Case degli Agostiniani (Piazza Santo Spirito 16 r) (Comune di Firenze)
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Piazza Santo Spirito, 16 r
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Questa casa con le altre che seguono da questo lato sono state studiate da Gian Luigi Maffei che, pubblicando nel 1990 la pianta del piano terreno ricostruttiva della situazione originaria e il prospetto dello stato attuale delle facciate, le ha portate come esempi di ‘case a schiera’ di edificazione pianificata. “Il fianco sinistro della piazza S. Spirito, guardando la chiesa, è occupato da una serie omogenea di edifici che arrivano ad impegnare anche la parte iniziale di via S. Agostino: sono dieci case a schiera di cui sette hanno interasse modulare di circa sei metri e presentano un prospetto a due finestre con un piano terra, un mezzanino ed altri due piani tra loro dimensionalmente paritetici. Ogni casa presenta una prima cellula esterna con funzione di atrio, una seconda con scala ortogonale al fronte e infine sul retro una loggia parzialmente occupata, nei piani superiori, dalla cucina e dal ‘luogo comodo’. La prima casa vicina al convento presenta l’aggregazione frontale di due cellule per la mancanza di profondità del lotto conseguente alla preesistenza in quel punto di parte del convento medesimo; l’ultima casa, sull’angolo opposto, ha tre finestre sulla piazza e tre sulla via S. Agostino; la serie di case si conclude con un ulteriore edificio su quest’ultima strada uguale ai precedenti della serie sulla piazza. La porta e la finestra al piano terra poste ritmicamente, il ricco marcadavanzale continuo del primo piano e lo sporto di gronda alla stessa quota raggirante, come il marcadavanzale, anche su via S. Agostino mostrano l’unitarietà della progettazione del tessuto edilizio. In precedenza in quest’area erano dislocate l’infermeria e la foresterie del convento degli Agostiniani che nel 1573 decisero di demolire gli ambienti specialistici ricostruiti in altro luogo e di sostituirli con edifici per la residenza da dare prima in enfiteusi e in seguito in affitto. Sull’angolo con la via preesisteva una cappella - costruita dai Manfredi nel 1356 che era poi passata in proprietà dell’Arte dei cappellai - che condiziona la dimensione del lotto d’angolo e determina la conformazione planimetrica di tutte le case: la forma acuta dell’angolo tra la piazza e la via e la preesistenza generarono lo slittamento di circa due metri nell’allineamento tra prima e seconda cellula in profondità nella pianta di ciascuna casa. Infine nel prospetto si evidenziano le sagome a sesto leggermente acuto della porta e delle finestre dei primi piani disegnate cioè con un evidente gusto arcaicizzante assai diffuso nel tardo manierismo fiorentino” (Maffei). Lo stesso Gian Luigi Maffei, nelle note al testo, precisa le date di costruzione delle case tra il 1575 e il 1612: le prime furono edificate da privati a cui gli Agostiniani avevano concesso in enfiteusi il lotto edilizio, successivamente furono invece gli stessi padri a occuparsi della costruzione delle abitazioni per poi affittarle ai privati. Sempre Maffei, annotando come l’avvio delle prime edificazioni sia contemporaneo alla realizzazione del chiostro grande del convento di Santo Spirito che è opera documentata di Bartolomeo Ammannati, ipotizza che allo stesso possa ricondursi l’intero piano edilizio e che, dopo alcuni anni, sia subentrato nella direzione dei lavori il suo allievo Alfonso Parigi. Quest’ultimo, tra l’altro, sembrerebbe sia stato affittuario della penultima casa prospiciente la piazza. Per quanto riguarda poi questo edificio d’angolo si segnala come, tra le due finestre al primo piano, rimanga un rovinato stemma dei Manfredi prima ricordati (di rosso, al leopardo illeonito d’argento, con la coda bifida) accompagnato da una iscrizione del tutto illeggibile. La cantonata ha spigolo a filaretto a cui corrisponde internamente, sempre secondo quanto riportato da Maffei, “un vano rettangolare voltato di vaste dimensioni, oggi tramezzato in altezza; dal XVII secolo fu residenza della famiglia Pratesi”. Sempre in corrispondenza dell’angolo è un tabernacolo con un affresco settecentesco di Piero Dandini raffigurante la Madonna tra gli angeli (Regina Angelorum).
Fonte:
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/
Fonte:
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/
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