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Garessio

Italy / Ligurien / Nasino /

Garessio (Garess in piemontese, Garesce in ligure e nel dialetto locale) è un comune italiano di 3.404 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte.
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Coordinate:   44°12'13"N   8°1'10"E

Commenti

  • Garessino (ospite)
    La storia di Garessio si perde nei millenni... Già gli uomini della pietra vivevano nelle numerose grotte (importanti per i reperti quelle del Gray e di Valdinferno) dei nostri monti, ricchi allora di selvaggina, compresi gli orsi, tra le acque gelide e pescose del Tanaro (da una radice tirrenica in ar = acqua del verbo greco ruo = scorrere). La zona fu popolata da guerrieri indomabili e da selvaggi pastori (ager compascuus di Prato Rotondo), i Liguri Montani e i Vagienni che diedero filo da torcere ai Romani della tribù Publilia collegata al Municipium di Albenga. Di questa antica fase romana ci restano molte testimonianze: le lapidi di Trappa, di Mindino, una tomba con vasi fittili, la testata del ponte romano di Piangranone, ecc. Dal IX secolo arrivarono le orde saracene che da Frassineto (attuale Saint Tropez in Provenza) si spinsero a funestare tutta la Val Tanaro ed il Piemonte meridionale, lasciando tracce in alcune torri cilindriche di avvistamento (Barchi). Verso la fine del X secolo la nostra popolazione si ribellò ai Saraceni (Eca Nasagò fu luogo di una battaglia cruenta) e venne quindi costituita la Marca Aleramica, secondo la nuova divisione dell'Italia fatta da Berengario II verso il 950. La religione cristiana, già diffusa in Garessio prima dei Saraceni come testimonia l'antichissima Pieve di San Costanzo, costruita su un sacello romano, ebbe una nuova fioritura dopo il Mille grazie alla nascita di chiese e di monasteri (la famosa Certosa di Casotto col Beato Guglielmo di Borgoratto), mentre nella vita politica il nome di Garessio (Garexium, con suffisso ésce = luogo di passaggio) fu forse attestato per la prima volta in atto pubblico nel 1064. Dopo alterne vicende, Garessio passò sotto il Marchesato di Ceva e fu proprio il Marchese Giorgio II il Nano a concedere nel 1276 agli "uomini di Garessio", in cambio di favori militari resi, gli Statuti raccolti poi nel famoso "Libro della catena" attualmente conservato presso la Biblioteca comunale.
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