Villa Le Falle - Rangoni
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casa, parco
La villa benché sia situata fra Compiobbi ed Ellera, prende il nome dal borghetto delle Falle poco distante. Nel ‘300 sotto il nome «il Palagio» è appartenuta alla famiglia dei Pazzi. Fu confiscata dai Medici dopo la fallita «congiura» subìta nel 1478.
Nel 1599 il celebre architetto Gherardo Silvani la ricostruì quasi interamente per conto della famiglia Guadagni, disegnando le logge simmetriche sulle opposte facciate e circondando la villa con una ampia terrazza.
Il cav. Enrico Danti, proprietario dal 1810, fece impiantare il parco denominato «Ragnaia» con cipressi, lecci e pini, anticipando di 50 anni il parco che John Temple Leader realizzò a Vincigliata. Danti abbellì il parco con una ventina d’interventi architettonici secondo il gusto neoclassico o neogotico allora in auge.
Dal tempo in cui il pittore Giuseppe Zocchi ne ha tramandato, la memoria in una celebre acquaforte del 1744, la villa delle Falle è ingioiellata da due viali divergenti di cipressi plurisecolari. All’inizio di quello che conduce all’ingresso ovest della villa, c’è la statua in cemento e ferro del gigante «Polifemo». Il viale orientale, invece, dopo essere salito fino all’obelisco del «Galletto», ma che, in effetti, è il grifone dello stemma dei Danti, conduceva al cinquecentesco oratorio di S. Antonio, demolito poco prima della seconda guerra mondiale.
Oggi la villa è proprietà dei sigg. Rangoni.
Fonte:
www.prolocofiesole.it/prolocodifiesole/Villa.html
per approfondire:
www.compiobbi.it/archiviostorico/ville/page3.html
Nel 1599 il celebre architetto Gherardo Silvani la ricostruì quasi interamente per conto della famiglia Guadagni, disegnando le logge simmetriche sulle opposte facciate e circondando la villa con una ampia terrazza.
Il cav. Enrico Danti, proprietario dal 1810, fece impiantare il parco denominato «Ragnaia» con cipressi, lecci e pini, anticipando di 50 anni il parco che John Temple Leader realizzò a Vincigliata. Danti abbellì il parco con una ventina d’interventi architettonici secondo il gusto neoclassico o neogotico allora in auge.
Dal tempo in cui il pittore Giuseppe Zocchi ne ha tramandato, la memoria in una celebre acquaforte del 1744, la villa delle Falle è ingioiellata da due viali divergenti di cipressi plurisecolari. All’inizio di quello che conduce all’ingresso ovest della villa, c’è la statua in cemento e ferro del gigante «Polifemo». Il viale orientale, invece, dopo essere salito fino all’obelisco del «Galletto», ma che, in effetti, è il grifone dello stemma dei Danti, conduceva al cinquecentesco oratorio di S. Antonio, demolito poco prima della seconda guerra mondiale.
Oggi la villa è proprietà dei sigg. Rangoni.
Fonte:
www.prolocofiesole.it/prolocodifiesole/Villa.html
per approfondire:
www.compiobbi.it/archiviostorico/ville/page3.html
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