Teatro dell'Unione (Viterbo)

Italy / Lazio / Viterbo
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Il Teatro dell'Unione fu eretto sul lato nord dell'antica piazza San Marco (ora piazza Verdi) sopra un terreno vulcanico di peperino. A Ovest era costeggiato dal torrente Urcionio, ora coperto dall'attuale via Fratelli Rosselli.
L’edificio rispecchia perfettamente la concezione neoclassica, equilibrata in modo proporzionale sia verticalmente che orizzontalmente in un' ampia facciata di due ordini, il dorico e lo ionico, con grandi finestre, sormontate da una sorta di "attico", al di sopra del quale si erge un grande timpano. La pianta del teatro è rettangolare con una sala semicircolare, esattamente a ferro di cavallo, con pareti ricurve e quattro ordini di palchi, il loggione, la galleria e il palcoscenico. La parte decorativa del teatro venne eseguita da vari artisti: il soffitto originale ed i lacunari della galleria furono dipinti dai bolognesi Samoggia e Dal Pane, gli stucchi da Giuliano Corsini di Urbino, le decorature da Giuseppe Carotino di Iesi, le pareti, le colonne e i pilastri della galleria da Cesare Bacinetti di Roma. Il lampadario, su disegno dello stesso Vespignani, fu realizzato dalla fabbrica Boni e Guerrini di Ancona, con materiale importato da Parigi.
Il palcoscenico è uno degli elementi caratterizzanti del Teatro dell’Unione: è di proporzioni molto grandi in modo da ospitare produzioni di notevole importanza. All'epoca fu fatto in funzione di opere liriche che prevedevano grandi scenografie. L'attuale uscita di sicurezza sul fondo del palco serviva a introdurre carrozze e cavalli per particolari rappresentazioni. Il boccascena ha un'apertura di m. 11,50, con un'altezza al graticcio di m. 18 e una profondità utile di m. 16,50. In una descrizione dell' epoca leggiamo: "il palcoscenico che occupa la parte posteriore è largo palmi 120, e lungo palmi 108. E' riccamente fornito di quanto occorre pei vari movimenti di scenario, di meccanismo e d'illuminazione; (...) Il palcoscenico, di cui già indicammo la superficie, è un grande spazio affatto libero senza alcuna divisione di muri o di pilastri, ed ha nel fondo un' ampia porta corrispondente al livello della strada posteriore, per dove possono introdurvisi carri, cavalli, e quanto altro può occorrere ai più grandiosi spettacoli. Il tetto che gli sovrasta è basato su valide incavallature di grossi travi che sorreggono al tempo stesso le doppie graticciate ove è situato un ben inteso meccanismo per i cambiamenti di scenario. Il meccanismo delle quinte e della illuminazione è esatto ed ingegnoso per quanto è semplice e serve regolarmente all'effetto senza molta fatica e difficoltà...".
Il meccanismo del palcoscenico fu realizzato da Daniele Ferretti, mentre lo splendido sipario (oggi per ovvi motivi sostituito da uno di più recente fattura) era stato realizzato da Pietro Gagliardi; esso raffigurava i grandi poeti e musicisti italiani che ascendono al Tempio della Gloria. Duramente danneggiato dai bombardamenti che colpirono la città nel 1943-44 l’edificio dovette essere quasi rifatto per intero. In un documento del 1950 un ingegnere romano, Domenico Smargiassi, lodò nella relazione tecnica stilata per i restauri, l’architettura in muratura del Vespignani, che aveva permesso così di salvarne la struttura fondamentale; se il Teatro fosse stato fatto in legno come molti della fine dell’Ottocento ciò non sarebbe stato possibile.
Si decise di ripristinare l’edificio seguendo le linee del progetto iniziale. Ad oggi le uniche parti originali sono i palchi e parti della facciata, già descritta e rimasta più o meno invariata.
Il soffitto odierno è opera del pittore viterbese Angelo Canevari; un altro artista cittadino, Felice Ludovisi, dipinse le tele del soffitto dell' atrio e della biglietteria. I medaglioni dell'atrio, raffiguranti alcuni grandi compositori, furono eseguiti dal pittore Badaloni, mentre i meccanismi scenici sono stati riprodotti fedelmente. L’edificio ha attualmente una agibilità per 660 posti, dei quali 270 nella sala ed il resto nei quattro ordini di palchi. Comprende altri ambienti, tra i quali il ridotto decorato con stucchi e nicchie di gusto neoclassico sede della Scuola Musicale Comunale, che ospita alcuni strumenti antichi di proprietà del Comune ed una biblioteca tematica.
fonte: xoomer.alice.it/teatrounione/prima.html
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Coordinate:   42°25'16"N   12°6'31"E

Commenti

  • Quando fu realizzato?
  • Ma quando? Quando l'origine e tutti quegli interventi? C'è una sola data per secoli di vita! Ma se po'...
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