Palazzo Salviati (o Casino Salviati, Palazzo Aldobrandini Borghese) (Comune di Firenze)

Italy / Toscana / Florence / Comune di Firenze / Borgo Pinti, 80

L’edificio è storicamente noto soprattutto come casino Salviati, qualificato dalla presenza di un giardino documentato fin dal Cinquecento e rinomato per la produzione orticola e floreale, tanto da essere ricordato nell’Agricoltura sperimentale di Agostino Del Riccio (1597) per le piante rare e i gelsomini di Catalogna che vi si trovavano: qui si coltivava tra l’altro l’uva zibibbo che un Alamanno Salviati aveva introdotto dalla Grecia e che per tale fatto è nota a Firenze come uva salamanna. L’edificio annesso al giardino, che già doveva esistere in questo periodo, ha subito nel tempo molte trasformazioni, in particolare nel Seicento ad opera di Gherardo Silvani, al quale probabilmente si deve la sua trasformazione in casa da signore, su committenza di Vincenzio Salviati, con un cantiere aperto attorno al 1653. In questo periodo vennero aggiunti anche nuovi edifici, tra cui quello per il gioco della pallacorda e il pallottolaio. Nel 1794 il cardinale Gregorio Salviati, ultimo discendente della casata, passò la proprietà al principe Camillo Borghese, figlio di sua sorella Marianna. Risale all’epoca del matrimonio tra Camillo e Paolina Bonaparte la ristrutturazione del casino ad opera dell’architetto Gaetano Baccani (1834) e la riconversione degli spazi verdi da giardino all’italiana a parco romantico. Si mantenne tuttavia l’antica tradizione botanica, in particolare per la produzione di ananassi. Dai Borghese il possesso tornò successivamente a un altro ramo dei Salviati. Alla fine degli anni sessanta una porzione del giardino è stata acquisita dal Comune e tuttora, con la denominazione di Giardino del Borgo, è aperta al pubblico (ingresso al n. 76). Per quanto riguarda il palazzo si veda l’inconsueto ingresso di forme neoclassiche (riconducibile agli interventi di Gaetano Baccani prima ricordati), con un pronao a quattro colonne d’ordine ionico che sorreggono un terrazzino di ben più modeste pretese, comunque arricchito da un’ancor più inconsueta ringhiera raggiata; al centro è un piccolo scudo con l’arme dei Salviati (bandato doppiomerlato d’argento e di rosso).

Fonte:
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini

www.palazzospinelli.org/architetture/
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Coordinate:   43°46'37"N   11°16'1"E
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