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Satricum

Italy / Lazio / Nettuno /
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Insediamento risalente all'eta dei Volsci. E' presente in questo punto il tempio di Mater Matuta (1°sec a.C.). si trova sulle colline di Le Ferriere
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Coordinate:   41°30'47"N   12°45'17"E

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  • nicola (ospite)
    Introduzione Le fonti più antiche dai quali possiamo attingere notizie sulla storia di Satricum risalgono al I sec. a.C. gli storiografi di quest'epoca si concentrarono naturalmente sulla storia di Roma stessa, trascurando altre città latine. Queste città vicine vengono menzionate soltanto occasionalmente dagli storici romani, o non vengono menzionate affatto. E' perciò comprensibile come oggi, dopo duemila anni, non sia un compito semplice tracciare la storia di una città come Satricum che, situata a 60 km a sud di Roma, solo raramente comparve sull'orizzonte romano. Le prime menzioni di Satricum Sappiamo da Dionisio di Alicarnasso, lo storico greco che scriveva una lunga storia di Roma al tempo di Augusto, che Satricum partecipò, nel 499 a.C., alla grande congiura delle trenta città latine vicine a Roma, congiura ordinata dallo scacciato re Tarquinio il Superbo al fine di riconquistare il suo trono. Incontriamo poi il nome di Satricum, insieme ad altre località vicine, in un elenco che si riferisce alla leggendaria avanzata, nel 488 a.C., dell'esule romano Gneo Marcio Coriolano dalla città di Anzio (Antium) contro Roma. Il porto marino di Antium, che serviva da base per le operazioni di Coriolano, era in quel periodo nelle mani di un popolo contro il quale i Romani, per circa 200 anni, conducevano una guerra quasi ininterrotta - i Volsci. Soltanto 13 km. da Anzio, nell'entroterra, era situata Satricum, sul fiume Astura che sbocca nel mare proprio a sud di Anzio. La menzione appare ancora più importante se consideriamo che Satricum non verrà più ricordata dalle nostre fonti per quasi un secolo. Questa strana circostanza si spiega con gli sviluppi delle guerre tra i Romani ed i Volsci nel V. sec.a. C. In seguito alle conquiste di Coriolano, il fuoco della lotta si spostò dalla pianura pontina verso i Colli Albani. Qui esisteva un punto strategico, il Mons Algidus, brevemente Algidum, dominante una delle più importanti vie di comunicazione verso il Sud, la Via Latina, nonchè la via di comunicazione tra i Volsci ed i loro alleati, gli Ernici. L'Algidum fu il luogo in cui le sorti del conflitto si mantennero in equilibrio per decine di anni. Soltanto verso la fine del V sec. a.C. i Romani riuscirono a dividere i Volsci dagli Equi ed ad operare uno sfondamento verso Sud. Nel 406 a.C. conquistarono Terracina, Antium, Satricum ed altre città volsche in tal modo isolate, e nel 395 i Volsci si videro costretti a concludere un trattato di pace con i Romani che segnò la loro sorte. La situazione sarebbe forse rimasta stabile se la storia non avesse fornito un nuovo, grave avvenimento. Nel 390 a.C. Roma fu conquistata da un nemico inaspettato: le tribù galliche, arrivate dal Nord come una irrefrenabile ondata, invasero la città. Di ciò approfittarono tutti i popoli dei dintorni, tra cui anche i Volsci, che si ribellarono. Sembrò che tutta la lotta dovesse ricominciare ex novo. Infatti negli anni compresi tra la conquista di Terracina, nel 406, e la conquista di Roma ad opera di tribù galliche, nel 390, i Romani attuarono la pacificazione definitiva dell'agro pontino. Continue rivolte, tentate qua e là, testimoniano la disperata volontà di resistenza dei Volsci ma i Romani riuscirono in breve a riconquistare tutto il terreno perso. Questa situazione risulta dalla breve serie di date che seguono, date che si possono dedurre dagli scritti di Livio. 390 Le tribù galliche guidate da Brenno prendono Roma 386 a.C. M. Furio Camillo sconfigge Volsci, Latini e Ernici presso Satricum e conquista la città. 385 a.C. Il dittatore A. Cornelio Cosso sconfigge i Volsci ed i loro alleati presso Satricum. In seguito una colonia di 2000 cittadini romani, con le loro famiglie, viene stabilita a Satricum. 383 a.C. I Volsci riprendono Satricum. 381 a.C. M. Furio Camillo e L. Furio tentano di riconquistare Satricum. 377 a.C. I tribuni consolari P. Valerio e L. Emilio sconfiggono i Volsci ed i Latini presso Satricum. La città viene distrutta ed incendiata, ma il tempio della Mater Matuta viene risparmiato. 349 a.C. I Volsci di Antium stabiliscono una colonia a Satricum e riscostruiscono la città. 346 a.C. Il console M. Valerio Corvo sconfigge i Volsci presso Satricum, conquista la città e la incendia, questa volta definitivamente. Solo il tempio della Mater Matuta è ancora una volta risparmiato. 341 a.C. Presso Satricum si riuniscono per l'ultima volta i Volsci. Così, dall'anno 346 a.C. in poi, Satricum smette di esistere come città e diventa solo un luogo di pellegrinaggio. Il celebre tempio appare ancora una volta nella cronaca, durante la seconda guerra punica (218-201 a.C.), quando Annibale, minacciando Roma, attraversò l'Italia. E' ancora Livio che racconta che i Romani considerarono come cattivo presagio la caduta di un fulmine sul tempio della Mater Matuta, avvenuta nel 207 a.C. E quest' anno è anche l'ultima data storica che ci venga tramandata riguardo a Satricum.
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