Castello Aragonese (Conversano)
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torre, castello, Luogo interessante
Sulla sommità del colle su cui sorge Conversano si erige, maestoso, il Castello comitale ristrutturato e ingrandito in seguito alla successione delle varie famiglie di conti. Il nucleo più antico, costruito nell’XI secolo, su commissione del primo conte Goffredo Altavilla il Normanno, corrisponde alla poderosa torre maestra alta 25 m. Tale torre poggiava sui resti delle mura megalitiche del IV secolo a.C., fu fatta ultimare dai conti Brienne nel XIII secolo. Agli Altavilla successero numerose famiglie che innalzarono i rispettivi vessilli sulle torri; esse furono: i Bassavilla (1134- 1187), i Brienne (1269- 1356), i d’Enghien (1357- 1381), i Lussemburgo (1381- 1407), i Barbiano (1411- 1422), i Caldora(1434- 1440), gli Orsini del Blazo (1440- 1455) e gli Acquaviva(1456- 1806) della cui famiglia, a Conversano, si susseguirono ben diciassette conti.
Fra il XIII e il XIV secolo, venne eretto il secondo bastione rivolto a sud- est, ornato da finestre gotiche e da un belvedere ad arcate. La costruzione della torre cilindrica, simbolo di Conversano,viene attribuita ai Lussemburgo, che la vollero rivolta verso il mare Adriatico per il quale si muovevano i maggiori pericoli. Sul finire del XV secolo, Andrea Matteo fece costruire, con evidenti scopi bellici, la possente torre dodecagonale. Infatti, i muri inclinati dovevano attutire l’urto delle cannonate e le fessure, su di essi, permettevano la difesa con le bocche da fuoco.
All’interno del castello sono visibili altre due torri, incorporate successivamente nelle mura perimetriche. Si pensava che il poderoso maniero fosse circondato da un fossato, ma recenti opere atte a portarlo alla luce, hanno dimostrato la verosimile inesistenza dello stesso, poiché la posizione privilegiata del complesso rendeva inutile ulteriori strutture difensive. L’ingresso e il porticato sono gli elementi architettonici più recenti, risalgono infatti al 1710 e sono stati voluti dalla contessa Dorotea D’Aragona per svestire la sua residenza della funzione di fortezza e conferirle un aspetto più elegante, adatto al tono delle feste che vi venivano organizzate.
Ora, alcuni ambienti del castello appartengono a privati cittadini, quindi non è possibile accedervi; è in ogni caso possibile la visita più suggestiva vale a dire quella della torre maestra, dalla sommità della quale lo sguardo può indugiare sulla città, sulle campagne circostanti, fino a perdersi, in lontananza, lì dove c’è il mare. Sono accessibili anche i saloni, anticamente adibiti a sala ricevimenti e teatro, che attualmente ospitano la pinacoteca del castello, dove è possibile ammirare alcune tele del Finoglio. Lo stesso Finoglio su commissione di Giangirolamo II, affrescò la camera da letto comitale con scene tratte dall’Antico Testamento.
La sala da pranzo risulta molto accogliente grazie al caminetto scolpito e al soffitto a lunette in stile rinascimentale. Le antiche scuderie sono affiancate da altri locali, presumibilmente adibiti a mulino, frantoio, cantina, carceri e oratorio dedicato ai S.S. Medici. Proprio nelle scuderie del castello, il conte Andrea Matteo Acquaviva, incrociò le sue giumente olandesi con stalloni provenienti dall’Oriente. Ottenne così la razza “Conti di Conversano” (dal quale discende il noto Lipizzano); trattasi di esemplari aggraziati nelle movenze e straordinari per la velocità e la forza.
Fra il XIII e il XIV secolo, venne eretto il secondo bastione rivolto a sud- est, ornato da finestre gotiche e da un belvedere ad arcate. La costruzione della torre cilindrica, simbolo di Conversano,viene attribuita ai Lussemburgo, che la vollero rivolta verso il mare Adriatico per il quale si muovevano i maggiori pericoli. Sul finire del XV secolo, Andrea Matteo fece costruire, con evidenti scopi bellici, la possente torre dodecagonale. Infatti, i muri inclinati dovevano attutire l’urto delle cannonate e le fessure, su di essi, permettevano la difesa con le bocche da fuoco.
All’interno del castello sono visibili altre due torri, incorporate successivamente nelle mura perimetriche. Si pensava che il poderoso maniero fosse circondato da un fossato, ma recenti opere atte a portarlo alla luce, hanno dimostrato la verosimile inesistenza dello stesso, poiché la posizione privilegiata del complesso rendeva inutile ulteriori strutture difensive. L’ingresso e il porticato sono gli elementi architettonici più recenti, risalgono infatti al 1710 e sono stati voluti dalla contessa Dorotea D’Aragona per svestire la sua residenza della funzione di fortezza e conferirle un aspetto più elegante, adatto al tono delle feste che vi venivano organizzate.
Ora, alcuni ambienti del castello appartengono a privati cittadini, quindi non è possibile accedervi; è in ogni caso possibile la visita più suggestiva vale a dire quella della torre maestra, dalla sommità della quale lo sguardo può indugiare sulla città, sulle campagne circostanti, fino a perdersi, in lontananza, lì dove c’è il mare. Sono accessibili anche i saloni, anticamente adibiti a sala ricevimenti e teatro, che attualmente ospitano la pinacoteca del castello, dove è possibile ammirare alcune tele del Finoglio. Lo stesso Finoglio su commissione di Giangirolamo II, affrescò la camera da letto comitale con scene tratte dall’Antico Testamento.
La sala da pranzo risulta molto accogliente grazie al caminetto scolpito e al soffitto a lunette in stile rinascimentale. Le antiche scuderie sono affiancate da altri locali, presumibilmente adibiti a mulino, frantoio, cantina, carceri e oratorio dedicato ai S.S. Medici. Proprio nelle scuderie del castello, il conte Andrea Matteo Acquaviva, incrociò le sue giumente olandesi con stalloni provenienti dall’Oriente. Ottenne così la razza “Conti di Conversano” (dal quale discende il noto Lipizzano); trattasi di esemplari aggraziati nelle movenze e straordinari per la velocità e la forza.
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Conversano
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