Giardino "Vincenzo Bellini" (Comune di Catania)

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 parco, giardino

Giardino "Vincenzo Bellini", chiamata comunemente "Villa Bellini" (in dialetto "'A Villa" = "La Villa", per eccellenza).
Dopo le aggiunte fatte all'antica villa settecentesca di proprietà privata del nobile Ignazio Paternò Castello, Principe di Bìscari, il giardino venne aperto al pubblico nel gennaio del 1883 con la forma quadrangolare, rimasta pressoché inalterata nel corso del tempo. All'inizio in posizione periferica, con la crescita del perimetro urbano è finito con l'essere situato nel centro della città, con l'ingresso principale sulla via Etnea e due ingressi ulteriori, uno ad est dove via Santa Maria Maddalena diventa via Salvatore Tomaselli e uno a nord su piazza Roma; il giardino si estende su di una superficie di circa 71.000 m².

L'ingresso da via Etnea avviene attraverso uno scalone, fiancheggiato da aiuole fiorite, che conduce ad un piazzale con al centro una grande vasca nella quale fino agli anni ottanta nuotavano dei cigni. Sulla collinetta che fa da sfondo alla vasca venne posto nella seconda metà del XX secolo un grande orologio, il cui quadrante è costituito da piantine sempreverdi. Sopra di esso trova posto la data "scritta" con piantine, che i giardinieri modificano giornalmente, che indica giorno, mese ed anno.

Alla sommità della collinetta sud è posto un chiosco in ferro battuto, di stile moresco, con un palco per la musica nel quale la banda municipale teneva i propri concerti fino al 1958, anno in cui venne sciolta. In seguito, per un altro decennio, i concerti venivano tenuti meno regolarmente, nel periodo estivo.

Alla sommità dell'altra collina vi era un caratteristico padiglione cinese in legno pregiato di ciliegio di forma circolare, costruito nel 1869 in quanto dono dell'imperatore della Cina, dentro al quale era ubicata una biblioteca. Venne ricostruito in quanto deperitosi nel tempo ma venne distrutto completamente nel 2001 da un incendio (molto probabilmente doloso) e mai più ricostruito.

Un ampio piazzale dal terreno sabbioso al centro del giardino divide le due collinette: un tempo questo era il luogo nel quale sostavano le carrozze dei visitatori. Sul lato ovest una scalinata a tenaglia raggiunge la quota ove si stende il viale degli uomini illustri; alla sommità di essa è posto un orologio solare dodecaedrico che faceva parte dell'antico "Labirinto" del Principe di Biscari, opera dello studioso tedesco Wolfgang Sartorius von Waltershausen.

Lungo i viali secondari sono poste statue, fontane, vasche, voliere e chioschi. Sul lato ovest, parallelo alla via Salvatore Tomaselli, si stende il "Viale degli Uomini illustri", che è fiancheggiato dai busti, posti su colonne, dei maggiori personaggi rappresentanti le glorie della città.
Una caratteristica, oggi perduta, erano le numerose grotte in pietra lavica al cui interno erano ricavate delle fontane con giochi d'acqua, spesso con pesci rossi nella vasca.
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Coordinate:   37°30'39"N   15°5'1"E
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