Castello dei Doria | Luogo interessante, historic ruins (en)

Italy / Sardinien / Chiaramonti / Località Monte Chaja de Santu Matteu
 castello, Luogo interessante, historic ruins (en)

Si trova ad ovest dell’abitato di Chiaramonti (SS).
Più che per il castello dei Doria, la collina di San Matteo è conosciuta col nome del santo, infatti i chiaramontesi l'hanno denominata come su monte de cheja e non, su monte de su casteddu,la famiglia dei Doria per noi ha una importanza meramente storica e non certo di simpatia, che, NON godono come tutti i dominatori.

www.archeologosardos.it/castello.htm
www.archeologosardos.it/paese14.htm
www.archeologosardos.it/e_m_e_r_g_e_n_z_e%201.htm

Il castello, ma il significato del secondi toponimo è "la rupe". A Chiaramonti con questo appellativo si indica il diruto castello dei Doria, del quale resta solo un moncone della torre poi adattata a campanile dlla vecchia parrocchiale di San Matteo, ora anche essa in rovina. Il termine castèddu usato come coronimo ha invece il significato di rupee, eminenza rocciosa e in questa seconda accezione ricalca il valore semantico del logudorese càstru. Talora capita che venga riferito anche a salienti occupati da un nuraghe (dei circa 400 nuraghi dell'Anglona solo tre, posti tutti sopra una cresta rocciosa, portano questa denominazione), ma in ogni caso questo appellativo, che può essere diminutivo o peggiorativo (casteddùtzu, casteddàtzu). Non è riferito (salvo le denominazioni Satèddu Saldu e Castèddu Doria) ad un castello propriamente detto né a un nuraghe o a delle rovine. Si tratta di un valore comune anche alla Liguria e alla Corsica dove numerosi castelli sono presenti da un'estremità all'altra dell'isola in riferimento a prominenze rocciose sulle cime di alture (Dipartimento di Ajaccio: punta di u Castellu, punta Castellare, punta di Castello, ecc.; Dipartimento di Bastia: Monte di u Castellu, Monte Castello (2 volte). Anche in Corsica può accadere che qualche torre megalitica si trovi sul culmine di tali formazioni naturali, ma l'appellativo si riferisce sempre alla rupe e non all'edificio. Identico valore hanno i termini castel (provenzale od occitanico) e castellò(t) (acatalano-majorchino). Con quest'ultima denominazione vengono indicati nelle isole Majorca e Minorca anche taluni talayots, torri protostoriche simili ai nuraghi. Sul valore di castèddu, derivato da càstru, confronta N. Cossu, Il volgare in Sardegna e studi filologici sui testi, pp. 146-151 ed. E. Putzulu; Castellum Castri de Kallari, pp. 113 e segg. Le argomentazioni di G. Bonazzi in Il condaghe di San Pietro di Silki, gloss., p. 148 e di M. L. Wagner (DES I 316: kàstru), non si possono condividere in quanto dànno eccessivo credito al parere di un non linguista né tengono sufficientemente conto dello sviluppo semantico del termine, né, infine si basano sopra un'effettiva osservazione sul campo. Vedi Nuraghe Castras.
Cfr. MAURO MAXIA, I nomi di luogo dell’Anglona e della Bassa valle del Coghinas, ed. Il Torchietto, Ozieri 1994,
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Coordinate:   40°45'2"N   8°49'0"E
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