'42"E
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