Ceisra, Chaire, Agylla, Caere - città antica

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L’antica città si estendeva per 150 ettari e la sua espansione sul mediterraneo fu merito dei suoi porti: Pyrgi (Santa Severa), il Punico (Santa Marinella) e Alsium (Palo). Nel 540 a. C. si svolse la battaglia navale tra gli Etruschi di Cerveteri e i Greci di Focea stanziati in Corsica. La flotta di Cere alleata con quella cartaginese sconfisse quella dei Focesi ad Alalia (Aleria). Quest’ultimi furono costretti a migrare in Magna Grecia (Erodoto, I,167). Dopo la caduta di Veio (396 a. C.) la flotta siracusana saccheggiò il porto di Pyrgi (384 a. C.) che in seguito fu ridecorato, mentre Cerveteri era impegnata a difendersi dai Galli. La città di Cerveteri aveva tenuto dei buoni rapporti con Roma ed aveva ottenuto la "Civitas Sine Suffragio". Nel 390 a. C. circa, durante l’invasione celtica, Cerveteri ospitò gli arredi sacri e le vestali romane ed entrambe le città erano legate dalla comune inimicizia verso Veio. {"[...] che si stringessero ufficialmente vincoli di ospitalità con i Ceriti per aver essi accolti gli oggetti sacri del popolo romano e le sue sacerdotesse, e perché per merito loro non era stato interrotto il culto degli dei immortali", TITO LIVIO, Ab urbe condita, V, 50, 30 (trad. Mario Scandolo)}.
Nel 358 a. C. Cerveteri fu coinvolta in una guerra contro l’Urbe: si era impegnata ad appoggiare la città di Tarquinia che con Faleri era entrata in lotta contro Roma in un conflitto che durò fino al 351 a. C. Dopo che i Romani risolsero la questione con Tarquinia si occuparono anche di Cerveteri, resasi colpevole di aver acconsentito il passaggio, nel suo territorio, delle truppe di Tarquinia e di Faleri e di averle sostenute nella lotta. Cerveteri tentò di mitigare l’ira dei Romani ricordando loro l’aiuto offerto a Roma durante la guerra gallica del 390 a. C., ma i Romani non vollero sapere ragioni e considerarono gli abitanti di Cere come dei traditori: la città dovette cedere gran parte del suo territorio, e non fu più considerata come una amica di Roma, ma come una città senza alcun diritto politico. Tuttavia Cerveteri non fu distrutta o incorporata nello stato romano, ma rientrò nell’istituto del Municipium. {"Ottenuta la sottomissione di Cere, i Romani avuto anche riguardo alle antiche tradizioni di amicizia, né vollero distruggerla, né si risolsero ad incorporare i Ceriti nella Repubblica, come cittadini di pieno diritto. Fu creato allora, per dar ad essi una sistemazione idonea, quell’istituto del Municipium", GIULIO GIANNELLI, Trattato di storia romana. L’Italia antica e la repubblica romana, Bologna, Pàtron, 1983, p. 187. Su questo aspetto cfr. anche AA.VV., Lineamenti di storia del diritto romano, (sotto la direzione di Mario Talamanca), Milano, Giuffrè, 1989, p. 248}.
La questione etrusca era temporaneamente terminata con una tregua quarantennale sancita nel 351 a. C. Roma intanto aveva risolto a suo vantaggio la questione con i Volsci la confederazione latina e si era assicurata l’alleanza di Capua e delle città campane e poteva, pur essendo impegnata con i Sanniti, fronteggiare la guerra contro la nuova coalizione etrusca (310-308 a. C.) che si era riformata allo scadere della tregua (311 a. C.). La lega anti-romana era costituita da Volsini, Vulci, Arezzo, Cortona, Perugia e Tarquinia, ma quest’ultima città si svincolò dalla lotta (nel 308 a. C.) stipulando una tregua, mentre le altre si arresero e subirono sanzioni umilianti. Negli anni successivi isolati scontri ripresero con i Romani e le nuove coalizioni contro Roma furono sbaragliate al Sentino nel 295 a. C. (Sanniti-Galli-Etruschi-Sabini-Umbri) e al lago Vadimonte nel 283 a. C. (Etruschi e Galli). Al declino etrusco corrisponde, da parte romana, il processo di romanizzazione che portò alla deduzione di nuova colonie romane: Fregene, Alsium, Pyrgi, Castrum Novum, Cosa e Graviscae.
L’antica Caere perde il vescovato nel XII secolo per venire accorpata alla diocesi di Porto. Proprio in questo periodo, a causa del moltiplicarsi dell’epidemie di malaria, la popolazione si trasferì nel sito dell’attuale Ceri. La primitiva Caere prese allora il nome di Caere Vetus, poi italianizzato in Cerveteri. Alla fine del XV secolo nell’antica Caere si istallarono gli Orsini, i Farnese e i della Rovere e nel XVI secolo divenne principato della famiglia Ruspoli. {"La fine viene decretata dall’insorgere di forme epidemiche come la malaria, dalle invasioni barbariche e successivamente saracene che vedono una situazione di abbandono generale ed il ritirarsi degli abitanti nel Castellum di Ceri (Caere); all’etrusca Caere rimarrà a ricordo la denominazione di ‘Caere Vetere’ ovvero Cerveteri.", REGIONE LAZIO. ASSESSORATO ALLA CULTURA, Cerveteri e il suo territorio, Roma, Ed. Quasar, 1995, p. 29}.
Nell’area urbana di Cerveteri, in località "Vigna Parrocchiale", gli archeologi hanno scoperto un edificio molto simile ad un Palazzo nobiliare, forse l’antica reggia, con cortile quadrangolare (VI secolo) e un edificio semicircolare (prima metà V secolo).
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Coordinate:   42°0'4"N   12°6'26"E
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