Lago Sevan
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Il Lago Sevan (in armeno Սևանա լիճ), già mare di Gegham (Գեղամա ծով) nell’antichità o in turco Gokcha (o Goktscha), che vuol dire “lago blu”[1][2], è il più grande lago dell’Armenia ed uno dei più grandi laghi d’alta quota al mondo.
Secondo la leggenda[3], nell’imminenza di una delle frequenti invasioni arabe, gli abitanti della città di Sevan, attraversando il lago gelato, si rifugiarono sulla vicina isola (oggi è una penisola) dove era situato il monastero di Sevanavank e qui si barricarono pregando Dio di salvare le loro vite. Quando gli arabi arrivarono, tentarono anch’essi di attraversare il lago ma il ghiaccio cedette facendoli affogare nelle acque ghiacciate. Gli armeni considerarono questo un intervento divino e poiché il lago ricoperto dai cadaveri degli arabi appariva nero lo chiamarono Sevan (Sev in armeno significa "nero").
Secondo la leggenda[3], nell’imminenza di una delle frequenti invasioni arabe, gli abitanti della città di Sevan, attraversando il lago gelato, si rifugiarono sulla vicina isola (oggi è una penisola) dove era situato il monastero di Sevanavank e qui si barricarono pregando Dio di salvare le loro vite. Quando gli arabi arrivarono, tentarono anch’essi di attraversare il lago ma il ghiaccio cedette facendoli affogare nelle acque ghiacciate. Gli armeni considerarono questo un intervento divino e poiché il lago ricoperto dai cadaveri degli arabi appariva nero lo chiamarono Sevan (Sev in armeno significa "nero").
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_Sevan
Nearby cities:
Coordinate: 40°23'35"N 45°17'42"E
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