Museo dei Grandi Fiumi
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Piazza San Bartolomeo, 18
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Ci sono nato e ci sono affezionato ma capisco che ad una prima sommaria occhiata Rovigo possa apparire tutt’altro che invitante: è grigia, è quasi perennemente immersa nella nebbia ed è “schiacciata” dalla vicinanza di Ferrara, Padova, Venezia e Verona, città decisamente più attraenti, ricche di storia, di arte e di cultura. Tuttavia … tuttavia anche il capoluogo del Polesine e la regione che lo circonda hanno degli spunti e degli scorci incredibilmente affascinanti. Certo, l’ingresso non è poi così promettente: se ci si arriva da Ferrara si viene accolti da freddi capannoni e aridi campi di barbabietole; se si arriva da Padova, passato l’Adige, un’altra agghiacciante zona industriale è il biglietto da visita della città … e meno male che lo spettrale zuccherificio abbandonato è stato completamente ristrutturato, rivitalizzato e trasformato in sede della facoltà di agraria, altrimenti qualunque turista avrebbe fatto un’inversione a U abbandonando per sempre il Polesine.
Ma, superata questa cintura esterna, la città è molto più accogliente e viva, piena di attività come lo era in un lontano passato in cui il Po e l’Adige erano i terminali della “via dell’ambra” che, oltre al prezioso minerale, portava materie prime, manufatti, arte e cultura dal nord Europa al Mediterraneo.
A testimonianza di questa intensa attività artistica e commerciale è dedicato l’interessantissimo Museo dei Grandi Fiumi (Placemark di Google Earth) in cui il ricchissimo patrimonio archeologico, culturale e ambientale del Polesine viene presentato in un percorso storico che parte dall’età del bronzo e arriva al medioevo. Il Museo, tra l’altro, è ospitato dal 2001 nel bellissimo Monastero Olivetano di San Bartolomeo coi suoi due splendidi chiostri del XV secolo che da soli valgono una visita. Ma Rovigo offre molto altro: il centro è un labirinto di stradine intorno a poche ma belle piazze centrali che ospitano splendidi palazzi e chiese tra cui spicca la Chiesa della Beata Vergine del Soccorso, meglio conosciuta come "la Rotonda" (Placemark di Google Earth) a causa della forma perfettamente ottagonale. Venne eretta nel 1594 per conservare un’immagine della Madonna ritenuta miracolosa, e se da fuori non sembra nulla di speciale, basta entrarci per rimanere a bocca aperta davanti ad uno splendido esempio di barocco veneto.
Nel silenzio delle navate, un discreto gioco di luci consente di ammirare le tele celebrative dei miracoli della Madonna in mezzo a tabernacoli ed altari finemente decorati. Fuori dalla Rotonda ci si trova nel cuore commerciale e amministrativo della città: le strade del centro si incrociano intorno ai negozi, ai palazzi, agli edifici pubblici e al Teatro Sociale di Piazza Garibaldi. A pochi passi da qui si trova uno dei ristoranti più apprezzati della città, l’Osteria “Ai Trani” (0425/25109) (Placemark di Google Earth): non perdetevi i loro spaghetti cacio, pepe e vino rosso o, se vi piace il pesce, un buon luccio in saor. Poco oltre il locale si apre la bella Piazza Vittorio Emanuele, il “salotto” della città con i lunghi porticati e, soprattutto, con l’Accademia dei Concordi (Placemark di Google Earth) che ospita una tra le più ricche pinacoteche del Veneto con opere di artisti del calibro di Tiepolo, Tintoretto, Bellini e Tiziano. Questa collezione, assieme ai musei e alle molte altre iniziative che sono state intraprese negli ultimi anni per valorizzare la città e il Polesine, mirano ad affrancare Rovigo dai suoi “complessi di inferiorità” per portarla al livello delle più note vicine. Sicuramente lo è già dal punto di vista dell’ospitalità e, se è vero che in centro ci sono pochi alberghi, è altrettanto vero che a poca distanza ci sono tantissimi bei “resort”. Vi consiglio caldamente “Il Bosco”, un delizioso agriturismo vicino allo stadio con tanto di campo da golf e maneggio gestiti da Agostino, un simpatico rodigino –o, se preferite, rovigoto-, la moglie e le due figlie. Sono solo sei stanze ma molto carine e, soprattutto, a buon mercato: 60 euro per una doppia con prima colazione in un ambiente tranquillissimo, confortevole e a poche centinaia di metri dal centro. Che aspettate ? post in
www.viaggioadagio.it
Ma, superata questa cintura esterna, la città è molto più accogliente e viva, piena di attività come lo era in un lontano passato in cui il Po e l’Adige erano i terminali della “via dell’ambra” che, oltre al prezioso minerale, portava materie prime, manufatti, arte e cultura dal nord Europa al Mediterraneo.
A testimonianza di questa intensa attività artistica e commerciale è dedicato l’interessantissimo Museo dei Grandi Fiumi (Placemark di Google Earth) in cui il ricchissimo patrimonio archeologico, culturale e ambientale del Polesine viene presentato in un percorso storico che parte dall’età del bronzo e arriva al medioevo. Il Museo, tra l’altro, è ospitato dal 2001 nel bellissimo Monastero Olivetano di San Bartolomeo coi suoi due splendidi chiostri del XV secolo che da soli valgono una visita. Ma Rovigo offre molto altro: il centro è un labirinto di stradine intorno a poche ma belle piazze centrali che ospitano splendidi palazzi e chiese tra cui spicca la Chiesa della Beata Vergine del Soccorso, meglio conosciuta come "la Rotonda" (Placemark di Google Earth) a causa della forma perfettamente ottagonale. Venne eretta nel 1594 per conservare un’immagine della Madonna ritenuta miracolosa, e se da fuori non sembra nulla di speciale, basta entrarci per rimanere a bocca aperta davanti ad uno splendido esempio di barocco veneto.
Nel silenzio delle navate, un discreto gioco di luci consente di ammirare le tele celebrative dei miracoli della Madonna in mezzo a tabernacoli ed altari finemente decorati. Fuori dalla Rotonda ci si trova nel cuore commerciale e amministrativo della città: le strade del centro si incrociano intorno ai negozi, ai palazzi, agli edifici pubblici e al Teatro Sociale di Piazza Garibaldi. A pochi passi da qui si trova uno dei ristoranti più apprezzati della città, l’Osteria “Ai Trani” (0425/25109) (Placemark di Google Earth): non perdetevi i loro spaghetti cacio, pepe e vino rosso o, se vi piace il pesce, un buon luccio in saor. Poco oltre il locale si apre la bella Piazza Vittorio Emanuele, il “salotto” della città con i lunghi porticati e, soprattutto, con l’Accademia dei Concordi (Placemark di Google Earth) che ospita una tra le più ricche pinacoteche del Veneto con opere di artisti del calibro di Tiepolo, Tintoretto, Bellini e Tiziano. Questa collezione, assieme ai musei e alle molte altre iniziative che sono state intraprese negli ultimi anni per valorizzare la città e il Polesine, mirano ad affrancare Rovigo dai suoi “complessi di inferiorità” per portarla al livello delle più note vicine. Sicuramente lo è già dal punto di vista dell’ospitalità e, se è vero che in centro ci sono pochi alberghi, è altrettanto vero che a poca distanza ci sono tantissimi bei “resort”. Vi consiglio caldamente “Il Bosco”, un delizioso agriturismo vicino allo stadio con tanto di campo da golf e maneggio gestiti da Agostino, un simpatico rodigino –o, se preferite, rovigoto-, la moglie e le due figlie. Sono solo sei stanze ma molto carine e, soprattutto, a buon mercato: 60 euro per una doppia con prima colazione in un ambiente tranquillissimo, confortevole e a poche centinaia di metri dal centro. Che aspettate ? post in
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