Chiesa di Santa Rosa da Viterbo, patrona della città (Viterbo) | Chiesa

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L'antica chiesuola delle monache di san Damiano, detta in antico S. Maria delle Rose, si intitolò a Santa Rosa dopo che il papa Alessandro IV vi aveva solennemente trasportato il corpo incorrotto della Santa, rimasto inumato fino ad allora in S. Maria in Poggio.
Oggi nella chiesa sono da osservare, a sinistra entrando, un quadro con S. Francesco di Sales.
Alla destra appare la grandiosa griglia in ferro, dietro la quale si custodisce il corpo incorrotto di Santa Rosa dentro una ricca urna metallica, fatta costruire dal cardinale Urbano Sacchetti nel 1683.
L'antica urna è tutt'ora coservata all'interno del monastero.
Santa Rosa da Viterbo (1233-1252) era una giovinetta viterbese di umile famiglia.
La santità della sua vita l'impose ben presto all'attenzione e ammirazione dei suoi concittadini che le attribuirono miracoli fin dalla sua nascita.
Fu animatrice della resistenza contro Federico II, e questo suo coraggioso atteggiamento costò a lei e alla sua famiglia un temporaneo esilio da Viterbo.
I viterbesi per ricordarla la festeggiano il 3 settembre con il trasporto della "Macchina", una meravigliosa "torre" illuminata di trenta metri circa, trasportata a spalle da oltre cento coraggiosi e robusti uomini, i "facchini" di Santa Rosa.
I festeggiamenti, che si protraggono per più giorni (1,2,3,4 settembre) amimano e scaldano il cuore della città e uniscono gli animi dei cittadini in un unico sentimento.
Partecipare a questa tradizione secolare, dona emozioni fortissime!