Museo Nazionale della Magna Grecia (Reggio Calabria / Rrìggiu / Righi)

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Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria o Museo Nazionale della Magna Grecia (noto anche come Palazzo Piacentini), è considerato, dopo quello di Berlino, il museo in possesso della più ragguardevole collezione di reperti provenienti dalla Magna Grecia.
Formato inizialmente da un nucleo di materiale ceduto dal Museo Civico della città sorto nel XIX secolo, il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia è cresciuto poi con i molti reperti, frutto delle varie campagne di scavo condotte fino ad oggi dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria.
Oggi i nuovi reperti calabresi non sono più riuniti e custoditi in un museo unico, ma sono esposti in quelle località archeologiche nelle quali nuovi ritrovamenti hanno permesso d'allestire dei piccoli Musei locali (Crotone, Locri, Roccelletta di Borgia, Sibari, Vibo Valentia, Lamezia Terme) che oggi affiancano il museo reggino.

Tra le ricche collezioni ed i numerosissimi reperti archeologici provenienti dalle antiche città-stato magnogreche, il Museo di Reggio annovera, tra i suoi pezzi più importanti:
* I Bronzi di Riace, ritrovati in provincia di Reggio, sono considerati capolavori scultorei in bronzo esistenti più significativi del periodo ellenico, tra le poche testimonianze dei grandi maestri scultori della Grecia classica. Sono due grandi statue, originali greci della metà del V secolo a.C. pervenuti in eccezionale stato di conservazione, che potrebbero raffigurare, secondo recenti studi, Tideo e Anfiarao dei sette contro Tebe, provenienti da un più numeroso gruppo di guerrieri bronzei.
* La Testa del Filosofo, ritrovata a Porticello vicino Reggio, è un rarissimo quanto pregiato esempio di ritrattistica greca.

* Il Kouros di Reggio, acquisito di recente dal museo, è la statua marmorea di un atleta vittorioso, ultimo gioiello donato dalla generosa terra magnogreca che, come archètipo dell'antico atleta olimpico, è stato di recente esposto alle olimpiadi invernali di Torino 2006.
* La splendida Testa di Apollo Aleo in marmo, da Cirò
* Il gruppo dei Dioscuri che scendono da cavallo nella battaglia della Sagra, da Locri
* Le tavole bronzee, dell'archivio del tempio di Zeus di Locri
* Le vaste collezioni di pinakes, ex voto in terracotta recanti a rilievo scene del ratto di Persefone provenienti da Locri
* Le ricche collezioni di gioielli, di specchi in bronzo, ed il ricco medagliere.
* La Pinacotaca comunale, in attesa di completamento di una struttura dedicata, è al momento ospitata nel Museo dove, tra le altre, sono esposte due tavole di Antonello da Messina.
L'edificio progettato da Marcello Piacentini (dal quale prende il nome) fu realizzato tra il 1932 ed il 1941, ed è ricco di collezioni archeologiche con materiali di scavo da siti della Calabria, della Basilicata, e della Sicilia; molto importanti per lo studio della cultura antica della Magna Grecia dal VIII secolo a.C. in poi, ma anche moltissimo materiale dei periodi precedenti preistoria e protostoria, e dei successivi periodi romano e bizantino.
Caratterizzato dalla volumetria massiccia che ne enfatizza la monumentalità, l'edificio è costituito da un basamento bugnato in pietra lavica scura, che raccorda il dislivello fra il Corso Garibaldi e la Via Vittorio Veneto, dove si alternano i grandi pilastri sporgenti in travertino e le ampie finestre delle sale espositive. Sulla facciata principale è scolpita una serie di grandi decori che riproducono le monete delle città della Magna Grecia. È considerato una delle opere più significative tra gli edifici costruiti per scopo museale, grazie alle sue ampie vetrate che illuminano gli ambienti espositivi per lo più a spazio aperto, che consentono un agevole e continuo itinerario di visita.
Dopo l'inaugurazione furono aperte al pubblico alcune sale del pianterreno, oggi il Museo occupa tutto lo spazio disponibile nell'edificio su quattro livelli (tre piani ed un piano seminterrato), potendo utilizzare i molti ambienti a spazio aperto, il materiale custodito è stato esposto in modo esemplare.
Distribuzione degli ambienti:
* pianterreno: le sezioni di Preistoria e Protostoria, con reperti provenienti dal territorio calabrese; la prima delle due sezioni dedicate alle colonie della Magna Grecia [1], che ospita ritrovamenti provenienti dagli scavi di Locri Epizephiri;
* piano 1°: la seconda parte della sezione delle Colonie Greche, che ospita ritrovamenti provenienti dagli scavi di Rhegion, Matauros, Medma, Kaulon, ed altre località in allestimento; la sezione di Numismatica; la sezione Romana e Bizantina;
* piano 2°: la sezione della Pinacoteca comunale, in attesa di trasferimento alla nuova struttura dedicata;
* seminterrato: la sezione di archeologia subacquea, allestita nel 1981, ospita una vasta collezione di anfore e di ancore, i Bronzi di Riace e i Bronzi di Porticello.
www.archeocalabria.beniculturali.it/archeovirtualtour
Nearby cities:
Coordinate:   38°6'52"N   15°39'3"E

Commenti

  • Museum. Fiore all'occhiello sono sicuramente i Bronzi di Riace, forse la più sensazionale scoperta dell'archeologia sottomarina del secolo scorso. Il Museo Nazionale di Reggio Calabria, uno dei più importanti musei archeologici d'Italia, offre ai visitatori splendide testimonianze della civiltà della Magna Grecia emerse in scavi e ricerche effettuati nell'intera Calabria in più di cento anni.
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