Fortezza da Basso (Comune di Firenze)
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Viale Filippo Strozzi - Strada Statale 67, 1
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fortificazione, centro esibizioni
La Fortezza da Basso, il cui nome ufficiale è Fortezza di San Giovanni Battista, è la maggiore opera di fortificazione alla moderna inserita nelle mura trecentesche di Firenze. Circondata dai viali di Circonvallazione e rientrante dei complessi espositivi di Firenze Fiera, oggi è sede di numerosi convegni, meeting, concerti ed iniziative nazionali ed internazionali.
La più antica fortezza della città, realizzata nel 1534 su progetto di Antonio da Sangallo, è sede del polo fieristico fiorentino. Il passaggio delle competenze sulla struttura dallo Stato agli enti locali è l’occasione per realizzare tutte le opere necessarie per la sistemazione strutturale della Fortezza, con la riorganizzazione degli spazi interni e il rilancio del sistema espositivo e congressuale fiorentino e toscano. I prossimi passaggi sono: la definizione degli assetti proprietari, la definizione dei contenuti della concessione al soggetto gestore; l’approvazione del piano di recupero degli immobili all’interno della Fortezza e la realizzazione degli interventi previsti nel piano. L’obiettivo generale è valorizzare l’eccezionalità di un centro espositivo e congressuale collegato con la stazione ferroviaria e a 700 metri in linea d’aria da piazza del Duomo.
La fortezza fu progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e realizzata tra il 1534 e il 1537 su committenza di Alessandro de’ Medici (e sollecitazione dello zio, papa Clemente VII), successivamente all’assedio di Firenze del 1529-1530 e dopo il suo ritorno a Firenze: fu quindi pensata più per sedare rivolte interne e offrire rifugio ai governanti in caso di insurrezioni che non per proteggere la città da attacchi esterni. Questa premessa spiega la presenza di un mastio e di più monumentali fortificazioni dal lato della città e non da quello della campagna. Essendo in questi anni il Sangallo impegnato anche nei cantieri romani, i lavori furono essenzialmente diretti dai suoi collaboratori Alessandro Vitelli (consulente militare), Pier Francesco da Viterbo e Nanni di Alessio. Terminate le imponenti opere di scavo e movimenti di terra, la prima pietra fu posta il 15 luglio 1534 e nel dicembre dello stesso anno le opere di fortificazione furono in buona parte ultimate. Nei secoli successivi il complesso conobbe ulteriori cantieri interni alla struttura, compreso il periodo lorenese durante il quale furono costruiti un teatrino e una palazzina per gli ufficiali. Nel periodo di Firenze Capitale (1865-1871), con l’atterramento dell’ultima cerchia di mura e la creazione dei viali, i fossati perimetrali furono riempiti e le cortine murarie vero est (lato viale Spartaco Lavagnini) furono in parte interrate, rendendo inagibili le antiche porte. Per adeguarsi ai nuovi livelli furono così aperti l’ingresso attuale (a guardare villa Vittoria) e quello simmetrico rispetto al mastio (la cui base e il primitivo ingresso sono stati riportati alla luce solo nel corso dei recenti restauri). Utilizzata nel corso dei secoli esclusivamente come caserma, la fortezza rimase affidata al demanio militare fino al 1967. In questa data, sia per i grandi spazi disponibili (complessivamente circa 100 mila mq di cui attualmente più della metà coperti), sia per la sua posizione strategica al limitare del centro storico della città, fu individuata come sede della mostra mercato internazionale dell’artigianato e di attività culturali, per diventare negli anni successivi la principale struttura del polo fieristico di Firenze. Per adeguare il complesso alle nuove necessità furono quindi intrapresi complessi lavori di restauro, già avviati nel 1965 sotto la direzione dell’architetto Guido Morozzi. La prima fase degli interventi consentì il recupero del mastio e della Porta a Faenza, il recupero di parte del fossato interrato nell’Ottocento, la riapertura di alcune gallerie di accesso e di difesa. Nella parte interna, inoltre, furono recuperati notevoli resti del duecentesco ponte sul Mugnone (deviato al tempo della costruzione della fortezza) e della coeva antiporta costruita sullo stesso ponte a ridosso della Porta a Faenza, unica antiporta superstite tra quelle della cerchia trecentesca delle mura. Nei decenni successivi, pur continuando gli interventi di restauro e di demolizione delle strutture militari più recenti, si operò per affiancare agli spazi antichi strutture moderne sempre finalizzate all’attività fieristica, quali il Padiglione Spadolini (inaugurato nel 1977) e il Padiglione Cavaniglia (inaugurato nel 1996). La struttura presenta una pianta a pentagono irregolare, motivata dalla necessità di inserire la fortificazione in continuità con le mura arnolfiane che esistevano al tempo della sua costruzione, così da consentire al complesso di svilupparsi verso la campagna ad evitare la demolizione delle case che esistevano in questa zona. Al centro di questo lato fu costruito, come accennato, un mastio a guardare la città inglobando l’antica Porta a Faenza (si veda), che si presenta come un bastione a ferro di cavallo pensato per interrompere la lunga cortina murata e garantire il tiro radente delle artiglierie verso la città. Proprio questo mastio è da considerarsi l’elemento architettonicamente più rilevante del complesso: presenta una paramento in bozze di pietra forte che si sovrappongono alla muratura in laterizio, con un disegno in cui si alternano tagli a diamante a un motivo a palla schiacciata, forse con allusione all’arme della famiglia Medici. I restanti prospetti esterni, a cortine e bastioni con poderose muraglie a scarpata, si caratterizzano per l’uso del laterizio che, tra l’altro, si presta ad assorbire i colpi di artiglieria. Tra gli spazi interni si ricordano il grande ambiente ottagonale del corpo di guardia coperto con una cupola in mattoni disposti a spinapesce, la terrazza fortificata coperta con un tetto a padiglione nel 1649, e ancora, dal lato est, il teatrino lorenese. Attualmente il polo fieristico, oltre alla Fortezza da Basso, comprende i vicini palazzo dei Congressi e il palazzo degli Affari (si vedano).
Fonti:
Sito Web Firenze Fiera:
www.firenzefiera.it/view?guid=11d1def534ea1be0:-38b6c18...
news.comune.fi.it/100luoghi/?p=197
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/
La più antica fortezza della città, realizzata nel 1534 su progetto di Antonio da Sangallo, è sede del polo fieristico fiorentino. Il passaggio delle competenze sulla struttura dallo Stato agli enti locali è l’occasione per realizzare tutte le opere necessarie per la sistemazione strutturale della Fortezza, con la riorganizzazione degli spazi interni e il rilancio del sistema espositivo e congressuale fiorentino e toscano. I prossimi passaggi sono: la definizione degli assetti proprietari, la definizione dei contenuti della concessione al soggetto gestore; l’approvazione del piano di recupero degli immobili all’interno della Fortezza e la realizzazione degli interventi previsti nel piano. L’obiettivo generale è valorizzare l’eccezionalità di un centro espositivo e congressuale collegato con la stazione ferroviaria e a 700 metri in linea d’aria da piazza del Duomo.
La fortezza fu progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e realizzata tra il 1534 e il 1537 su committenza di Alessandro de’ Medici (e sollecitazione dello zio, papa Clemente VII), successivamente all’assedio di Firenze del 1529-1530 e dopo il suo ritorno a Firenze: fu quindi pensata più per sedare rivolte interne e offrire rifugio ai governanti in caso di insurrezioni che non per proteggere la città da attacchi esterni. Questa premessa spiega la presenza di un mastio e di più monumentali fortificazioni dal lato della città e non da quello della campagna. Essendo in questi anni il Sangallo impegnato anche nei cantieri romani, i lavori furono essenzialmente diretti dai suoi collaboratori Alessandro Vitelli (consulente militare), Pier Francesco da Viterbo e Nanni di Alessio. Terminate le imponenti opere di scavo e movimenti di terra, la prima pietra fu posta il 15 luglio 1534 e nel dicembre dello stesso anno le opere di fortificazione furono in buona parte ultimate. Nei secoli successivi il complesso conobbe ulteriori cantieri interni alla struttura, compreso il periodo lorenese durante il quale furono costruiti un teatrino e una palazzina per gli ufficiali. Nel periodo di Firenze Capitale (1865-1871), con l’atterramento dell’ultima cerchia di mura e la creazione dei viali, i fossati perimetrali furono riempiti e le cortine murarie vero est (lato viale Spartaco Lavagnini) furono in parte interrate, rendendo inagibili le antiche porte. Per adeguarsi ai nuovi livelli furono così aperti l’ingresso attuale (a guardare villa Vittoria) e quello simmetrico rispetto al mastio (la cui base e il primitivo ingresso sono stati riportati alla luce solo nel corso dei recenti restauri). Utilizzata nel corso dei secoli esclusivamente come caserma, la fortezza rimase affidata al demanio militare fino al 1967. In questa data, sia per i grandi spazi disponibili (complessivamente circa 100 mila mq di cui attualmente più della metà coperti), sia per la sua posizione strategica al limitare del centro storico della città, fu individuata come sede della mostra mercato internazionale dell’artigianato e di attività culturali, per diventare negli anni successivi la principale struttura del polo fieristico di Firenze. Per adeguare il complesso alle nuove necessità furono quindi intrapresi complessi lavori di restauro, già avviati nel 1965 sotto la direzione dell’architetto Guido Morozzi. La prima fase degli interventi consentì il recupero del mastio e della Porta a Faenza, il recupero di parte del fossato interrato nell’Ottocento, la riapertura di alcune gallerie di accesso e di difesa. Nella parte interna, inoltre, furono recuperati notevoli resti del duecentesco ponte sul Mugnone (deviato al tempo della costruzione della fortezza) e della coeva antiporta costruita sullo stesso ponte a ridosso della Porta a Faenza, unica antiporta superstite tra quelle della cerchia trecentesca delle mura. Nei decenni successivi, pur continuando gli interventi di restauro e di demolizione delle strutture militari più recenti, si operò per affiancare agli spazi antichi strutture moderne sempre finalizzate all’attività fieristica, quali il Padiglione Spadolini (inaugurato nel 1977) e il Padiglione Cavaniglia (inaugurato nel 1996). La struttura presenta una pianta a pentagono irregolare, motivata dalla necessità di inserire la fortificazione in continuità con le mura arnolfiane che esistevano al tempo della sua costruzione, così da consentire al complesso di svilupparsi verso la campagna ad evitare la demolizione delle case che esistevano in questa zona. Al centro di questo lato fu costruito, come accennato, un mastio a guardare la città inglobando l’antica Porta a Faenza (si veda), che si presenta come un bastione a ferro di cavallo pensato per interrompere la lunga cortina murata e garantire il tiro radente delle artiglierie verso la città. Proprio questo mastio è da considerarsi l’elemento architettonicamente più rilevante del complesso: presenta una paramento in bozze di pietra forte che si sovrappongono alla muratura in laterizio, con un disegno in cui si alternano tagli a diamante a un motivo a palla schiacciata, forse con allusione all’arme della famiglia Medici. I restanti prospetti esterni, a cortine e bastioni con poderose muraglie a scarpata, si caratterizzano per l’uso del laterizio che, tra l’altro, si presta ad assorbire i colpi di artiglieria. Tra gli spazi interni si ricordano il grande ambiente ottagonale del corpo di guardia coperto con una cupola in mattoni disposti a spinapesce, la terrazza fortificata coperta con un tetto a padiglione nel 1649, e ancora, dal lato est, il teatrino lorenese. Attualmente il polo fieristico, oltre alla Fortezza da Basso, comprende i vicini palazzo dei Congressi e il palazzo degli Affari (si vedano).
Fonti:
Sito Web Firenze Fiera:
www.firenzefiera.it/view?guid=11d1def534ea1be0:-38b6c18...
news.comune.fi.it/100luoghi/?p=197
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Fortezza_da_Basso
Nearby cities:
Coordinate: 43°46'53"N 11°14'55"E
- Prato centro storico 17 km
- Fortezza di Poggibonsi 36 km
- Centro Storico di Lucca 61 km
- Forte Urbano 93 km
- Borgo di Fivizzano 104 km
- Batteria costiera Punta Castagna 117 km
- Cittadella di Parma 134 km
- Cittadella di Guastalla 136 km
- Centro storico e borgo medioevale 163 km
- Cittadella di Alessandria 246 km
- Il Quartiere di Santa Maria Novella 0.8 km
- territorio parrocchiale San Jacopo in Polverosa 0.8 km
- Il Quartiere di San Giovanni 0.9 km
- Stazione ferroviaria di Firenze Porta al Prato 1.4 km
- Rione "Pignone" 1.5 km
- Gonfalone del Drago - Quartiere di Santo Spirito 1.7 km
- Il Quartiere di Santo Spirito 1.7 km
- Ippodromo delle Cascine 1.8 km
- Ippodromo del Visarno 1.8 km
- Parco delle Cascine 2.6 km
Il Quartiere di Santa Maria Novella
territorio parrocchiale San Jacopo in Polverosa
Il Quartiere di San Giovanni
Stazione ferroviaria di Firenze Porta al Prato
Rione "Pignone"
Gonfalone del Drago - Quartiere di Santo Spirito
Il Quartiere di Santo Spirito
Ippodromo delle Cascine
Ippodromo del Visarno
Parco delle Cascine