Padiglione Spadolini (Comune di Firenze)

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Nel 1968 a seguito della cessione della Fortezza da Basso all'Ente mostra dell'artigianato di Firenze da parte delle autorità militari, che fino ad allora l'hanno utilizzata come caserma, si presenta la necessità di intervenire sull'antico complesso. Si tratta di realizzare all'interno dell'antico mastio mediceo una nuova struttura provvisoria per mostre, in sostituzione di quella ormai obsoleta del Parterre, che fosse in grado di accogliere manifestazioni di vario genere, dalle mostre mercato, alle esposizioni, ai congressi, ai convegni, uno spazio polifunzionale moderno all'interno di un monumento di grande importanza storica, a disposizione della città.
Nel 1970-71 la Soprintendenza ai monumenti individua un'area interna alla Fortezza da destinarsi al nuovo padiglione espositivo e viene bandito un concorso internazionale di idee che però non ha nessun seguito poichŽ nessuna delle proposte risulta compatibile con il tipo di intervento e con le prospettive di sviluppo della città. Viene però effettuato lo scavo del terreno, relativo alle prime fasi di attuazione del concorso, che rappresenta il vincolo dimensionale per la progettazione della nuova struttura, mentre si decide di optare per un tipo di edilizia smontabile con un massimo di recuperabilità dei componenti, capace di assolvere in un certo numero di anni le diverse esigenze delle manifestazioni che avrebbe dovuto ospitare.
La Gestione ente fiera affida l'incarico alla Ipi System, un'industria milanese operativa anche a Firenze, che ha messo a punto sistemi costruttivi smontabili molto validi nell'ambito dell'edilizia scolastica ed espositiva. é la Ipi System a rivolgersi a Pierluigi Spadolini per curare la parte architettonica data la sua notevole esperienza acquisita nel campo della prefabbricazione e della progettazione industriale.
Situato entro il perimetro delle mura cinquecentesche della Fortezza da Basso, il padiglione espositivo, progettato e realizzato da Pierluigi Spadolini tra il 1974 e il 1976, copre circa 13.000 mq. degli oltre nove ettari racchiusi dall'antica struttura militare medicea, costruita intorno al 1534 da Antonio da Sangallo il Giovane.
La volumetria elementare del moderno fabbricato si pone con discrezione nei confronti dell'intero contesto monumentale che accoglie alcuni edifici di notevole importanza, costruiti nel corso dei secoli, come la Palazzina dei Lorena e la "polveriera", riuscendo a risolvere il tema del rapporto con una parte di città così fortemente storicizzata in maniera rispettosa e attenta al valore delle preesistenze. L'intervento non altera l'originario equilibrio dell'insieme, la cui architettura non risulta mai essere subordinata di fronte alla presenza del nuovo edificio, il cui ruolo è anzi quello di aver contribuito a far rivivere uno dei complessi architettonici più importanti di Firenze.
Il fabbricato costruito fra il '74 e il '75 prevede un impianto rettangolare sviluppato su due piani; uno, con un'estensione maggiore, completamente interrato e uno fuori terra, per un totale di circa 21.000 metri quadrati.
Nel 1986 la società Sogese, che nel frattempo è subentrata nella gestione all'Ente fiera, affida all'architetto Pier Guido Fagnoni il progetto di una sopraelevazione per aumentare le potenzialità del padiglione aggiungendo circa 9.000 mq di superficie espositiva.
Esternamente i tre piani presentano accessi completamente indipendenti in modo da poter essere utilizzati contemporaneamente per manifestazioni diverse. Due rampe simmetriche, innestate sui lati lunghi, collegano il piazzale alla copertura a terrazza che perimetra il volume prismatico vetrato dell'ultimo piano. Al centro dell'edificio è sistemata una scala su pianta quadrata che mette in comunicazione diretta le piastre continue dei piani, delimitando un'ampia corte interna. A questa si aggiungono una serie di scale laterali, normali e mobili, che nel complesso garantiscono una circolazione fluida e la possibilità di avere manifestazioni diverse contemporaneamente ai vari piani.
Tutta la costruzione risponde ai criteri della produzione industriale ed è realizzata con struttura in acciaio costituita da un tipo di pilastri e due diversi tipi di travi con campate di metri 10 x 10.
I pilastri tubolari quadri di cm 28 di lato sono collegati attraverso bulloni a una struttura orizzontale in profilati d'acciaio a doppio T. I solai sono in elementi prefabbricati in cemento armato precompresso appoggiati sulle travi secondarie della struttura in acciaio; al di sopra sono posati strati di materiale polietilenico di sigillatura. Il pavimento è in gomma di tipo civile a "bolli" attaccato al cemento.
La controsoffittatura interna è posta a 40 cm. dal solaio ed è formata da elementi in alluminio preverniciato sagomati e inseriti in correnti formanti una griglia modulare. Al di sopra del controsoffitto sono alloggiate le canalizzazioni degli impianti.
Gli elementi sono fissati tra loro attraverso sistemi di montaggio reversibili che ne permettono il recupero quasi totale.
La stereometria semplice e modulare si risolve in un volume elementare la cui caratterizzazione architettonica è affidata alla ricerca condotta sui materiali delle superfici verticali e orizzontali e sul design dei componenti, studiati in modo da risultare in un numero limitatissimo di tipi.
Le superfici verticali sono interamente rivestite in alluminio anodizzato bruno, modellato a profonde doghe orizzontali la cui altezza deriva dalla misura dello scalino. Il rivestimento gira lungo tutto il perimetro esterno dell'edificio e nella scala centrale accentuando l'orizzontalità del volume e mascherando con il forte chiaroscuro delle doghe il carattere di provvisorietà della costruzione.
Le superfici orizzontali esterne sono invece risolte con elementi prefabbricati in cemento con ciottoli affogati di colore bianco e verde, ancorati alle strutture portanti del fabbricato per mezzo di bulloni.
Tre sono quindi i grandi temi architettonici, quanto mai attuali, affrontati e risolti in questa realizzazione: il rapporto culturale con le preesistenze storiche, l'impiego della tecnologia più avanzata nell'architettura contemporanea e quello del rapporto tra architettura permanente ed effimera nella tematica progettuale di oggi.

Fonte:
web.rete.toscana.it/cultura/architettura?command=showDe...


Vedi anche:
exhibitioncenter.firenzefiera.it/it/padiglione-spadolin...
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Coordinate:   43°46'55"N   11°15'1"E
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