Micene
Greece /
Argolis /
Koutsopydion /
World
/ Greece
/ Argolis
/ Koutsopydion
, 6 Chilometri dal centro (Κουτσοπόδιον)
Mondo / Grecia /
sito archeologico, Luogo del patrimonio mondiale UNESCO, historic ruins (en), Antica Grecia
La Ricca Micene d’oro, il mitico regno di Agamennone, cantata da Omero nei suoi poemi epici, fu il più importante e ricco centro palazziale della tarda età del Bronzo in Grecia. Il suo nome è legato ad una delle più grandi civiltà della preistoria greca, la civiltà micenea, mentre i miti sorti dalla sua storia ispirarono poeti e scrittori nel corso dei secoli, dai poemi omerici alle grandi tragedie del periodo classico fino alla creazione letteraria e artistica contemporanea. Perseo, figlio di Zeus e di Diana, figlia di Acrisio, re di Argo e discendente di Danaos, è tradizionalmente considerato come il suo mitico fondatore. Pausania (2,16,3) riferisce che Perseo fondò Micene dopo che il pomo (mykes) della sua spada, cadde sulla collina dove ora sorge la cittadella micenea. Secondo il mito, i discendenti di Perseo regnarono a Micene per tre generazioni. Dopo che l’ultimo dei perseidi, Eurystheas, morì senza figli, i Micenei scelsero Atreo, figlio di Pelope, padre di Agamennone e Menelao, come loro re. Micene fu fondata tra due colline coniche, Profitis Ilias (805 m.) e Sara (660 m.), su un altopiano che domina la bassa pianura Argiva da dove si poteva controllare sia l’immediato entroterra sia le rotte marittime del golfo Saronico. I primi insediamenti umani risalgono al settimo millennio a.C. (periodo neolitico). Rimane ben poco di questo antichissimo insediamento a causa della sua continua rioccupazione fino al periodo storico. La maggior parte dei resti architettonici oggi visibili sono stati eretti nella tarda età del bronzo, tra il 1350 e il 1200 a.C., quando Micene raggiunse la massima espansione politico-militare e floridezza economica. Nei primi anni del secondo millennio a.C. esisteva un piccolo insediamento sulla collina e un cimitero con sepolture semplici nel versante sud-ovest. Il Circolo B, il tumulo funerario contenente tombe monumentali con ricchi reperti, descritto in precedenza, indica che le prime famiglie di regnanti e aristocratici si insediarono nel sito intorno al 1700 a.C. Questa struttura sociale si sviluppò ulteriormente nel primo periodo miceneo (circa il 1600 a.C.), quando furono edificati la grande reggia con il megaron centrale, un secondo recinto funerario (il Circolo delle tombe A) e le prime tombe a tholos. I reperti archeologici ritrovati in questi siti dimostrano che i governanti micenei tenevano una complessa rete di scambi commerciali con altre parti del Mediterraneo.
La costruzione del palazzo e del muro di fortificazione attualmente visibile iniziò circa intorno al 1350 a.C. (Tardo Elladico IIIA2), vide tre fasi di costruzione: la prima fortificazione fu eretta con massi ciclopici. Circa un centinaio di anni più tardi (Tardo Elladico IIIB1), fu edificato un nuovo muro di cinta che racchiudeva un’area urbana più estesa, la Porta dei Leoni appartiene a questo livello temporale come ingresso monumentale alla cittadella. Inclusi nella nuova area fortificata erano centro religioso della città e Circolo delle Tombe A, che fu ristrutturato ed utilizzato per i culti ancestrali. La famosa tomba a tholos conosciuta come il “Tesoro di Atreo”, con il suo architrave gigantesco e la grande volta, fu probabilmente costruita durante lo stesso periodo. Intorno al 1200 a.C., durante il Tardo Elladico IIIB periodo C, a seguito della distruzione di parte dell’edificato probabilmente causato da un terremoto, la cinta muraria fu estesa a nord-est in modo da includere la cisterna sotterranea. Successive distruzioni e incendi probabilmente coincidenti con la grande migrazione dorica portarono all’abbandono definitivo del sito intorno al 1100 a.C.
Dopo il crollo del sistema palazziale dell’epoca micenea, la collina rimase scarsamente abitata fino al periodo classico. Nel frattempo, diversi culti locali di eroi si svilupparono nell’area peloponnesiaca, alimentati dalla fama di Micene, che i poemi omerici poi diffusero in tutta la Grecia. Un tempio dedicato a Hera o Athena fu eretto sulla sommità della collina in età arcaica. Nel 468 a.C., dopo le guerre persiane, in cui fu coinvolta anche Micene, la città fu conquistata dalla vicina Argo e parte delle mura di fortificazione andò distrutta. Nel periodo ellenistico, gli Argivi fondarono un villaggio sulla collina, ripararono una parte delle mura preistoriche e il tempio arcaico, ed eressero un piccolo teatro nel dromos della tomba a tholos di Clitemnestra. La città fu abbandonata nei secoli successivi ed era già in rovina, quando Pausania la visitò nel II secolo d.C.
Nei secoli XVIII e XIX, gli imponenti muri ciclopici dell'acropoli micenea attrassero molti viaggiatori e antiquari che non esitarono a saccheggiare il sito, sfruttando l’indifferenza e l’avidità delle autorità turche. Nel 1837, dopo l'indipendenza greca, il sito archeologico di Micene passò sotto la giurisdizione della Società Archeologica Greca, il cui rappresentante K. Pittakis mise in luce la Porta dei Leoni nel 1841. Nel 1876, dopo una serie di piccoli saggi nel sito compiuti fino dal 1874, Heinrich Schliemann, lo scopritore di Troia, iniziò lo scavo del Circolo A, dove riportò alla luce cinque tombe reali che il suo entusiasmo scambiò per quelle di Agamennone e del suo entourage. Il suo lavoro fu continuato nel 1876-1877 P. Stamatakis che scoprì la sesta tomba. Negli anni successivi C. Tsountas (1884-1902), D. Evangelidis (1909), G. Rosenwaldt (1911), A. Keramopoulos (1917) e A.J.B Wace (1920-1923, 1939, 1950-1957), scavarono il palazzo e i siti funerari. Tra il 1952 e il 1955 I. Papadimitriou e G. Mylonas della Società Archeologica Greca portarono alla luce il Circolo B e alcune case, mentre G. Mylonas con Verdelis N. anch’essi del Servizio archeologico parte della sommità della collina. Gli Scavi della Scuola Britannica di Atene sotto Lord W. Taylor scoprì il centro religioso, mentre ulteriori indagini furono condotte dalla Società Archeologica Greca con G. Mylonas e S. Iakovidis nel 1959 e nel 1969-1974. Nel 1950-1955 A. Orlandos e E. Stikas supervisionarono il restauro della tomba di Clytaemnestra, il palazzo, Circolo B e la zona circostante la Porta dei Leoni. Il progetto del restauro e della conservazione dei Monumenti dell'Acropoli di Micene, iniziata nel 1998, è stata curata inizialmente dal Gruppo di lavoro per il restauro dei monumenti di Epidauro e successivamente dal Comitato di Micene, creato nel 1999.
Autore
Olga Psychogiou, archeologo (Libera traduzione dal sito ODISSEUS del Ministero Ellenico della Cultura, con aggiunte e note dell’autore)
La costruzione del palazzo e del muro di fortificazione attualmente visibile iniziò circa intorno al 1350 a.C. (Tardo Elladico IIIA2), vide tre fasi di costruzione: la prima fortificazione fu eretta con massi ciclopici. Circa un centinaio di anni più tardi (Tardo Elladico IIIB1), fu edificato un nuovo muro di cinta che racchiudeva un’area urbana più estesa, la Porta dei Leoni appartiene a questo livello temporale come ingresso monumentale alla cittadella. Inclusi nella nuova area fortificata erano centro religioso della città e Circolo delle Tombe A, che fu ristrutturato ed utilizzato per i culti ancestrali. La famosa tomba a tholos conosciuta come il “Tesoro di Atreo”, con il suo architrave gigantesco e la grande volta, fu probabilmente costruita durante lo stesso periodo. Intorno al 1200 a.C., durante il Tardo Elladico IIIB periodo C, a seguito della distruzione di parte dell’edificato probabilmente causato da un terremoto, la cinta muraria fu estesa a nord-est in modo da includere la cisterna sotterranea. Successive distruzioni e incendi probabilmente coincidenti con la grande migrazione dorica portarono all’abbandono definitivo del sito intorno al 1100 a.C.
Dopo il crollo del sistema palazziale dell’epoca micenea, la collina rimase scarsamente abitata fino al periodo classico. Nel frattempo, diversi culti locali di eroi si svilupparono nell’area peloponnesiaca, alimentati dalla fama di Micene, che i poemi omerici poi diffusero in tutta la Grecia. Un tempio dedicato a Hera o Athena fu eretto sulla sommità della collina in età arcaica. Nel 468 a.C., dopo le guerre persiane, in cui fu coinvolta anche Micene, la città fu conquistata dalla vicina Argo e parte delle mura di fortificazione andò distrutta. Nel periodo ellenistico, gli Argivi fondarono un villaggio sulla collina, ripararono una parte delle mura preistoriche e il tempio arcaico, ed eressero un piccolo teatro nel dromos della tomba a tholos di Clitemnestra. La città fu abbandonata nei secoli successivi ed era già in rovina, quando Pausania la visitò nel II secolo d.C.
Nei secoli XVIII e XIX, gli imponenti muri ciclopici dell'acropoli micenea attrassero molti viaggiatori e antiquari che non esitarono a saccheggiare il sito, sfruttando l’indifferenza e l’avidità delle autorità turche. Nel 1837, dopo l'indipendenza greca, il sito archeologico di Micene passò sotto la giurisdizione della Società Archeologica Greca, il cui rappresentante K. Pittakis mise in luce la Porta dei Leoni nel 1841. Nel 1876, dopo una serie di piccoli saggi nel sito compiuti fino dal 1874, Heinrich Schliemann, lo scopritore di Troia, iniziò lo scavo del Circolo A, dove riportò alla luce cinque tombe reali che il suo entusiasmo scambiò per quelle di Agamennone e del suo entourage. Il suo lavoro fu continuato nel 1876-1877 P. Stamatakis che scoprì la sesta tomba. Negli anni successivi C. Tsountas (1884-1902), D. Evangelidis (1909), G. Rosenwaldt (1911), A. Keramopoulos (1917) e A.J.B Wace (1920-1923, 1939, 1950-1957), scavarono il palazzo e i siti funerari. Tra il 1952 e il 1955 I. Papadimitriou e G. Mylonas della Società Archeologica Greca portarono alla luce il Circolo B e alcune case, mentre G. Mylonas con Verdelis N. anch’essi del Servizio archeologico parte della sommità della collina. Gli Scavi della Scuola Britannica di Atene sotto Lord W. Taylor scoprì il centro religioso, mentre ulteriori indagini furono condotte dalla Società Archeologica Greca con G. Mylonas e S. Iakovidis nel 1959 e nel 1969-1974. Nel 1950-1955 A. Orlandos e E. Stikas supervisionarono il restauro della tomba di Clytaemnestra, il palazzo, Circolo B e la zona circostante la Porta dei Leoni. Il progetto del restauro e della conservazione dei Monumenti dell'Acropoli di Micene, iniziata nel 1998, è stata curata inizialmente dal Gruppo di lavoro per il restauro dei monumenti di Epidauro e successivamente dal Comitato di Micene, creato nel 1999.
Autore
Olga Psychogiou, archeologo (Libera traduzione dal sito ODISSEUS del Ministero Ellenico della Cultura, con aggiunte e note dell’autore)
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Micene
Nearby cities:
Coordinate: 37°43'42"N 22°45'22"E
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- Monte Zara 1.3 km
- Ristorante. 2 km
- Cimitero 3 km
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