La cinta muraria (Paganico)
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Nel corso del tempo, le mura pretrecentesche ed anche il nucleo abitativo sono state assai rovinate da vari assalti e saccheggi. Quelle giunte fino a noi sono le mura che Siena fece ricostruire dal grande architetto Lando di Pietro nel 1333 dopo l’assalto delle terribili truppe di Castruccio Castracani nel 1328.
Le mura avevano un andamento a trapezio con il lato dell’Ombrone un po’ irregolare. Erano provviste di torrioni, un cassero e quattro porte, una su ciascun lato.
Purtroppo il lato lungo l’Ombrone non esiste più, probabilmente proprio a causa delle acque del fiume. Gli altri tre lati ci sono giunti in buono stato, anche se non completi: i grandiosi frammenti originari sono stati uniti da nuovi muri in mattone per dar loro uniformità e robustezza. Dalla Porta Senese alla Porta Grossetana, detta anche Porta Franca, si estende l’asse viario principale, quello longitudinale. L’asse trasversale, spostato verso sud rispetto al centro, rasentando il lato sinistro della Chiesa congiungeva la Porta Gorella (o Porta Civitella) a quella perduta verso l’Ombrone, Porta Fluminis. La Porta Gorella è stata totalmente ricostruita in mattoni dall’originale fiancata destra. La muratura originale delle fortificazioni con i suoi torrioni forati da porticine per il passaggio del camino di ronda , rappresenta ancor oggi un magnifico esempio di fortificazione medievale del territorio senese. Probabilmente nessuna delle torri quadrilatere che fingevano da coronamento alle mura conserva l’altezza originaria.
Certamente la più bella e poderosa porta di Paganico è la Porta Senese, recentemente restaurata in modo magistrale. All’esterno un grande arco acuto gotico riprende perfettamente lo stile dell’architettura senese di fine Duecento. È circondata da un robusto paramento murario che termina con una serie di archetti. Anche l’arco della porta interna è a sesto acuto in travertino, con cornice sagomata in marmo nero. Sul suo fianco destro è addossata la torre di grande robustezza.
Fonte:
www.civitella-paganico.it/turismo/frazioni/paganico/mur...
Le mura avevano un andamento a trapezio con il lato dell’Ombrone un po’ irregolare. Erano provviste di torrioni, un cassero e quattro porte, una su ciascun lato.
Purtroppo il lato lungo l’Ombrone non esiste più, probabilmente proprio a causa delle acque del fiume. Gli altri tre lati ci sono giunti in buono stato, anche se non completi: i grandiosi frammenti originari sono stati uniti da nuovi muri in mattone per dar loro uniformità e robustezza. Dalla Porta Senese alla Porta Grossetana, detta anche Porta Franca, si estende l’asse viario principale, quello longitudinale. L’asse trasversale, spostato verso sud rispetto al centro, rasentando il lato sinistro della Chiesa congiungeva la Porta Gorella (o Porta Civitella) a quella perduta verso l’Ombrone, Porta Fluminis. La Porta Gorella è stata totalmente ricostruita in mattoni dall’originale fiancata destra. La muratura originale delle fortificazioni con i suoi torrioni forati da porticine per il passaggio del camino di ronda , rappresenta ancor oggi un magnifico esempio di fortificazione medievale del territorio senese. Probabilmente nessuna delle torri quadrilatere che fingevano da coronamento alle mura conserva l’altezza originaria.
Certamente la più bella e poderosa porta di Paganico è la Porta Senese, recentemente restaurata in modo magistrale. All’esterno un grande arco acuto gotico riprende perfettamente lo stile dell’architettura senese di fine Duecento. È circondata da un robusto paramento murario che termina con una serie di archetti. Anche l’arco della porta interna è a sesto acuto in travertino, con cornice sagomata in marmo nero. Sul suo fianco destro è addossata la torre di grande robustezza.
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