Interno del Duomo di San Rufino (Assisi)
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Piazza San Rufino
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interno, Luogo interessante
L'interno è a tre navate divise da pilastri, con pianta basilicale. L'aspetto odierno risale al rinnovo del 1571 ad opera di Galeazzo Alessi; solo sopra le volte restano tracce della chiesa primitiva, tra le quali i resti di una cupola.
In seguito a restauri vennero rimossi gli altari laterali, scoprendo anche, sulla parete sinistra, tratti di un muro romano. Attualmente, nella cattedrale ve ne sono dieci, alternati a statue di Profeti di Agostino Silva del 1672. Il primo altare di destra presenta il gonfalone di San Giuseppe, opera di Berto di Giovanni, e subito dopo si apre la cappella del Sacramento di Giacomo Giorgetti (1663, decorata da tele e affreschi che ne fanno la più unitaria opera barocca di Assisi: sulla porta d'ingresso si trova un Sacrificio di Elia di Giovanni Andrea Carlone, autore anche dei dipinti su tela (da destra Agar nel deserto, David in preghiera, Elia e l'angelo, Natività, Cena in Emmaus, Resurrezione, Tobia e l'angelo, Davide riceve i panni da Alchimelech e Sacrificio di Isacco.
Cappella del Sacramento.
Altar maggiore.
Gli affreschi sul catino absidale e sulla volta sono suoi, di Giacomo Giorgetti (1663) e di Giovanni Antonio Grecolini (XVIII secolo). In controfacciata della cappella si trova un'Ultima cena di fra' Emanuele da Como, mentre l'organo sulla cantoria in legno dorato e intagliato è del XVII secolo. Sulla controfacciata si trovano due statue accanto al portale centrale: San Francesco di Giovanni Dupré (1882) e Santa Chiara di Amalia Dupré (1888).
La porticina accanto alla cappella porta a un portale romanico sul lato destro, coevo a quelli della facciata. Seguono l'altare dell'Addolorata, con statua policroma del 1672, l'altare di San Francesco, con stucchi della Virtù cardinali di Agostino Silva e una tavola con Cristo in gloria e santi di Dono Doni (1550).
L'altro lato della navata ospita l'altare di San Gaetano di Thiene, con una tela di Francesco Refini, l'altare del Crocifisso, con stucchi del Silva, l'altare di Sant'Emidio, disegnato da Giacomo Giorgetti e con la tela della Trinità, Madonna e santi che intercedono per Assisi di Francesco Appiani (1752), e l'altare di Santa Maria della Consolazione, con una Madonna col Bambino e santi del XVIII secolo.
All'inizio della navata destra si trova l'antico fonte battesimale, dove furono battezzati san Francesco, santa Chiara, san Gabriele dell'Addolorata e forse, nel 1197, Federico II di Svevia. Il fondo fu decorato nel 1882.
Il braccio destro del transetto ospita l'altare di San Vitale, con la Deposizione dalla Croce di Dono Doni (1563). Nel braccio sinistro l'altare di San Rufino d'Arce, con una Crocefissione sempre del Doni.
Nell'abside si trova un coro ligneo cinquecentesco con intagli di Piergiacomo da Sanseverino (1520), con al centro il grande organo del XIX secolo. Sotto l'altare si trovano le spoglie di san Rufino di Assisi.
In precedenza queste erano sistemate in un sarcofago romano scolpito, ancora visibile nella cripta. Quest'ultima era stata ottenuta con le modifiche apportate alla costruzione precedente dal vescovo Ugone nell'XI secolo e corrisponde al presbiterio dell'antica basilica preesistente, reso visibile nelle fondazioni dai restauri eseguiti dopo il sisma del 1997. È accessibile da una scala, adiacente al battistero, attraverso il nuovo Museo diocesano.
La sagrestia, alla quale si accede dalla destra dell'abside, ospita alcune opere d'arte: San Francesco che benedice Assisi, tela di Cesare Sermei e altri dipinti, opera dello stesso Sermei, di Girolamo Marinelli, di Giacomo Giorgetti, di Martin Knoeller e di Baldassarre Orsini.
Dalla sagrestia si accede tramite una porticina a sinistra a un oratorio sotterraneo detto di San Francesco.
FONTE:it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_San_Rufino
In seguito a restauri vennero rimossi gli altari laterali, scoprendo anche, sulla parete sinistra, tratti di un muro romano. Attualmente, nella cattedrale ve ne sono dieci, alternati a statue di Profeti di Agostino Silva del 1672. Il primo altare di destra presenta il gonfalone di San Giuseppe, opera di Berto di Giovanni, e subito dopo si apre la cappella del Sacramento di Giacomo Giorgetti (1663, decorata da tele e affreschi che ne fanno la più unitaria opera barocca di Assisi: sulla porta d'ingresso si trova un Sacrificio di Elia di Giovanni Andrea Carlone, autore anche dei dipinti su tela (da destra Agar nel deserto, David in preghiera, Elia e l'angelo, Natività, Cena in Emmaus, Resurrezione, Tobia e l'angelo, Davide riceve i panni da Alchimelech e Sacrificio di Isacco.
Cappella del Sacramento.
Altar maggiore.
Gli affreschi sul catino absidale e sulla volta sono suoi, di Giacomo Giorgetti (1663) e di Giovanni Antonio Grecolini (XVIII secolo). In controfacciata della cappella si trova un'Ultima cena di fra' Emanuele da Como, mentre l'organo sulla cantoria in legno dorato e intagliato è del XVII secolo. Sulla controfacciata si trovano due statue accanto al portale centrale: San Francesco di Giovanni Dupré (1882) e Santa Chiara di Amalia Dupré (1888).
La porticina accanto alla cappella porta a un portale romanico sul lato destro, coevo a quelli della facciata. Seguono l'altare dell'Addolorata, con statua policroma del 1672, l'altare di San Francesco, con stucchi della Virtù cardinali di Agostino Silva e una tavola con Cristo in gloria e santi di Dono Doni (1550).
L'altro lato della navata ospita l'altare di San Gaetano di Thiene, con una tela di Francesco Refini, l'altare del Crocifisso, con stucchi del Silva, l'altare di Sant'Emidio, disegnato da Giacomo Giorgetti e con la tela della Trinità, Madonna e santi che intercedono per Assisi di Francesco Appiani (1752), e l'altare di Santa Maria della Consolazione, con una Madonna col Bambino e santi del XVIII secolo.
All'inizio della navata destra si trova l'antico fonte battesimale, dove furono battezzati san Francesco, santa Chiara, san Gabriele dell'Addolorata e forse, nel 1197, Federico II di Svevia. Il fondo fu decorato nel 1882.
Il braccio destro del transetto ospita l'altare di San Vitale, con la Deposizione dalla Croce di Dono Doni (1563). Nel braccio sinistro l'altare di San Rufino d'Arce, con una Crocefissione sempre del Doni.
Nell'abside si trova un coro ligneo cinquecentesco con intagli di Piergiacomo da Sanseverino (1520), con al centro il grande organo del XIX secolo. Sotto l'altare si trovano le spoglie di san Rufino di Assisi.
In precedenza queste erano sistemate in un sarcofago romano scolpito, ancora visibile nella cripta. Quest'ultima era stata ottenuta con le modifiche apportate alla costruzione precedente dal vescovo Ugone nell'XI secolo e corrisponde al presbiterio dell'antica basilica preesistente, reso visibile nelle fondazioni dai restauri eseguiti dopo il sisma del 1997. È accessibile da una scala, adiacente al battistero, attraverso il nuovo Museo diocesano.
La sagrestia, alla quale si accede dalla destra dell'abside, ospita alcune opere d'arte: San Francesco che benedice Assisi, tela di Cesare Sermei e altri dipinti, opera dello stesso Sermei, di Girolamo Marinelli, di Giacomo Giorgetti, di Martin Knoeller e di Baldassarre Orsini.
Dalla sagrestia si accede tramite una porticina a sinistra a un oratorio sotterraneo detto di San Francesco.
FONTE:it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_San_Rufino
Questo luogo è posizionato a Duomo di San Rufino
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_San_Rufino
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