Civita (Comune di Catania) | quartiere / vicinato

Italy / Sizilien / Catania / Comune di Catania
 quartiere / vicinato  Aggiungi categoria

Il quartiere della Civita nasce come quello che ai tempi della dominazione romana dovette essere probabilmente una vera e propria cittadella abitata dai nobili e dai ricchi, da cui il nome (Civitas => Civis = cittadino), essendo uno dei quattro nuclei dell'antica Katane.
In età preistorica questa zona fu interessata dalle lave dell'Armisi, una colata che giunse fino al mare e a cui si deve la caratteristica curva che segue l’attuale Via Beato Cardinale Dusmet, sorta come vero e proprio lungomare.
La irregolarità stradale di questa zona fa presumere che questo, nel IX-XI secolo, fosse il quartiere islamico, unica testimonianza diretta della conquista musulmana di Catania.
Quando venne costruita la cerchia di fortificazione volute per la città da Carlo V l'Imperatore nel XVI secolo, esso ricadde entro il circuito delle mura occidentali, anche se non interamente.
Il quartiere quindi rimase pressoché invariato fino al sisma del Val di Noto del 1693. Dopo il terremoto infatti le macerie – che qui dovettero essere piuttosto fatali, proprio a causa delle ridotte dimensioni dei vicoli e dell’eccessiva vicinanza tra gli edifici – vennero sgomberate e si compattarono ampi isolati, stravolgendo la trama viaria più antica.
Nei primi anni dell’Ottocento la zona appariva quindi lottizzata in blocchi regolari, tranne la parte meridionale, ancora caratterizzata da viuzze e cortiletti. Le mura appaiono ancora evidenti, tranne il "Beloardo di San Iuliano" (Baluardo di San Giuliano), da tempo demolito per realizzarvi il Collegio Cutelli, e il "Beloardo del Don Perrucchio" (Baluardo di Don Perrucchio), sostituito da una piazza e in parte dall’estremità orientale del Palazzo Biscari, alla Marina. Le Porte del Porticciolo, un tempo dogana per il Porto Aragonese (o Saracino), e di Ferro appaiono ancora integre e ben localizzate. Infine, non venne ancora realizzato il tratto di ferrovia antistante il Porto, riconoscibile oggi dal celebre ponte ferroviario, detto comunemente "Archi della Marina".
Gli eventi successivi appartengono all’ultima fase dei Borbone in Sicilia e ai primi tempi del Regno d’Italia, cioè appunto la creazione degli Archi, con conseguente demolizione delle mura, l’allargamento di alcune arterie, la realizzazione del Teatro Coppola.
L’ampio spiazzale su cui troneggiava la chiesa di San Francesco di Paola venne via via ridotto e il piccolo Convento venne quasi soffocato dagli edifici, il cui odierno aspetto si deve al ventennio fascista, che nel 1937 lo inaugurò come Caserma della Guardia di Finanza.
Il bombardamento del 1943 non risparmiò la zona, duramente provata (il Teatro Coppola è rimasto un rudere fino a quando non è stato riaperto nel 2011 da alcuni cittadini volontari) e ancor peggio fu il risanamento che fece degradare la zona, pur essendo un tempo ricco di nobili edifici. I lavori di riqualifica della zona sono iniziati verso la fine degli anni ’90, quando alcuni dei sontuosi palazzi barocchi sono stati riadattati a strutture universitarie per l'ex Facoltà di Scienze Politiche e per ospitare la sede della Biblioteca Comunale “Vincenzo Bellini”. Più di recente una interessante iniziativa ha visto il coinvolgimento di diversi artisti per decorare le pareti degradate nella zona prossima all’attuale Piazza Duca di Genova. Tuttavia ancora molto ci sarebbe da restaurare e da valorizzare.
Nearby cities:
Coordinate:   37°30'8"N   15°5'33"E
This article was last modified 6 anni fa