Parco di Cracaxia
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Chiesa, parco, Cristianità, storico
Testo riportato integralmente dalla pubblicazione dell'anno 1922 nel libro su Mogoro di padre Alfonso Casu (parroco di Mogoro).
“A due chilometri da Bonorcili presso la sponda sinistra del Rio Mogoro e in vicinanza alla Strada Nazionale, trovasi località denominata Carcaxia. Anche qui trovansi le rovine di antichi fabbricati e che la costante tradizione popolare, vorrebbe fosse un antico paesello. Non saprei su che basi si fondi tale tradizione, non esistendo in proposito, verun documento o monumento che la ricordi come tale. Dopo mature indagini ed infruttuose ricerche, sono del parere, che Carcaxia non sia mai stato un vero e proprio paese, ma semplicemente una frazione dell'antico villaggio di Bonorcili, col quale aveva comuni interessi e da cui direttamente dipendeva. E ciò per molteplici ragioni, prima fra le quali l'assoluto silenzio di tutti gli storici sardi, i quali, mentre ci hanno tramandato il nome di tutti i paesi, anche dei più piccoli, distrutti o scomparsi nelle varie epoche in sardegna, nessuno fa menzione di Carcaxia. ( Alcuni han confuso l'antica frazione di Carcaxia dei territori di Mogoro, con l'antico paese distrutto di Carcaxia che esisteva nei territori di Milis e ch'è ricordato dal Tola nel suo codice diplomatico. In una polemica avuta nel Corriere di Sardegna col carissimo Pierin d'Aselli, ho dimostrato esaurientemente l'infondatezza di tale asserzione). D'altra parte, una prova non , meno importante è il fatto che Carcaxia non figura nemmeno nel trattato di pace del 1388, conclusosi tra la Giudicessa Eleonora d'Arborea, ed il Re d'Aragona, trattato a cui presero parte tutti i paesi dell'antico regno d'Arborea. Così Carcaxia non figura neanche in nessuna delle cinque baronie di Quirra appartenenti a Don Filippo Osorio, mentre vi sono enumerati tutti gli altri paesi circonvicini. Finalmente, lo stesso territorio ove esisteva la frazione di Carcaxia, fu incluso nel territorio dell'antico Bonorcili e come tale, dopo lo spopolamento, pur questo, passò ai mogoresi, che ancora ne sono i legittimi proprietari. Queste Ragioni, ripeto, m'inducono a credere sino a prova in contrario, che Carcaxia non fosse un vero e proprio paese, ma semplicemente una frazione o un centro agricolo, popolato, di Bonorcili dal quale dipendeva direttamente e formava un solo comune. Che questa località fosse popolata, non v'è dubbio, facendone larga testimonianza le numerose rovine di antichi fabbricati, che per raggio di oltre trecento metri, vedonsi intorno alla chiesuola. Anche fra queste rovine si trovarono alcune monete puniche e moltissime di epoca romana; degli amuleti, lacrimatoi ed un antichissimo anello, che con altri oggetti, fu regalato dal cav. Antioco Paderi al Senat. Giovanni Spano (Nella stessa località, anni or sono, il signor Ibba Fortunato, scopriva una tomba, la cui lastra superiore, aveva una iscrizione a caratteri greci. Tale lastra fu da mani profane, completamente distrutta). L'epoca della sua distruzione od abbandono non è facile stabilirla, come pure è difficile precisare la causa dello spopolamento. La recente scoperta del suo piccolo cimitero, lascerebbe credere che la località di Carcaxia , fosse popolata ancora nel medio evo recente, ossia ai primi del secolo XVI, giacché le tombe, gli anelli e gli orecchini ivi trovati, risalgono, giusto il giudizio dell'Illustre prof. Taramelli, proprio all'epoca (In una tomba scoperta il 10 giugno 1921, dal Cav. Diego Paderi Flores, fu rinvenuto lo scheletro di una donna, ancora ornato di anelli e di orecchini d'oro. Il cimitero era situato presso la sponda sinistra del Rio Mogoro, a circa 300 metri di distanza dall'antica chiesetta). Le cause dell'abbandono da parte dei suoi abitanti io ritengo siano le stesse che costrinsero quei di Bonorcili ad abbandonare la loro terra natale. ”
Altre informazioni. Nella zona di trovava una Villa medioevale facente capo all' antica curatoria di Bonòrcili. La Villa fu probabilmente distrutta dai saraceni, nel XV secolo e si pensa che i superstiti si rifugiassero in quello che attualmente è la località occupata da Mogoro.
Fonte: www.pomoguruecraccaxia.org/
“A due chilometri da Bonorcili presso la sponda sinistra del Rio Mogoro e in vicinanza alla Strada Nazionale, trovasi località denominata Carcaxia. Anche qui trovansi le rovine di antichi fabbricati e che la costante tradizione popolare, vorrebbe fosse un antico paesello. Non saprei su che basi si fondi tale tradizione, non esistendo in proposito, verun documento o monumento che la ricordi come tale. Dopo mature indagini ed infruttuose ricerche, sono del parere, che Carcaxia non sia mai stato un vero e proprio paese, ma semplicemente una frazione dell'antico villaggio di Bonorcili, col quale aveva comuni interessi e da cui direttamente dipendeva. E ciò per molteplici ragioni, prima fra le quali l'assoluto silenzio di tutti gli storici sardi, i quali, mentre ci hanno tramandato il nome di tutti i paesi, anche dei più piccoli, distrutti o scomparsi nelle varie epoche in sardegna, nessuno fa menzione di Carcaxia. ( Alcuni han confuso l'antica frazione di Carcaxia dei territori di Mogoro, con l'antico paese distrutto di Carcaxia che esisteva nei territori di Milis e ch'è ricordato dal Tola nel suo codice diplomatico. In una polemica avuta nel Corriere di Sardegna col carissimo Pierin d'Aselli, ho dimostrato esaurientemente l'infondatezza di tale asserzione). D'altra parte, una prova non , meno importante è il fatto che Carcaxia non figura nemmeno nel trattato di pace del 1388, conclusosi tra la Giudicessa Eleonora d'Arborea, ed il Re d'Aragona, trattato a cui presero parte tutti i paesi dell'antico regno d'Arborea. Così Carcaxia non figura neanche in nessuna delle cinque baronie di Quirra appartenenti a Don Filippo Osorio, mentre vi sono enumerati tutti gli altri paesi circonvicini. Finalmente, lo stesso territorio ove esisteva la frazione di Carcaxia, fu incluso nel territorio dell'antico Bonorcili e come tale, dopo lo spopolamento, pur questo, passò ai mogoresi, che ancora ne sono i legittimi proprietari. Queste Ragioni, ripeto, m'inducono a credere sino a prova in contrario, che Carcaxia non fosse un vero e proprio paese, ma semplicemente una frazione o un centro agricolo, popolato, di Bonorcili dal quale dipendeva direttamente e formava un solo comune. Che questa località fosse popolata, non v'è dubbio, facendone larga testimonianza le numerose rovine di antichi fabbricati, che per raggio di oltre trecento metri, vedonsi intorno alla chiesuola. Anche fra queste rovine si trovarono alcune monete puniche e moltissime di epoca romana; degli amuleti, lacrimatoi ed un antichissimo anello, che con altri oggetti, fu regalato dal cav. Antioco Paderi al Senat. Giovanni Spano (Nella stessa località, anni or sono, il signor Ibba Fortunato, scopriva una tomba, la cui lastra superiore, aveva una iscrizione a caratteri greci. Tale lastra fu da mani profane, completamente distrutta). L'epoca della sua distruzione od abbandono non è facile stabilirla, come pure è difficile precisare la causa dello spopolamento. La recente scoperta del suo piccolo cimitero, lascerebbe credere che la località di Carcaxia , fosse popolata ancora nel medio evo recente, ossia ai primi del secolo XVI, giacché le tombe, gli anelli e gli orecchini ivi trovati, risalgono, giusto il giudizio dell'Illustre prof. Taramelli, proprio all'epoca (In una tomba scoperta il 10 giugno 1921, dal Cav. Diego Paderi Flores, fu rinvenuto lo scheletro di una donna, ancora ornato di anelli e di orecchini d'oro. Il cimitero era situato presso la sponda sinistra del Rio Mogoro, a circa 300 metri di distanza dall'antica chiesetta). Le cause dell'abbandono da parte dei suoi abitanti io ritengo siano le stesse che costrinsero quei di Bonorcili ad abbandonare la loro terra natale. ”
Altre informazioni. Nella zona di trovava una Villa medioevale facente capo all' antica curatoria di Bonòrcili. La Villa fu probabilmente distrutta dai saraceni, nel XV secolo e si pensa che i superstiti si rifugiassero in quello che attualmente è la località occupata da Mogoro.
Fonte: www.pomoguruecraccaxia.org/
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