Duomo di Reggio (Basilica Cattedrale Metropolitana di Reggio Calabria - Bova) (Reggio Calabria / Rrìggiu / Righi)
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Cattedrale, Chiesa
Il Duomo di Reggio Calabria, dedicato a Maria Santissima Assunta, è il più grande edificio religioso della Calabria, ed è la Cattedrale dell'Arcidiocesi metropolitana di Reggio Calabria-Bova. Sorge nel centro storico della città, dove mostra il suo prospetto principale sull'ampia Piazza del Duomo.
Storia:
Secondo alcune fonti il primo tempio cristiano fu edificato sulle rovine del tempio pagano dedicato ad Apollo Maggiore.
Con l'editto di Milano, emanato dall'imperatore Costantino nel 313 d.C., quasi tutti i templi pagani dell'impero vennero trasformati in chiese cristiane, perciò si deduce che il vescovo di allora abbia fatto adattatare uno dei più sontuosi templi della città, il Tempio ad Apollo Maggiore, a chiesa cristiana.
Dal IV al IX secolo non si hanno notizie certe sul Duomo di Reggio, l'unica cosa certa è che inizialmente presentava un tipico stile normanno, rimaneggiato poi nel XVII secolo. Nel 1061 infatti, con l'avvento dei normanni - che lasciarono alla popolazione di etnia greca l'antica cattedrale chiamata "La Cattolica" - fu costruito il nuovo Duomo con tipologia a tre navate.
Secondo alcuni studiosi questo tempio presentava analogie sensibili e perfette con la Cattedrale di Cefalù nella forma, nella pianta e nelle dimensioni.
Comunque prime informazioni documentate sulla Cattedrale Reggina risalgono agli anni 1453 e 1477, quando l'arcivescovo Mons. De Ricci fece aggiungere alla chiesa un campanile, fino ad allora assente.
Durante il XVI secolo, come molti edifici della città, la chiesa venne saccheggiata e incendiata dalle incursioni dei turchi per ben due volte: dopo l'incendio del 1574 fu ricostruita e riconsacrata dall'arcivescovo Gaspare Ricciullo del Fosso nel 1580 e, dopo il nuovo incendio del 1594, subì diversi interventi di restauro tra i quali uno ad opera dell'arcivescovo Annibale D'Afflitto nel 1599, uno dell'arcivescovo Gaspare Creales nel 1665 ed infine uno dall'arcivescovo Martino Ybanez Y Villanueva nel 1682.
La vecchia Cattedrale barocca, distrutta dal'ultimo terremoto
La vecchia Cattedrale barocca, distrutta dal'ultimo terremoto
Nel 1741 Mons. Polou fece riedificare un nuovo tempio in stile barocco, che però pochi decenni dopo venne distrutto dal terremoto del 1783.
Dopo il sisma l'ing. Giovan Battista Mori fece eseguire ulteriori interventi di restauro, e la chiesa fu riconscacrata da Monsignor Capobianco con una struttura a croce latina e a tre navate, esattamente uguale alla precedente, ubicata accanto all'attuale via Castello e che si inoltrava verso il corso Garibaldi (da est a ovest).
Un nuovo evento catastrofico - il terremoto dei 1908 - provocò notevoli danni, perciò ne conseguì la decisione di ricostruire integralmente l'edificio religioso adeguandosi al nuovo piano di ricostruzione della città redatto dall'ing. Pietro De Nava. La Cattedrale di Reggio fu riedificata nel 1913 su incarico dell'Arcivescovo Rinaldo Rousset e su progetto dell'architetto Padre Carmelo Angelini, che previde l'uso di nuovi materiali e accorgimenti tecnici antisismici, quindi fu consacrato il 2 settembre 1928 dall'arcivescovo Carmelo Pujia.
Descrizione architettonica ed opere d'arte:
La Cattedrale di Reggio ripropone un'architettura dallo stile eclettico-liberty (largamente diffuso in città durante l'ultima ricostruzione) che tende a reinterpretare l'arte medievale romanica e gotica, fondendo elegantemente alcuni elementi di entrambi gli stili.
Prospetto:
Il prospetto principale è diviso in tre parti con quattro torri traforate di forma ottagonale sormontate da croci. La parte centrale della facciata presenta una trifora sormontata da un rosone racchiusi da una cornice decorata a motivi floreali.
Sulla scalinata che conduce all'ampia e imponente facciata, sopraelevata insieme all'edificio rispetto alla prospiciente piazza, sorgono le sontuose statue di San Paolo, che secondo la leggenda convertì i reggini al cristianesimo, e di Santo Stefano di Nicea, primo vescovo della città. Le statue furono scolpite nel 1928 da Francesco Jerace e collocate sul sagrato nel 1934. Jerace è inoltre autore del monumentale pergameno che si trova all’interno.
All'ingresso si trovano i tre portali in bronzo, opera degli artisti Nunzio Bibbò, Luigi Venturini e Biagio Poidimani. I due portali laterali furono scolpiti nel 1988 in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II, e sono dedicati a San Paolo e ai miracoli di Santa Maria della Consolazione, mentre quello centrale rievoca i Misteri della religione cristiana.
Il portico che precede il portale principale reca l'iscrizione in greco:
«ΠΕΡΙΕΛΘΟΝΤΕΣ ΚΑΤΗΝΤΗΣΑΜΕΝ ΕΙΣ ΡΕΓΙΟΝ»
(«Costeggiando, giungemmo a Reggio.» Ap 28, 13)
Interno:
L'interno è in stile romanico con motivi d'ispirazione classica. Le colonne a fascio, che delimitano le navate reggono le capriate scoperte che ricevono il peso del tetto.
Il Duomo si presenta di pianta basilicale, con tre navate divise da colonne portanti ed intersecate da crociere che terminano con altrettante absidi separate da archi che poggiano su pilastri. Le tre navate, interrotte da tre transetti, terminano con abside poligonale per una lunghezza di 93 metri e una larghezza di 26 metri, e ne fanno il più vasto edificio della regione.
La navata centrale è separata dalle laterali da due file di colonne, rivestite in marmo con base in pietra di Trani. Lungo le navate laterali si aprono, con distanza diversa in corrispondenza dei transetti al di sotto del presbiterio, otto cappelle contenenti opere di notevole interesse storico-artistico.
La navata destra accoglie i sepolcri dei vescovi seicenteschi, e quelli recenti degli ultimi vescovi del XX secolo Aurelio Sorrentino e Giovanni Ferro, quest'ultimo deceduto nel 1992 è sepolto nella seconda cappella di destra il cui monumento sepolcrale è opera di Michele Di Raco.
Nella parte terminale della navata destra, ai piedi della grande tela del XIX secolo di Minaldi, che raffigura la consacrazione di Santo Stefano Vescovo di Reggio da parte di San Paolo, si trova, protetto da un'urna di vetro, un tronco di colonna che secondo la tradizione sarebbe quella del Prodigio di San Paolo.
Nell'abside centrale l'altare è in stile romanico, opera del XX secolo dello scultore calabrese Concesso Barca, con la cattedra arcivescovile in marmo, opera del XIX secolo di Alessandro Monteleone. Al centro sorge l'altare maggiore della basilica, opera di Antonio Berti, decorato con un bassorilievo in bronzo.
Sulla navata di sinistra si aprono otto cappelle, tra le quali nel transetto sorge la "Cappella del Santissimo Sacramento", che costituisce il più significativo monumento barocco della città.
Fatta realizzare nel 1539 dal vescovo Agostino Gonzaga, la cappella è opera del messinese Placido Brandamonte, è a pianta quasi quadrata e le pareti sono totalmente rivestite di intarsi marmorei policromi, provenienti dall'antico duomo. L'altare presenta ai lati quattro colonne monolitiche gialle e sopra un pregevole olio su tela del 1665 che raffigura il Sacrificio di Melchisedeck di Domenico Marolì da Messina.
Le pareti della cappella sono decorate con intarsi a mosaico fiorentino del XVIII secolo. I soggetti floreali e animali sono realizzati con marmi teneri colorati e smalti di Venezia. Lateralmente presenta con otto nicchie in cui travano posto le statue di alcuni santi.
Il Duomo inoltre custodisce preziose opere d'arte come:
* le tele ottocentesche del Crestadoro e del Minali
* un pulpito marmoreo, opera di Francesco Jerace, decorato con due palme in travertino provenienti dalla vecchia cattedrale.
Sull'altare maggiore, da settembre a novembre, viene esposto il quadro della patrona della città, la Madonna della Consolazione che attira il pellegrinaggio di centinaia di migliaia di fedeli.
Storia:
Secondo alcune fonti il primo tempio cristiano fu edificato sulle rovine del tempio pagano dedicato ad Apollo Maggiore.
Con l'editto di Milano, emanato dall'imperatore Costantino nel 313 d.C., quasi tutti i templi pagani dell'impero vennero trasformati in chiese cristiane, perciò si deduce che il vescovo di allora abbia fatto adattatare uno dei più sontuosi templi della città, il Tempio ad Apollo Maggiore, a chiesa cristiana.
Dal IV al IX secolo non si hanno notizie certe sul Duomo di Reggio, l'unica cosa certa è che inizialmente presentava un tipico stile normanno, rimaneggiato poi nel XVII secolo. Nel 1061 infatti, con l'avvento dei normanni - che lasciarono alla popolazione di etnia greca l'antica cattedrale chiamata "La Cattolica" - fu costruito il nuovo Duomo con tipologia a tre navate.
Secondo alcuni studiosi questo tempio presentava analogie sensibili e perfette con la Cattedrale di Cefalù nella forma, nella pianta e nelle dimensioni.
Comunque prime informazioni documentate sulla Cattedrale Reggina risalgono agli anni 1453 e 1477, quando l'arcivescovo Mons. De Ricci fece aggiungere alla chiesa un campanile, fino ad allora assente.
Durante il XVI secolo, come molti edifici della città, la chiesa venne saccheggiata e incendiata dalle incursioni dei turchi per ben due volte: dopo l'incendio del 1574 fu ricostruita e riconsacrata dall'arcivescovo Gaspare Ricciullo del Fosso nel 1580 e, dopo il nuovo incendio del 1594, subì diversi interventi di restauro tra i quali uno ad opera dell'arcivescovo Annibale D'Afflitto nel 1599, uno dell'arcivescovo Gaspare Creales nel 1665 ed infine uno dall'arcivescovo Martino Ybanez Y Villanueva nel 1682.
La vecchia Cattedrale barocca, distrutta dal'ultimo terremoto
La vecchia Cattedrale barocca, distrutta dal'ultimo terremoto
Nel 1741 Mons. Polou fece riedificare un nuovo tempio in stile barocco, che però pochi decenni dopo venne distrutto dal terremoto del 1783.
Dopo il sisma l'ing. Giovan Battista Mori fece eseguire ulteriori interventi di restauro, e la chiesa fu riconscacrata da Monsignor Capobianco con una struttura a croce latina e a tre navate, esattamente uguale alla precedente, ubicata accanto all'attuale via Castello e che si inoltrava verso il corso Garibaldi (da est a ovest).
Un nuovo evento catastrofico - il terremoto dei 1908 - provocò notevoli danni, perciò ne conseguì la decisione di ricostruire integralmente l'edificio religioso adeguandosi al nuovo piano di ricostruzione della città redatto dall'ing. Pietro De Nava. La Cattedrale di Reggio fu riedificata nel 1913 su incarico dell'Arcivescovo Rinaldo Rousset e su progetto dell'architetto Padre Carmelo Angelini, che previde l'uso di nuovi materiali e accorgimenti tecnici antisismici, quindi fu consacrato il 2 settembre 1928 dall'arcivescovo Carmelo Pujia.
Descrizione architettonica ed opere d'arte:
La Cattedrale di Reggio ripropone un'architettura dallo stile eclettico-liberty (largamente diffuso in città durante l'ultima ricostruzione) che tende a reinterpretare l'arte medievale romanica e gotica, fondendo elegantemente alcuni elementi di entrambi gli stili.
Prospetto:
Il prospetto principale è diviso in tre parti con quattro torri traforate di forma ottagonale sormontate da croci. La parte centrale della facciata presenta una trifora sormontata da un rosone racchiusi da una cornice decorata a motivi floreali.
Sulla scalinata che conduce all'ampia e imponente facciata, sopraelevata insieme all'edificio rispetto alla prospiciente piazza, sorgono le sontuose statue di San Paolo, che secondo la leggenda convertì i reggini al cristianesimo, e di Santo Stefano di Nicea, primo vescovo della città. Le statue furono scolpite nel 1928 da Francesco Jerace e collocate sul sagrato nel 1934. Jerace è inoltre autore del monumentale pergameno che si trova all’interno.
All'ingresso si trovano i tre portali in bronzo, opera degli artisti Nunzio Bibbò, Luigi Venturini e Biagio Poidimani. I due portali laterali furono scolpiti nel 1988 in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II, e sono dedicati a San Paolo e ai miracoli di Santa Maria della Consolazione, mentre quello centrale rievoca i Misteri della religione cristiana.
Il portico che precede il portale principale reca l'iscrizione in greco:
«ΠΕΡΙΕΛΘΟΝΤΕΣ ΚΑΤΗΝΤΗΣΑΜΕΝ ΕΙΣ ΡΕΓΙΟΝ»
(«Costeggiando, giungemmo a Reggio.» Ap 28, 13)
Interno:
L'interno è in stile romanico con motivi d'ispirazione classica. Le colonne a fascio, che delimitano le navate reggono le capriate scoperte che ricevono il peso del tetto.
Il Duomo si presenta di pianta basilicale, con tre navate divise da colonne portanti ed intersecate da crociere che terminano con altrettante absidi separate da archi che poggiano su pilastri. Le tre navate, interrotte da tre transetti, terminano con abside poligonale per una lunghezza di 93 metri e una larghezza di 26 metri, e ne fanno il più vasto edificio della regione.
La navata centrale è separata dalle laterali da due file di colonne, rivestite in marmo con base in pietra di Trani. Lungo le navate laterali si aprono, con distanza diversa in corrispondenza dei transetti al di sotto del presbiterio, otto cappelle contenenti opere di notevole interesse storico-artistico.
La navata destra accoglie i sepolcri dei vescovi seicenteschi, e quelli recenti degli ultimi vescovi del XX secolo Aurelio Sorrentino e Giovanni Ferro, quest'ultimo deceduto nel 1992 è sepolto nella seconda cappella di destra il cui monumento sepolcrale è opera di Michele Di Raco.
Nella parte terminale della navata destra, ai piedi della grande tela del XIX secolo di Minaldi, che raffigura la consacrazione di Santo Stefano Vescovo di Reggio da parte di San Paolo, si trova, protetto da un'urna di vetro, un tronco di colonna che secondo la tradizione sarebbe quella del Prodigio di San Paolo.
Nell'abside centrale l'altare è in stile romanico, opera del XX secolo dello scultore calabrese Concesso Barca, con la cattedra arcivescovile in marmo, opera del XIX secolo di Alessandro Monteleone. Al centro sorge l'altare maggiore della basilica, opera di Antonio Berti, decorato con un bassorilievo in bronzo.
Sulla navata di sinistra si aprono otto cappelle, tra le quali nel transetto sorge la "Cappella del Santissimo Sacramento", che costituisce il più significativo monumento barocco della città.
Fatta realizzare nel 1539 dal vescovo Agostino Gonzaga, la cappella è opera del messinese Placido Brandamonte, è a pianta quasi quadrata e le pareti sono totalmente rivestite di intarsi marmorei policromi, provenienti dall'antico duomo. L'altare presenta ai lati quattro colonne monolitiche gialle e sopra un pregevole olio su tela del 1665 che raffigura il Sacrificio di Melchisedeck di Domenico Marolì da Messina.
Le pareti della cappella sono decorate con intarsi a mosaico fiorentino del XVIII secolo. I soggetti floreali e animali sono realizzati con marmi teneri colorati e smalti di Venezia. Lateralmente presenta con otto nicchie in cui travano posto le statue di alcuni santi.
Il Duomo inoltre custodisce preziose opere d'arte come:
* le tele ottocentesche del Crestadoro e del Minali
* un pulpito marmoreo, opera di Francesco Jerace, decorato con due palme in travertino provenienti dalla vecchia cattedrale.
Sull'altare maggiore, da settembre a novembre, viene esposto il quadro della patrona della città, la Madonna della Consolazione che attira il pellegrinaggio di centinaia di migliaia di fedeli.
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Reggio_Calabria
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