Frantoio (Montemassi)
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Dopo la conquista del castello ad opera dei senesi, la prima operazione ordinata da Guidoriccio, fu la distruzione delle mura poste a difesa del borgo.
Questa politica, operata verso tutti gli incastellamenti sottratti agli Aldobrandeschi, risparmiata, grazie al compromesso della torre del candeliere solo a Massa Marittima, voleva indebolire le forze nemiche e riportare la popolazione a rinvigorire il contado. L'operazione, prematura sui tempi, sortì invece un disastro demografico generalizzato, in quanto Siena, poco dopo la conquista delle maremme, entrò in crisi sotto la spinta dei Fiorentini, vittoriosi a Montaperti nel 1260, e le popolazioni locali, esposte alle razie dei saraceni, degli spagnoli e delle bande di tagliagole alimentate dal continuo passaggio delle soldataglie, furono disperse, lasciando dietro di se lunghi secoli bui di abbandono.
I pochi sopravvissuti del borgo di Montemassi, a dimostrazione del rapido crollo strutturale, forse aiutati dalla piccola guarnigione senese, costruirono a fine del XIII secolo il frantoio, sicuramente azionato con la forza di asini, e la piccola cappella in onore di Maria, che aveva fatto loro il grande dono della vita, utilizzando i resti delle mura.
La contrapposizione strutturale di questi due piccoli edifici, con l'imponenza del castello, dice di quanto fu verticale e disperato il crollo della civiltà Aldobrandesca.
Fonte:
www.parcocollinemetallifere.it/gistopark.php?id=h106
Questa politica, operata verso tutti gli incastellamenti sottratti agli Aldobrandeschi, risparmiata, grazie al compromesso della torre del candeliere solo a Massa Marittima, voleva indebolire le forze nemiche e riportare la popolazione a rinvigorire il contado. L'operazione, prematura sui tempi, sortì invece un disastro demografico generalizzato, in quanto Siena, poco dopo la conquista delle maremme, entrò in crisi sotto la spinta dei Fiorentini, vittoriosi a Montaperti nel 1260, e le popolazioni locali, esposte alle razie dei saraceni, degli spagnoli e delle bande di tagliagole alimentate dal continuo passaggio delle soldataglie, furono disperse, lasciando dietro di se lunghi secoli bui di abbandono.
I pochi sopravvissuti del borgo di Montemassi, a dimostrazione del rapido crollo strutturale, forse aiutati dalla piccola guarnigione senese, costruirono a fine del XIII secolo il frantoio, sicuramente azionato con la forza di asini, e la piccola cappella in onore di Maria, che aveva fatto loro il grande dono della vita, utilizzando i resti delle mura.
La contrapposizione strutturale di questi due piccoli edifici, con l'imponenza del castello, dice di quanto fu verticale e disperato il crollo della civiltà Aldobrandesca.
Fonte:
www.parcocollinemetallifere.it/gistopark.php?id=h106
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