Antica Orchomenos

Greece / Arkadia / Levidion /
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Il sito si trova a Nord di Mantinea su un'alturai che domina la pianura di Levidi e Candyla a un'altezza di 936 mt. Il nome della città appare nel catalogo delle navi sia dell’ Iliade che Odissea. Al tempo di Pausania la parte alta della città era già stata abbandonata, un fatto confermato anche dalla mancanza di resti romani. Una parete in muratura poligonale con un perimetro di ca. 2300 mt chiudeva la parte superiore dell'acropoli e sembra avere subito ristrutturazioni ripetute. Le prime mura furono erette alla fine del V secolo anche se quelle visibili sono dal 4 e 3, esse sono interrotte ogni 30 o 50 metri da torri quadrate. C'erano due porte, una a ovest e l'altra a sud-est verso il Charadra, la fontana principale della città. All'interno dell'area fortificata c’era l’ agorà fiancheggiata a nord da un portico e ad est dal bouleuterion. A sud dell’ agorà ci sono i resti del tempio di Artemide Mesopolita, il santuario più importante della città, databile alla seconda metà del VI secolo AC in stile ionico, con le fondamenta a zoccolo in pietra calcarea, la parte superiore era probabilmente di mattoni. A nord-est dell’ agorà c’era il teatro, di cui rimane parte della scena e prosenio così come un sedile di marmo con iscrizione del IV DC. La città bassa, sede del villaggio moderno, fu abitato fin dall'età geometrica fino all'epoca romana. Ci sono resti riconoscibili di un tempio dalla fine del VI AC. che può essere identificato come uno dei due templi menzionati da Pausania e dedicati rispettivamente a Poseidone e Afrodite. Inoltre sono state trovate cisterne, fontane e case private di epoche greca e romana, una delle quali era servita da sorgenti termali.
L'acropoli di Orchomenos sorgeva su una collina alta ripida e isolata, che assomiglia per la sua forma alla fortezza sul monte Ithome in Messenia. Dalla sua leggendaria storia si può dedurre che si trattava di una delle più potenti e antiche città dell’ Arcadia. Pausania racconta che Orchomenos fu fondata da un eroe eponimo figlio di Licaone. Ci fornisce anche una lista dei re di Orcomeno, che egli rappresenta al tempo stesso come re di Arcadia. Uno di questi, Aristocrate, figlio di Aechmis, fu lapidato a morte dal suo popolo per aver violato la vergine sacerdotessa di Artemide Hymnia. Ad Aristocrates succedette il figlio Hicetas e da Hicetas suo figlio Aristocrate II che avendo abbandonato i Messeni nella battaglia della Grande Fossa durante la seconda guerra Messenica contro Sparta, ebbe lo stesso trattamento di suo nonno . Sembra che egli fu l'ultimo re di Orchomenos che regnò su Arcadia, ma la sua famiglia non fu privata del regno. Nelle guerre persiane Orchomenos invio’ 120 uomini alle Termopili e 600 a Platea. Nella guerra del Peloponneso, gli Spartani rinchiusero in Orchomenos degli ostaggi Arcadi, ma le mura della città allora erano in uno stato fatiscente, e di conseguenza, quando gli Ateniesi ei loro alleati del Peloponneso avanzarono contro la città nel 418 AC , la poleis non osò opporre resistenza e si arrese. Al momento della fondazione di Megalopoli la città esercitava la supremazia sulle poleis di Theisoa, Methydrio e Teuthis e successivamente gli abitanti di queste furono trasferiti a Megalopoli. Orchomenos attraverso la sua ostilità con la poleis confinaria di Mantineia, rifiutò di unirsi alla confederazione arcadica e fece guerra a quest’ ultima. D'ora in poi Orchomenos perse la sua importanza politica e la sua posizione dominante e di prestigio, il suo possesso fu spesso oggetto di conflitti anche in tempi più tardi. Nel 313 AD cadde durante la guerra tra Cassandro e Polysperchion, successivamente fu presa dagli Etoli, e poi da Cleomene ed infine da Antigono Dosone che la occupò con un presidio macedone. Quando Pausania la visitò era ormai in rovina e c'erano soltanto alcuni resti nell’ agorà e tratti delle mura. Ai suoi piedi vi era ancora una modesta città abitata. La città alta fu probabilmente abbandonata dopo la guerra del Peloponneso. Pausania menziona anche i luoghi e gli edifici più notevoli , una fonte d’ acqua, i templi di Poseidone e Afrodite, con statue in pietra. Vicino alla città c’ era una statua lignea di Artemide, racchiusa in un grande cedro e quindi, chiamata Cedreatis. Sotto la città c’ erano e ci sono tutt’ora diversi cumuli di pietre, si dice che siano stati eretti per i caduti in battaglia.
Il villaggio di Kalpaki si trova ai piedi di Orchomenos. Se si ci si avvicina da sud si vedono a sinistra i tumuli di pietre come descritti da Pausania. Sopra l’ abitato di Kalpaki ci sono diversi pezzi di colonne di marmo bianco, appartenenti ad un antico tempio. Ci sono anche alcuni resti di un tempio in una chiesa in rovina al di sotto del paese, nei pressi del quale c’ è una fonte abbondante d’acqua , descritta anche da Pausania.
Il tempio di Artemide Hymnia, che era venerato da parte di tutti gli Arcadi dei tempi più antichi, è probabilmente indicato da una cappella della Vergine Maria, che sorge ad est di Levidhi.
Nella pianura a sud c’è un antico canale, che conduceva le acque delle montagne circostanti attraverso la gola nella pianura a nord della città. Dopo aver superato il burrone a 3 stadi da Orchomenos (uno stadio equivale a 192 metri) la strada si divide in due. Una svolta a sinistra lungo il lato settentrionale della collina in direzione di Caphyae, l'altra attraversa il torrente e passa sotto il monte vicino a dove una volta sorgeva la tomba di Aristocrate e alle fonti chiamate Teneiae (Teneiai) . Dopo sette stadi c’è un luogo chiamato Amilus (Amilos). Qui, in tempi antichi, la strada si divideva in due, uno portava alla Stinfalos e l'altra a Pheneus. Le suddette fonti sono visibili oltre ad alcune rovine ellenistiche, quelle di Amilus.
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Coordinate:   37°43'31"N   22°18'53"E
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