Villa romana di Demetriade (Roma)
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Roma /
Via dell'Arco di Travertino, 151
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edificio, casa, rovine/vestigia, sito archeologico, eredità, cultural heritage / national heritage (en), luogo storico, strato storico
La cosiddetta Villa di Demetriade, fu iniziata nel I sec. d.C. La villa rustica sarebbe appartenuta inizialmente alla famiglia dei Valeri, che probabilmente possedevano il limitrofo sepolcro (non quello attualmente chiamato Sepolcro dei Valeri, ma il Sepolcro dei Pancrazi). La villa fu ampliata in età Adrianea, quando divenne dei Servilii.
Commodo, come era successo per la Villa dei Quindili, sterminò la famiglia dei Servilii e confiscò la villa, che divenne parte del patrimonio imperiale.
Ma tra la metà del III sec e l’età costantiniana ritornò privata, era degli Anicii, cui apparteneva la ricca proprietaria Demetriade. La villa assunse il suo aspetto finale, enorme e sfarzoso. Probabilmente fu dotata anche di uno stadio o di un'ambulatio, lungo percorso coperto per la passeggiata postprandiale tipico delle ville di otium (cfr. Villa Adriana o la Villa dei Quintilii).
Alla metà del V secolo la proprietaria, Demetriade, fece costruire a proprie spese nella proprietà una basilica cristiana a tre navate, dedicandola al Martire Stefano e donandola a papa Leone Magno.
La villa fu indagata sommariamente nella seconda metà dell'800 da Fortunati, che ne redasse una pianta sommaria e imprecisa. Dopo di che fu reinterrata, a parte la basilica a uno spigolo attualmente visibile sul retro del Sepolcro dei Pancrazii.
Attualmente, la villa giace sepolta gran parte sotto terreni demaniali e due campi sportivi, in attesa di esproprio.
Commodo, come era successo per la Villa dei Quindili, sterminò la famiglia dei Servilii e confiscò la villa, che divenne parte del patrimonio imperiale.
Ma tra la metà del III sec e l’età costantiniana ritornò privata, era degli Anicii, cui apparteneva la ricca proprietaria Demetriade. La villa assunse il suo aspetto finale, enorme e sfarzoso. Probabilmente fu dotata anche di uno stadio o di un'ambulatio, lungo percorso coperto per la passeggiata postprandiale tipico delle ville di otium (cfr. Villa Adriana o la Villa dei Quintilii).
Alla metà del V secolo la proprietaria, Demetriade, fece costruire a proprie spese nella proprietà una basilica cristiana a tre navate, dedicandola al Martire Stefano e donandola a papa Leone Magno.
La villa fu indagata sommariamente nella seconda metà dell'800 da Fortunati, che ne redasse una pianta sommaria e imprecisa. Dopo di che fu reinterrata, a parte la basilica a uno spigolo attualmente visibile sul retro del Sepolcro dei Pancrazii.
Attualmente, la villa giace sepolta gran parte sotto terreni demaniali e due campi sportivi, in attesa di esproprio.
Articolo Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_archeologico_delle_Tombe_di_via_Latina
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Coordinate: 41°51'44"N 12°32'10"E
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