La "Grangia" Vallombrosana di Paterno

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La località di Paterno è già ricordata nel 1090 ed un edificio esisteva sicuramente dal XI secolo.
Nel 1100 vennero donate alla Badia di Vallombrosa alcune terre poste a Paterno, che ben presto divenne per intero di proprietà vallombrosana. Radicali lavori di ristrutturazione ed ampliamento iniziarono nel 1520 e durarono fino al 1526 interessando in prevalenze gli appartamenti dell’Abate e quelli di rappresentanza. Fin dal 1522 le grange di Paterno venivano date in affitto a privati.
A Paterno si trovava, fin dal 1568, gran parte dell’archivio di Vallombrosa, con documenti relativi al patrimonio fondiario, attualmente conservati all’Archivio di Stato di Firenze.
L’edificio viene riedificato dai Vallombrosani nel 1588 ed ampliato parallelamente alla strada per Vallombrosa. Nel corso del XVII secolo il Palazzo viene progressivamente ampliato.
Nel 1696 si è ritrovata a Paterno una lapide sepolcrale di età romana, che testimonia l’antichità del luogo. Nel 1730 un ulteriore restauro portò all’ampliato dell’edificio sul lato di ponente.
Alla fine del settecento il complesso arriva ad avere sessanta poderi dipendenti e centinaia di pezzi di terra. L’edificio è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale e successivamente restaurato.
Con il restauro del 1840 la cappella dedicata a Sant’Antonio Abate, interna all’edificio, venne decorato con architetture dipinte e fregi. La volta venne affrescata al centro con una Vergine in gloria e angeli, opera di Nicola Cianfanelli (1793-1848), mentre sulla parete dell’altare venne realizzata una falsa prospettiva con catino absidale e sopraporte neo-quattrocentesche. Il frontone spezzato della settecentesca porta di accesso venne corredato con uno stemma in marmo dei vallombrosani.

Fonte:
www.tuscany.name/CORNUCOPIA/ville/vpaterno.htm
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Coordinate:   43°45'13"N   11°30'54"E
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