Poggibonsi
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Nata come "Podium Bonitii", in un territorio appartenuto all’Abbazia e al Castello omonimi che la sovrastano, l’odierna Poggibonsi è una cittadina del senese che vanta una popolazione di 27 mila abitanti in continua crescita. Situata lungo la Via Francigena, luogo di confluenza tra gli stati di Firenze, Volterra e Siena, ed i fiumi Staggia, Foci ed Elsa, Poggibonsi è stata sin dal Medioevo un importantissimo "emporio", tanto che ancora oggi il commercio rappresenta di gran lunga l’attività economica prevalente. L’odierno centro storico sorge sui resti di quello che un tempo era Borgo Marturi, luogo di tante aspre battaglie e di continue distruzioni, a cominciare da quella del 1115; in quest’epoca l’esercito fiorentino diede assalto al Castello, costringendo gli abitanti alla fuga verso il borgo sottostante.
Nel tentativo di mettere fine ai continui disfacimenti, il Conte Guido Guerra della famiglia dei Guidi stipulò un accordo con Siena ghibellina, che s’impegnò a costruire una nuova città sul poggio di Bonizio. Gli accordi intercorsi tra le due città provocarono la reazione della guelfa Firenze che, nel 1270, rase al suolo il nuovo centro, impedendone la ricostruzione. Gli abitanti, trasferitisi nell’antico borgo grazie all’intervento dell’Imperatore Arrigo VII, diedero nuovamente inizio alla costruzione di quella che sarà poi chiamata Poggio Imperiale.
Con l’affermarsi dei primi comuni, anche Poggibonsi cominciò ad usufruire di un proprio statuto; ciò non impedì a Firenze, rinvigorita dall’ascesa al potere della famiglia dei Medici, di cercare di assoggettare al proprio controllo la città che, ancora una volta, si era alleata con Siena. L’azione fiorentina si concretizzò nuovamente con atti vandalici che portarono alla distruzione delle mura cittadine, atti che cessarono solo alla definitiva sottomissione di Siena a Firenze.
Il XVII secolo fu caratterizzato dalla dominazione francese e dalla diffusione delle idee rivoluzionarie, ma la vera evoluzione per Poggibonsi avvenne nel corso del 1900, un secolo caratterizzato da profondi mutamenti nell’ambito dell’urbanistica e da una notevole svolta nel settore commerciale; quest’ultimo continuò ad essere una delle maggiori fonti di ricchezza, grazie anche all’esportazione vinicola del Chianti ed alla produzione e vendita del vetro. Durante la Seconda Guerra Mondiale Poggibonsi fu teatro di massicci bombardamenti che portarono alla completa distruzione del paese, seguita da una rapida e caotica ricostruzione e, nel corso degli anni ’50 e ’60, dalla rinascita dell’economia e dal conseguente ripopolamento del centro urbano.
Il gran numero di aziende dislocate nel territorio (oltre 3.000 unità locali, oltre 2.600 piccole e medie imprese, più di 900 aziende artigiane) fanno di Poggibonsi una meta importante per chi è in cerca di un’occupazione. I maggior guadagni vengono dall’industria meccanica (specializzata nella fabbricazione di macchinari per la lavorazione del legno), dall’elettronica (legata alla produzione di componentistica utilizzata poi nelle missioni spaziali) e dalle aziende artigiane (che tuttora si occupano prevalentemente della confezione di oggetti in vetro). A completamento di questa florida realtà economica è funzionante anche il Centro di Formazione Nuove Tecnologie, che fornisce alla regione Toscana e all’intero paese tecnici specializzati nel settore dell’artigianato. Negli ultimi anni Poggibonsi si è riscoperta città turistica, ospitando annualmente numerosi visitatori che vanno ad accrescere i profitti delle molte aziende agrituristiche locali.
Il Palazzo Comunale è uno dei più apprezzabili edifici a carattere civile presenti nella città. Edificato da Salvatore Guidi tra il 1818 e il 1871, il Palazzo è stato recentemente restaurato e, attualmente, ospita una collezione delle opere più significative di artisti contemporanei. Tra gli edifici medievali ancora presenti c’è il Palazzo Pretorio, la cui facciata è decorata con stemmi delle antiche podestà. Al suo interno ospita il Museo di Paleontologia, dove sono conservati dei reperti considerati tra i più importanti della Toscana. Tra le costruzioni religiose presenti è da ricordare la Collegiata di S. Maria, costruita nel 1863 sui resti dell’antica Pieve Romanica di S. Maria di Borgo Marturi. Nonostante l’applicazione di numerosi elementi in stile neoclassico, la Collegiata non è riuscita a conservare la sua antica grandiosità, dimostrata dell’imponente torre campanaria che l’affianca. In completo stile romanico-gotico è la Chiesa di San Lorenzo, nata sui resti della Chiesa degli Agostiniani di Lecceto, luogo dell’incontro tra Carlo VIII e Girolamo Savonarola. L’edificio ospita importanti opere tra le quali il crocifisso ligneo di Giovanni D’Agostino, S. Nicola di Neri di Bicci e la Madonna delle Grazie, proveniente dall’ormai distrutto Oratorio del Piano.
Costruito nei pressi dell’oratorio da alcune donne romite, divenuto poi chiesa ed infine santuario, il Santuario di Romituzzo fu poi arricchito alla fine del ‘500 da un grandioso campanile e da un porticato che racchiude l’ampio recinto sacro. Nata nel 1960 su progetto del prof. Carlo Del Zanna, la Chiesa di S. Giuseppe ospita importanti opere dell’artista Calonaci, e la Resurrezione del pittore senese Pollai. Posta di fronte alla stazione, ridisegnata dopo la seconda guerra mondiale, Piazza Mazzini è stata abbellita dalla costruzione di una Fontana, situata alla base del Monumento alla Resistenza dello scultore Mastroianni. Altro monumento di grande importanza artistica è il Colombaio, in cui è posta la Porta del Lavoro del Calonaci.
Nei dintorni di Poggibonsi vi sono alcune frazioni che, per la loro ricchezza artistica, meritano di essere visitate. Tra queste, da ricordare San Lucchese in cui è possibile ammirare la Fonte delle Fate, il Poggio Imperiale e la Fortezza Medicea, la Magione di S. Giovanni al Ponte e il Castello di Badia. A Staggia Senese, da visitare il Museo del Pollaiolo, il Castello di Strozzavolpe, la Chiesa di S. Martino a Luco, la Chiesa di S. Andrea a Papaiano, la Chiesa di S. Maria a Talciona, la Chiesa di San Bartolomeo a Pini, la Chiesa di S. Lorenzo in Pian de’ Campi e la Chiesa di S. Pietro a Canonica.
Nel tentativo di mettere fine ai continui disfacimenti, il Conte Guido Guerra della famiglia dei Guidi stipulò un accordo con Siena ghibellina, che s’impegnò a costruire una nuova città sul poggio di Bonizio. Gli accordi intercorsi tra le due città provocarono la reazione della guelfa Firenze che, nel 1270, rase al suolo il nuovo centro, impedendone la ricostruzione. Gli abitanti, trasferitisi nell’antico borgo grazie all’intervento dell’Imperatore Arrigo VII, diedero nuovamente inizio alla costruzione di quella che sarà poi chiamata Poggio Imperiale.
Con l’affermarsi dei primi comuni, anche Poggibonsi cominciò ad usufruire di un proprio statuto; ciò non impedì a Firenze, rinvigorita dall’ascesa al potere della famiglia dei Medici, di cercare di assoggettare al proprio controllo la città che, ancora una volta, si era alleata con Siena. L’azione fiorentina si concretizzò nuovamente con atti vandalici che portarono alla distruzione delle mura cittadine, atti che cessarono solo alla definitiva sottomissione di Siena a Firenze.
Il XVII secolo fu caratterizzato dalla dominazione francese e dalla diffusione delle idee rivoluzionarie, ma la vera evoluzione per Poggibonsi avvenne nel corso del 1900, un secolo caratterizzato da profondi mutamenti nell’ambito dell’urbanistica e da una notevole svolta nel settore commerciale; quest’ultimo continuò ad essere una delle maggiori fonti di ricchezza, grazie anche all’esportazione vinicola del Chianti ed alla produzione e vendita del vetro. Durante la Seconda Guerra Mondiale Poggibonsi fu teatro di massicci bombardamenti che portarono alla completa distruzione del paese, seguita da una rapida e caotica ricostruzione e, nel corso degli anni ’50 e ’60, dalla rinascita dell’economia e dal conseguente ripopolamento del centro urbano.
Il gran numero di aziende dislocate nel territorio (oltre 3.000 unità locali, oltre 2.600 piccole e medie imprese, più di 900 aziende artigiane) fanno di Poggibonsi una meta importante per chi è in cerca di un’occupazione. I maggior guadagni vengono dall’industria meccanica (specializzata nella fabbricazione di macchinari per la lavorazione del legno), dall’elettronica (legata alla produzione di componentistica utilizzata poi nelle missioni spaziali) e dalle aziende artigiane (che tuttora si occupano prevalentemente della confezione di oggetti in vetro). A completamento di questa florida realtà economica è funzionante anche il Centro di Formazione Nuove Tecnologie, che fornisce alla regione Toscana e all’intero paese tecnici specializzati nel settore dell’artigianato. Negli ultimi anni Poggibonsi si è riscoperta città turistica, ospitando annualmente numerosi visitatori che vanno ad accrescere i profitti delle molte aziende agrituristiche locali.
Il Palazzo Comunale è uno dei più apprezzabili edifici a carattere civile presenti nella città. Edificato da Salvatore Guidi tra il 1818 e il 1871, il Palazzo è stato recentemente restaurato e, attualmente, ospita una collezione delle opere più significative di artisti contemporanei. Tra gli edifici medievali ancora presenti c’è il Palazzo Pretorio, la cui facciata è decorata con stemmi delle antiche podestà. Al suo interno ospita il Museo di Paleontologia, dove sono conservati dei reperti considerati tra i più importanti della Toscana. Tra le costruzioni religiose presenti è da ricordare la Collegiata di S. Maria, costruita nel 1863 sui resti dell’antica Pieve Romanica di S. Maria di Borgo Marturi. Nonostante l’applicazione di numerosi elementi in stile neoclassico, la Collegiata non è riuscita a conservare la sua antica grandiosità, dimostrata dell’imponente torre campanaria che l’affianca. In completo stile romanico-gotico è la Chiesa di San Lorenzo, nata sui resti della Chiesa degli Agostiniani di Lecceto, luogo dell’incontro tra Carlo VIII e Girolamo Savonarola. L’edificio ospita importanti opere tra le quali il crocifisso ligneo di Giovanni D’Agostino, S. Nicola di Neri di Bicci e la Madonna delle Grazie, proveniente dall’ormai distrutto Oratorio del Piano.
Costruito nei pressi dell’oratorio da alcune donne romite, divenuto poi chiesa ed infine santuario, il Santuario di Romituzzo fu poi arricchito alla fine del ‘500 da un grandioso campanile e da un porticato che racchiude l’ampio recinto sacro. Nata nel 1960 su progetto del prof. Carlo Del Zanna, la Chiesa di S. Giuseppe ospita importanti opere dell’artista Calonaci, e la Resurrezione del pittore senese Pollai. Posta di fronte alla stazione, ridisegnata dopo la seconda guerra mondiale, Piazza Mazzini è stata abbellita dalla costruzione di una Fontana, situata alla base del Monumento alla Resistenza dello scultore Mastroianni. Altro monumento di grande importanza artistica è il Colombaio, in cui è posta la Porta del Lavoro del Calonaci.
Nei dintorni di Poggibonsi vi sono alcune frazioni che, per la loro ricchezza artistica, meritano di essere visitate. Tra queste, da ricordare San Lucchese in cui è possibile ammirare la Fonte delle Fate, il Poggio Imperiale e la Fortezza Medicea, la Magione di S. Giovanni al Ponte e il Castello di Badia. A Staggia Senese, da visitare il Museo del Pollaiolo, il Castello di Strozzavolpe, la Chiesa di S. Martino a Luco, la Chiesa di S. Andrea a Papaiano, la Chiesa di S. Maria a Talciona, la Chiesa di San Bartolomeo a Pini, la Chiesa di S. Lorenzo in Pian de’ Campi e la Chiesa di S. Pietro a Canonica.
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Poggibonsi
Nearby cities:
Coordinate: 43°28'6"N 11°8'50"E
- Empoli 35 km
- Follonica 68 km
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- Santo Stefano di Magra 127 km
- Voghera 243 km
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- Pinerolo 347 km
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- Centro Storico di Poggibonsi 0.2 km
- Fortezza di Poggibonsi 1 km
- Impianti sportivi di Colle di Val d'Elsa 5.3 km
- Centro storico di Colle di Val d'Elsa 5.6 km
- Semifonte 8.2 km
- Centro Storico di San Giminiano 8.4 km
- Comune di San Gimignano 9 km
- Località Marcialla, Frazione dei comuni di Certaldo e di Barberino Val d'Elsa 12 km
- Sambuca Val di Pesa 13 km
- Sacro Monte di San Vivaldo 21 km
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