Palazzo Strozzi (Comune di Firenze)

Italy / Toscana / Florence / Comune di Firenze / Piazza degli Strozzi, 6
 palazzo, museo, edificio catalogato

Come ebbe a scrivere Francesco Bocchi, il palazzo “è magnifico, e splendido, e ride in ogni parte in sua nobil grandezza, la quale, come avvisa chi è intendente, per mirabile industria supera qual si voglia edifizio privato, che sia in Italia, o in altro luogo collocato”. Come attestano le cronache, si iniziò a costruire il grandioso palazzo sulla base di precisi calcoli astrologici, il 6 agosto 1489, per il ricco mercante Filippo Strozzi il Vecchio e su disegno di Benedetto da Maiano, ispirato al palazzo Medici di via Larga di Michelozzo di Bartolomeo. Giuliano da Sangallo realizzò un modello della fabbrica ricevendo pagamenti nel settembre 1489 e nel febbraio 1490 e, dato che Benedetto da Maiano probabilmente mai diresse i lavori e che il modello è molto vicino all’opera eseguita almeno per quanto riguarda il primo piano, è stato ipotizzato che questo rappresenti una variante al progetto originario e testimoni di un diretto coinvolgimento di Giuliano da Sangallo nell’impresa. Il cantiere venne poi seguito da Simone del Pollaiolo detto il Cronaca che sicuramente ebbe libertà di intervenire su quanto progettato fino a questo momento: in particolare quest’ultimo appare come direttore dei lavori dal 1490, quale successore del capomastro Jacopo di Stefano Rosselli, e sicuramente a lui spetta l’ultimo piano concluso da un magnifico cornicione aggettante (1502) e il cortile (1503). “Il quasi ostentato uso degli stessi motivi, che altrove potrebbe considerarsi monotona ripetizione, rivela lo scopo dell’architetto rivolto più che altro ad esprimere il suo pensiero attraverso il senso della proporzione. E questa proporzione che sembra raggiunta senza sforzo, questo perfetto equilibrio tra pieni e vuoti, fra cornici e bugnature, fra spartizione dei piani e larghezza delle fronti, è il segreto da cui nasce la musicale armonia del cubo di pietra pervaso da una bellezza serena e riposante” (Chierici). Sebbene incompiuto il palazzo fu abitato dalla famiglia a partire dal 1504: i lavori, rimasti sospesi, furono ripresi nel 1523: in questa fase fu forse soprintendente Baccio d’Agnolo. La parte su via Tornabuoni, abbandonata alla terza fila di bozze del secondo finestrato, fu ripresa nell’aprile del 1533 e finita nel 1534-1535. Il cantiere si interruppe definitamente nel 1538, dopo che Filippo Strozzi il Giovane, nemico di Cosimo I, fatto prigioniero a Montemurlo, si suicidò: rimasero quindi incompiuti la facciata sud e metà del cornicione su via Tornabuoni. Tra il 1863 e il 1865, in concomitanza dell’allargamento e rettificazione delle vie Strozzi e Tornabuoni, il palazzo fu restaurato da Giuseppe Poggi. Altri importanti lavori di risistemazione degli interni (con la totale e spesso arbitraria ricostruzione di molti elementi architettonici antichi) vennero realizzati tra il 1886 e il 1889, promossi da Piero Strozzi e diretti dall’architetto Pietro Berti. Il palazzo rimase alla famiglia Strozzi fino al 28 maggio 1937, quando il principe Roberto lo vendette all’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. La nuova proprietà promosse una completo restauro tra il 1938 e l’aprile del 1940, diretto dall’architetto Ugo Giovannozzi, coadiuvato dall’ingegnere Gualtiero Cividali e, per il restauro artistico, dal Soprintendente ai monumenti Giovanni Poggi (coordinatore dei lavori l’ingegnere Gino Cipriani dell’INA). Restauro che negli anni seguenti non mancò di suscitare puntuali critiche, sia per il rifacimento ex novo di capitelli, peducci ed altri elementi lapidei decorati, sia per l’arbitrario completamento del lato sul vicolo e del cornicione su via de’ Tornabuoni, replicando simmetricamente la porzione esistente. Al 1977 si datano altri interventi di restauro su progetto e direzione dei lavori dell’architetto Saverio Vella. Successivamente la grande fabbrica fu acquisita dallo Stato (1998) che la cedette in uso al Comune di Firenze (1999). Al 2001 è datato il restauro delle facciate del cortile interno (impresa esecutrice R.A.M.) nell’ambito di un più vasto progetto di interventi di risanamento conservativo ed adeguamento funzionale della struttura. Attualmente l’edificio ospita alcune importanti istituzioni culturali, tra le quali la Fondazione Palazzo Strozzi, l’Istituto nazionale di Studi sul Rinascimento, l’Istituto italiano di Scienze Umane, il Gabinetto G.P. Vieusseux, e un piccolo museo dedicato alla famiglia e al palazzo Strozzi. I tre prospetti compiuti sono in bugnato di pietra, il cui aggetto si riduce man mano che dal piano terreno si sale ai piani superiori; alla base corre una panca di via, interrotta da portali ad arco a bugnato. Agli spigoli, notevoli gli arpioni da bandiera e le lumiere in ferro eseguite da Niccolò Grosso detto il Caparra tra il 1491 e il 1498 su disegno di Benedetto da Maiano. Tra le finestre bracciali in ferro per fiaccole e stendardi, e in basso i caratteristici ferri da cavallo (alcuni sostituiti da copie).

Fonte:
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/

Sito Web Fondazione:
www.palazzostrozzi.org/
Nearby cities:
Coordinate:   43°46'16"N   11°15'6"E
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