Il Castello di Caldana (Caldana)
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Il nome deriva dal toponimo latino Calidana per la presenza nei paraggi di sorgenti di acqua calda termale.
Il castello, situato su un’altura a circa 145 m s.l.m., ha una forma quadrangolare e conserva l’aspetto e la struttura di una fortezza cinquecentesca avente ai quattro angoli quattro bastioni con base a scarpa, sormontate da un cordone sagomato. Il nucleo più antico del castello è suddiviso da tre strade parallele che confluiscono nel sobborgo antistante l’attuale Chiesa di San Biagio. Il circuito murario è stato quasi completamente incorporato nei fabbricati che si sono appoggiati direttamente sulle murature a scarpa. Sul lato nord tra i due bastioni si nota, inglobata nel circuito murario una torre a pianta poligonale, un tempo l’abside della antica pieve di San Biagio attualmente la Canonica. Sul lato nord-est delle mura, di epoca medievale, è visibile una porta di accesso realizzata con conci di pietra squadrati ad arco tondo su mensole aggettanti sagomate. Nei pressi dei paese sono presenti tracce di antiche coltivazioni di cave di marmo rosato detto Portasanta, attestate sicuramente dal XVI secolo.
La prima menzione documentaria di Caldana risale all’anno 940, quando compare in un elenco, insieme ad altri luoghi della zona, di una concessione del vescovo di Lucca. Successivamente, dal 1039, si trova citata tra i possedimenti dell'Abbazia di Sestinga (in un documento del 1072 viene citato vicus Caldane) e nel XIII secolo, con la decadenza dell’Abbazia, passò sotto il controllo di una consorteria locale in rapporto con i Conti Pannocchieschi di Massa. Tra il XII e XIII secolo, comunque, da alcuni documenti risulta che Caldana è annoverata tra le proprietà dei Conti Lambardi e dei Conti Alberti. Nel 1328 venne stilato un atto di sottomissione del castello di Caldana alla città di Massa, insieme a quello di Giuncarico e a Castel di Pietra. Nel 1336 la quarta parte dei privilegi di Caldana passarono per via ereditaria alla famiglia dei Malavolti di Siena. Nel 1374 fu proprietà dei Salimbeni e successivamente dell'Ospedale di Santa Maria della Scala che nel 1433 lo cede ad un certo Mariano di Scarlino. In seguito passò in proprietà alla famiglia Bellanti. Durante il XVI secolo il castello fu coinvolto nella guerra tra gli imperiali e Siena e con la caduta di questa città passò nel 1558 di proprietà alla famiglia Austini. Cosimo I, granduca di Toscana,nel 1564 la eresse feudo. Nel 1738 fu rinnovata l’investitura al Conte Firmano Bichi, finché nel 1789 Pietro Leopoldo di Lorena liberò il paese dal privilegio feudale, suddividendo i possedimenti in piccole proprietà da assegnare ai coltivatori dietro pagamento di un piccolo censo.
Fonte:
www.parcocollinemetallifere.it/gistopark.php?id=h23
Il castello, situato su un’altura a circa 145 m s.l.m., ha una forma quadrangolare e conserva l’aspetto e la struttura di una fortezza cinquecentesca avente ai quattro angoli quattro bastioni con base a scarpa, sormontate da un cordone sagomato. Il nucleo più antico del castello è suddiviso da tre strade parallele che confluiscono nel sobborgo antistante l’attuale Chiesa di San Biagio. Il circuito murario è stato quasi completamente incorporato nei fabbricati che si sono appoggiati direttamente sulle murature a scarpa. Sul lato nord tra i due bastioni si nota, inglobata nel circuito murario una torre a pianta poligonale, un tempo l’abside della antica pieve di San Biagio attualmente la Canonica. Sul lato nord-est delle mura, di epoca medievale, è visibile una porta di accesso realizzata con conci di pietra squadrati ad arco tondo su mensole aggettanti sagomate. Nei pressi dei paese sono presenti tracce di antiche coltivazioni di cave di marmo rosato detto Portasanta, attestate sicuramente dal XVI secolo.
La prima menzione documentaria di Caldana risale all’anno 940, quando compare in un elenco, insieme ad altri luoghi della zona, di una concessione del vescovo di Lucca. Successivamente, dal 1039, si trova citata tra i possedimenti dell'Abbazia di Sestinga (in un documento del 1072 viene citato vicus Caldane) e nel XIII secolo, con la decadenza dell’Abbazia, passò sotto il controllo di una consorteria locale in rapporto con i Conti Pannocchieschi di Massa. Tra il XII e XIII secolo, comunque, da alcuni documenti risulta che Caldana è annoverata tra le proprietà dei Conti Lambardi e dei Conti Alberti. Nel 1328 venne stilato un atto di sottomissione del castello di Caldana alla città di Massa, insieme a quello di Giuncarico e a Castel di Pietra. Nel 1336 la quarta parte dei privilegi di Caldana passarono per via ereditaria alla famiglia dei Malavolti di Siena. Nel 1374 fu proprietà dei Salimbeni e successivamente dell'Ospedale di Santa Maria della Scala che nel 1433 lo cede ad un certo Mariano di Scarlino. In seguito passò in proprietà alla famiglia Bellanti. Durante il XVI secolo il castello fu coinvolto nella guerra tra gli imperiali e Siena e con la caduta di questa città passò nel 1558 di proprietà alla famiglia Austini. Cosimo I, granduca di Toscana,nel 1564 la eresse feudo. Nel 1738 fu rinnovata l’investitura al Conte Firmano Bichi, finché nel 1789 Pietro Leopoldo di Lorena liberò il paese dal privilegio feudale, suddividendo i possedimenti in piccole proprietà da assegnare ai coltivatori dietro pagamento di un piccolo censo.
Fonte:
www.parcocollinemetallifere.it/gistopark.php?id=h23
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