Piazza di Santa Croce (Comune di Firenze)

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 piazza, piazza storica

In origine tutta la zona comprendente la piazza ed i suoi dintorni, pur essendo in gran parte acquitrinosa per le frequenti tracimazioni dell’Arno, era vissuta da molte attività artigianali. Ai primi del Duecento alcuni frati francescani vi costruirono un piccolo convento con una chiesetta dedicata alla “Santa Croce”. Alla fine del secolo, con grande festa religiosa e popolare, fu posta la prima pietra per la costruzione della nuova e grandiosa basilica, su progetto di Arnolfo di Cambio, che sarebbe terminata addirittura nel Quattrocento. In epoca più moderna fu realizzata da Niccolò Matas, in dieci anni (1853-‘63), la facciata in marmo bianco di Carrara e verde di Prato, mentre il campanile di stile neogotico è opera di Gaetano Baccani.

Nella grande piazza rettangolare, divenuta sin dagli inizi uno dei luoghi più prestigiosi e animati di Firenze, si radunava una grande moltitudine di popolo per ascoltare le prediche dei frati francescani, oppure per assistere a giostre e tornei o al gioco del Calcio Fiorentino. A questo gioco con la palla, fino da tempi remoti, partecipavano due schiere di giovani con l’intento di far passare un pallone, spinto con le mani o con i piedi, oltre lo steccato finale del campo di gioco avversario. La palla era fatta di stracci (o composta di un involucro riempito di fieno, paglia, capelli o piume) o, nella maggior parte dei casi, da una vescica d’animale gonfia d’aria e ricoperta di leggera pelle cucita a spicchi per ricavarne la rotondità. Il Calcio veniva praticato popolarmente da tutta la gioventù, per le vie e le piazze o in luoghi anche inadatti, ma con il passare del tempo si caratterizzò sempre più, tanto da vederne partite organizzate, particolarmente sontuose, giocate da nobili cittadini che indossavano sfarzose livree nelle piazze più significative della città, prima fra tutte Santa Croce. Qui si può vedere ancora, sulla facciata del palazzo degli Antellesi, il rotondo marmo policromo detto battipalla, contro il quale all’inizio della contesa si scagliava il pallone che, nel rimbalzo, veniva ripreso dai calcianti e subito giocato.

Dai tempi antichi il gioco è arrivato ai nostri giorni; tuttora nel mese di giugno per i festeggiamenti del Patrono, la città rivive l’appassionante contesa del fascinoso passato, nell’agonismo delle squadre appartenenti ai quattro quartieri storici di Santo Spirito (bianchi), Santa Croce (azzurri), Santa Maria Novella (rossi) e San Giovanni (verdi), in tre accanitissime partite, due semifinali e la finale, in cui si designa il quartiere vincitore. Le partite hanno la durata di 50 minuti e sono giocate da 27 calcianti per parte nella cornice di un multicolore corteo composto da 550 personaggi nei costumi del XVI secolo. I fiorentini vivono l’evento con la convinzione di rinnovare, nelle trame del passato, relazioni sociali della realtà moderna specialmente con gli stranieri, che spesso con il nostro sole, buonumore e tradizione, riescono a riscaldarsi dentro ed essere felici in un istante della vita anche banale.

Fonte:
www.comune.firenze.it/viverefirenze/itinerario4/tratti/...

Dalla chiesa costruita dai frati minori e, in memoria delle stimmate di s. Francesco loro fondatore, intitolata appunto alla S. Croce: nome con cui si trova ricordata fin dal 1228.

Fonte:
sit.comune.fi.it/stradariostorico/ASP/Info.asp?type=poi...
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Coordinate:   43°46'7"N   11°15'41"E
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