Lo Stadio di Olympia

Greece / Ilia / Arkhaia Olimbia /
 sede sportiva, olympic venue (en), sito archeologico, atletica

Lo stadio di Olimpia, situato ad est del recinto sacro dell’Altis, era il luogo dove si svolgevano gli antichi Giochi Olimpici e gli Heraia, i giochi delle donne in onore di Hera. Prima del sesto secolo a.C., i Giochi si svolgevano nella zona pianeggiante, lungo la terrazza del Tesoro, ad est del grande altare di Zeus. Un primo stadio (stadio I) è stato costituito in epoca arcaica (metà del sesto secolo a.C.) livellando la zona a sud del monte Kronios all’interno dell’Altis. Il lato ovest dello stadio era di fronte l’altare di Zeus, al quale i Giochi erano dedicati. Dalla fine del sesto secolo a.C., un nuovo stadio (stadio II) è stato creato ad est del suo predecessore, con una pista che si estendeva oltre la terrazza dei tesori. Attraverso un riporto artificiale di tre metri di altezza, si creò la gradinata lungo il lato sud, mentre il lato a ridosso collina (nord) era formato dalla naturale pendenza del terreno. Lo stadio ebbe la sua forma definitiva (Stadio III) nel V secolo quando fu costruito il grande tempio di Zeus. Con l’andare del tempo i Giochi erano diventati molto popolari, attirando un gran numero di visitatori e di atleti, per cui fu ritenuto necessario un suo ampliamento e riposizionamento. Il nuovo stadio fu spostato ottantadue metri a est e sette metri a nord, e circondato da argini artificiali per gli spettatori.
Con la costruzione del Portico dell’Eco, detto anche Stoà Pecile alla metà del IV secolo a.C., lo stadio fu isolato dall’Altis, appare quindi chiaro che i Giochi avevano perso il loro carattere esclusivamente religioso per diventare un puro evento sportivo e sociale. La pista era lunga 212,54 metri e larga dai 30 ai 34 metri. Due cippi posti a 192,27 metri l’uno dall’altro [seicento metri olimpici (1 piede = 32,04 metri)], indicavano la linea partenza e quella di arrivo. Sul lato sud era posto il podio dei giudici, e di fronte a questo, sul lato nord, l’altare di Demetra Chamyne, la cui sacerdotessa era l’unica donna a cui era permesso presenziare allo svolgimento dei Giochi. Lo stadio poteva ospitare circa quarantacinquemila persone. Solo il podio dei giudici era in pietra, mentre alcune panche di legno possono essere state aggiunte in epoca romana, quando lo stadio fu ristrutturato (Stadio IV-V). Un piccolo canale in pietra che circondava la pista, raccoglieva l'acqua piovana. Una volta in pietra posta all'ingresso per gli atleti sovrastava cosiddetto Krypton ésodon, (Portico Nascosto) di trentadue metri di lunghezza costruito nel fine del III secolo a.C. Mentre un portico monumentale è stato aggiunto alla estremità occidentale dello stadio in epoca romana. Un gran numero di offerte votive, per lo più di bronzo, sono state trovate dentro a pozzi che risalgono al periodo arcaico, posti all’esterno dello stadio lungo gli argini. Inizialmente questi dovevano servire come contenitori di acqua piovana per gli spettatori, successivamente furono riutilizzati come pozzi votivi. I primi scavi della missione tedesca interessarono solo la pista, ma gli scavi recenti dal 1952 al 1966 hanno messo in luce l’intero monumento. Nel 2004, ai Giochi Olimpici di Atene, l'antico stadio di Olimpia ha rivissuto l’antico splendore, dal momento ospitando la gara del lancio del peso femminile.

Fonte:
Olympia Vikatou, archeologo Libera traduzione dal Sito odysseus.culture.gr- Ministero Ellenico della Cultura)
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Coordinate:   37°38'21"N   21°38'0"E
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