Area degli Scavi 1983-1989: il Complesso Monumentale

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Nell’ambito del programma di ricerche sistematiche nell’area urbana antica di Caere, il punto di partenza fu individuato, a destra del cd. “ Stradone”, nel terreno un tempo occupato dalla vecchia vigna dell’arciprete, dove Mengarelli non aveva potuto estendere il suo scavo di oltre mezzo secolo prima (nel frattempo localizzato) e dove con la ricognizione si erano anche recuperati numerosissimi e importanti materiali architettonici, affioranti sul terreno insieme a blocchi di tufo divelti. Iniziate sotto la direzione del prof. Mauro Cristofani nel giugno del 1983 e succedutesi ininterrottamente fino al 1989, le campagne di scavo hanno interessato un’area di oltre 1.100 mq ed hanno riportato in luce una serie articolata di testimonianze sulla sequenza delle diverse fasi di occupazione (CRISTOFANI 1991, 42 ss.; Caere 1, 87 ss.; Caere 3, 1-2, con bibl. prec.; Roma 2001, 121 ss., con rifer.; Caere 4): dalle tracce più antiche risalenti all’età del Ferro (tagli più o meno regolari nel banco di tufo, fori per pali di capanne, ecc.) a quelle di un livellamento dell’area mediante strati di argilla nel corso del VII sec. a.C., con piani pavimentali e muri (uno dei quali di un edificio costruito attorno al 630 a.C.), alle fondazioni di vani pertinenti ad abitazioni in uso nella seconda metà del VI, provvisti di piccoli canali per lo scarico delle acque, parte dei quali organizzati attorno ad una fogna centrale (delimitata da blocchi posti di taglio e coperta ugualmente da blocchi) e confluenti in una grande cavità a L il cui corpo maggiore appare come una grande vasca di m 12,20-18,80×4,7-5,25×11 di profondità, con pareti terminate in alto da filari di blocchi e con un riempimento, in parte sconvolto dagli scavatori clandestini, di materiali in prevalenza di età tardo-arcaica frammisti a terra, blocchi e detriti. La colmatura sembra essere avvenuta in un unico momento attorno al 490-480 a.C. per consentire la monumentalizzazione della zona, comprendente – con la sistemazione urbanistica regolare – la costruzione di un edificio templare a tre celle, le cui fondazioni (costituite da muri paralleli conservati solo in parte e da tre muri ortogonali conservati ancora meno) tagliarono le preesistenti strutture fino a impostarsi, con le 16 assise di blocchi del muro nord-orientale, quasi al fondo del braccio minore del grande deposito. I resti risulterebbero appartenere alla parte posteriore di un tempio largo m 24,50 (ca. 80 piedi), con celle lunghe ca. 20 m, di cui la centrale più larga delle laterali in rapporto di 1:1,5 (CRISTOFANI 2000, 404 ss., fig. 20, con bibl. prec.).
Lo stesso orientamento NW-SE presenta anche un adiacente edificio ellittico a cielo aperto, con assi di m 32×22 ca., probabilmente di carattere pubblico e forse legato a tradizioni relative ai ludi sacri (COLONNA 1993, 343 ss.; CRISTOFANI 2000, 407 ss.), che, probabilmente ripetendo la pianta di una precedente struttura, poggia su un basamento intagliato nel tufo, con perimetro a blocchi di tufo e marciapiede in lastre di peperino. I materiali rinvenuti negli strati sottostanti il marciapiede indicano per la struttura – alla quale si sovrappone in età imperiale un rifacimento in calcestruzzo – una datazione agli inizi del V sec. a.C.

Fonte:
CERVETERI: TOPOGRAFIA DELLA VIGNA PARROCCHIALE I.
RICERCHE E DATI ARCHEOLOGICI
GIULIANA NARDI
CNR – Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e
del Mediterraneo Antico
Nearby cities:
Coordinate:   42°0'5"N   12°6'28"E
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