Borrello
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Mondo / Italia / Abruzzo / Chieti
cittàdina, villaggio, Comune
Borrello è un comune italiano di 376 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa anche parte della Comunità Montana Medio Sangro.
Visitare Borrello e il suo territorio significa bearsi del bello e di un paese ben disegnato, significa godere della natura ancora incontaminata, significa arricchire il proprio animo di qualcosa che non tutti hanno.
Borrello (CH) sorge su un altipiano ad oltre 800 metri sul livello del mare ai confini del Molise.
Per la sua posizione può essere paragonato ad un promontorio che si incunea nella valle dell'impetuoso fiume Sangro.
Borrello è storicamente ricordato come "Civitas Burrelli" sorta a sua volta, intorno all'anno Mille, su una località in cui erano ancora presenti resti di un più antico luogo abitato.
Sul suo territorio ai confini dell'antico Sannio Pentro, dirimpetto al Sannio dei Caraceni (o meglio "Carracini") passarono gli Ostrogoti ed i Goti e più tardi i Longobardi scesi in Italia dalla Pannonia nel 568 d.C.
Fece parte della Longobardia Minor del Ducato di Benevento al nord del quale si insediò la potente famiglia dei Borrello fondatori, appunto, del paese.
Il palazzo baronale, oggi sede del municipio, ha una struttura quadrata con la base a scarpa che si eleva dal punto più alto del paese; ospita il museo della civiltà contadina.
Accanto al palazzo dei baroni si nota la torre dell’orologio con alla sommità una struttura piramidale in ferro battuto che sorregge la campana dei rintocchi dell’orologio. In epoca medioevale la torre era più bassa e consentiva l’appoggio del ponte levatoio, che per motivi di sicurezza costituiva l’unico accesso ai piani alti del palazzo; un lungo tratto della catena che collegava il ponte al suo argano è conservata nel museo.
La chiesa di S. Antonio da Padova fu realizzata nel ’500 su un preesistente edificio religioso inglobando la possente torre civica innalzata precedentemente nella seconda metà del ‘400, oggi si presenta completamente restaurata, con stucchi e affreschi sulle volte delle due navate insieme ad alcune tele del ‘700. La chiesa di S. Egidio Abate, patrono di Borrello, fu innalzata in età medioevale sul ciglio del costone che delimita a nord il paese. S. Egidio era caduta in completo abbandono ed è stata restaurata, con qualche piccola variante rispetto alla costruzione originaria, e riaperta al culto solo recentemente; l’interno non presenta particolari decorazioni, ma l'edificio è ben difeso e posto su uno sperone inaccessibile se non dal lato del paese; la piazza antistante la chiesa, da poco ristrutturata a gradoni semicircolari, offre una balconata che si affaccia sulla valle fluviale sottostante.La torre dell'orologio del palazzo Baronale di Borrello
Tutto il circondario è ricco di sorgenti spesso incanalate in fontane, ma la più caratteristica è senz’altro la fonte vecchia, localmente denominata fonte a ball’ per indicare la sua posizione rispetto al centro storico più elevato; è costituita da tre getti di acqua che alimentano un abbeveratoio per il bestiame e da un lungo lavatoio cosituito da blocchi di pietra scanalata.
La porta dei saraceni è una particolare formazione rocciosa costituita da un arco posto al di sopra di uno stretto passaggio scavato in profondità, deriva il suo nome dal fatto che nell’alto medioevo i ripari di roccia del luogo consentivano di sorvegliare dall’alto i movimenti delle bande di saraceni che dall’Adriatico risalivano il corso del Sangro verso l’interno saccheggiando i centri sparsi lungo la valle.
Tra le attività artigianali, accanto alla tradizionale lavorazione di carni suine e del caciocavallo, si sono affermate la produzione del miele, la produzione di saponi con essenze naturali lavorati a freddo e la raccolta e lavorazione di funghi e tartufi.
Il grano duro è alla base del piatto tradizionale, le sagne a pezze, ottenute da una sfoglia di pasta tagliata a rombi e condite con sugo di pomodoro talvolta arricchito con fagioli; la minestra di patate è una polenta ottenuta mescolando farina e purea di patate con l’aggiunta di salsa di pomodoro e fagioloni; le polpette cacio e uova (casce e ove) sono un semplice impasto ottenuto con vari tipi di formaggio locale.
Per saperne di più www.cascatedelverde.it/cascatedelverde/it/borrello-oggi...
Visitare Borrello e il suo territorio significa bearsi del bello e di un paese ben disegnato, significa godere della natura ancora incontaminata, significa arricchire il proprio animo di qualcosa che non tutti hanno.
Borrello (CH) sorge su un altipiano ad oltre 800 metri sul livello del mare ai confini del Molise.
Per la sua posizione può essere paragonato ad un promontorio che si incunea nella valle dell'impetuoso fiume Sangro.
Borrello è storicamente ricordato come "Civitas Burrelli" sorta a sua volta, intorno all'anno Mille, su una località in cui erano ancora presenti resti di un più antico luogo abitato.
Sul suo territorio ai confini dell'antico Sannio Pentro, dirimpetto al Sannio dei Caraceni (o meglio "Carracini") passarono gli Ostrogoti ed i Goti e più tardi i Longobardi scesi in Italia dalla Pannonia nel 568 d.C.
Fece parte della Longobardia Minor del Ducato di Benevento al nord del quale si insediò la potente famiglia dei Borrello fondatori, appunto, del paese.
Il palazzo baronale, oggi sede del municipio, ha una struttura quadrata con la base a scarpa che si eleva dal punto più alto del paese; ospita il museo della civiltà contadina.
Accanto al palazzo dei baroni si nota la torre dell’orologio con alla sommità una struttura piramidale in ferro battuto che sorregge la campana dei rintocchi dell’orologio. In epoca medioevale la torre era più bassa e consentiva l’appoggio del ponte levatoio, che per motivi di sicurezza costituiva l’unico accesso ai piani alti del palazzo; un lungo tratto della catena che collegava il ponte al suo argano è conservata nel museo.
La chiesa di S. Antonio da Padova fu realizzata nel ’500 su un preesistente edificio religioso inglobando la possente torre civica innalzata precedentemente nella seconda metà del ‘400, oggi si presenta completamente restaurata, con stucchi e affreschi sulle volte delle due navate insieme ad alcune tele del ‘700. La chiesa di S. Egidio Abate, patrono di Borrello, fu innalzata in età medioevale sul ciglio del costone che delimita a nord il paese. S. Egidio era caduta in completo abbandono ed è stata restaurata, con qualche piccola variante rispetto alla costruzione originaria, e riaperta al culto solo recentemente; l’interno non presenta particolari decorazioni, ma l'edificio è ben difeso e posto su uno sperone inaccessibile se non dal lato del paese; la piazza antistante la chiesa, da poco ristrutturata a gradoni semicircolari, offre una balconata che si affaccia sulla valle fluviale sottostante.La torre dell'orologio del palazzo Baronale di Borrello
Tutto il circondario è ricco di sorgenti spesso incanalate in fontane, ma la più caratteristica è senz’altro la fonte vecchia, localmente denominata fonte a ball’ per indicare la sua posizione rispetto al centro storico più elevato; è costituita da tre getti di acqua che alimentano un abbeveratoio per il bestiame e da un lungo lavatoio cosituito da blocchi di pietra scanalata.
La porta dei saraceni è una particolare formazione rocciosa costituita da un arco posto al di sopra di uno stretto passaggio scavato in profondità, deriva il suo nome dal fatto che nell’alto medioevo i ripari di roccia del luogo consentivano di sorvegliare dall’alto i movimenti delle bande di saraceni che dall’Adriatico risalivano il corso del Sangro verso l’interno saccheggiando i centri sparsi lungo la valle.
Tra le attività artigianali, accanto alla tradizionale lavorazione di carni suine e del caciocavallo, si sono affermate la produzione del miele, la produzione di saponi con essenze naturali lavorati a freddo e la raccolta e lavorazione di funghi e tartufi.
Il grano duro è alla base del piatto tradizionale, le sagne a pezze, ottenute da una sfoglia di pasta tagliata a rombi e condite con sugo di pomodoro talvolta arricchito con fagioli; la minestra di patate è una polenta ottenuta mescolando farina e purea di patate con l’aggiunta di salsa di pomodoro e fagioloni; le polpette cacio e uova (casce e ove) sono un semplice impasto ottenuto con vari tipi di formaggio locale.
Per saperne di più www.cascatedelverde.it/cascatedelverde/it/borrello-oggi...
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Borrello
Nearby cities:
Coordinate: 41°55'7"N 14°18'19"E
- Comune di Pescara / Pëscàrë 65 km
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- Bomba 14 km
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