Cinta fortificata di Orbetello (Orbetello)

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Orbetello, data la posizione strategica di piccola penisola protesa in un’ampia laguna, fu fin dall’antichità una città fortificata.
Solo un’attenta lettura permette di distinguere le varie parti superstiti delle diverse fortificazioni che si sono succedute nel corso dei secoli.
Durante il dominio senese, avvenuto nei secoli XV e XVI, sopra le mura etrusche, delle quali si possono ancora vedere dei tratti, fu costruita una nuova cinta muraria. Vennero inviate grandi personalità come lo scultore e architetto (già attivo in Maremma) Lorenzo di Pietro detto il “Vecchietta”, Baldassarre Peruzzi e soprattutto, a partire dal 1543, Anton Maria Lari. Quest’ultimo si preoccupò di riadattare le fortificazioni alle nuove esigenze della guerra: con l’avvento delle armi da fuoco, infatti, si rendeva necessario rinforzare la struttura muraria con la costruzione dei bastioni, che meglio potevano resistere ai colpi dei cannoni.
Venne fortificato soprattutto il lato più vulnerabile della città, quello che guarda verso la terraferma, come si può vedere nella Porta del Soccorso, oggi circondata da costruzioni moderne, e da alcuni resti di torri nel luogo in cui attualmente sorge il bastione di Santa Maria.
Questo sistema difensivo venne inglobato e notevolmente ampliato quando Orbetello divenne la capitale della Stato dei Reali Presìdi spagnoli. Le porte di accesso alla città vennero interamente restaurate: la Porta del Soccorso, costruita in travertino, munita di ponte levatoio e di locali per il corpo di guardia, rimase in uso fino al 1692; la Porta Nuova, detta anche di Medina Caeli, presentava al primo piano alcuni ambienti per la guarnigione. Ampliata negli anni Trenta del Novecento, ancora oggi costituisce l’ingresso alla città. Sempre nel XVII secolo fu costruito il piazzale trincerato, per l’alloggiamento dell’artiglieria, sul Bastione di Burgos.

Fonte:
www.parcodeglietruschi.it/cda/pte/view/scheda.jsp?OTYPE...