Vespolate
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villaggio
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Vespolate si trova 12 km a sud sud-est rispetto al capoluogo, nell'area meridionale della "Bassa Novarese", lungo la Provinciale 211 (ex Statale) della Lomellina.
Dista 13 km da Mortara, 17 km da Vigevano, 25 km da Vercelli, 51 km da Milano, 97 km da Torino[2].
All'interno del territorio comunale scorrono il Torrente Agogna, che ne segna parte del confine ovest, ed il Torrente Arbogna, ad est dell'abitato, oltre a numerosi canali d'irrigazione artificiali. Poco più ad oriente scorre il Canale Quintino Sella, emissario del Canale Cavour.
Il territorio si presenta quasi interamente pianeggiante ad eccezione di un vasto terrazzo argilloso di origine fluvio-glaciale (pianalto), alto una decina metri, che dalla città di Novara si estende sino all'area nord-occidentale del comune di Vespolate. Nei secoli passati questa zona, offrendo un terreno più asciutto e soleggiato, era coltivata a vigna, mentre oggi risulta ampiamente terrazzata per permettere la coltivazione del riso anche se mantiene alcune zone dall'aspetto collinare.
[modifica] Storia
La rocca del castello di Vespolate
Sulla base dei ritrovamenti archeologici il paese era già abitato in epoca romana imperiale, ma la sua fondazione si può supporre risalente ad un periodo ancora più remoto, forse ad opera di popolazioni celtiche o liguri.
Durante il medioevo cominciò l'edificazione del castello al centro del paese, voluto probabilmente dal vescovo di Novara come difesa dalle invasioni barbariche, che andò assumendo le sembianze di una cittadella fortificata.
Dello stesso periodo (XI secolo) è anche la romanica chiesa pievana di San Giovanni Battista, che amministrava religiosamente l'intera area di territorio tra Novara e Mortara e tra l'Agogna e il Ticino.
Nel 1014 l'imperatore Enrico II confiscò il borgo e ne donò il possesso al vescovo di Novara Pietro III. Il dominio ecclesiastico sul paese durò fino al XIV secolo, per poi passare in feudo a numerose signorie, seguendo le vicende storiche del novarese, fino all'annessione al Regno di Sardegna (1748).
A partire dal 1767 la proprietà del paese tornò al vescovo di Novara che assunse il titolo di "Marchese di Vespolate" e nel 1817 quello di "Principe di San Giulio, Orta e Vespolate". Il dominio vescovile cessò nel 1866 quando le leggi del neonato Regno d'Italia imposero la secolarizzazione dei beni ecclesiastici.
Durante il risorgimento Vespolate si trovò coinvolto negli avvenimenti della prima guerra di indipendenza quando, nel marzo del 1849, fu combattuta la "battaglia di Novara" tra le truppe di Carlo Alberto e quelle austriache. In particolare qui ebbe temporaneamente sede il Quartier Generale del maresciallo Radetzky.
[modifica] Origine del nome
Il toponimo sembrerebbe derivare da "Nespoletum", o il celtico "Nespolate", ossia "luogo dei nespoli", che fa supporre esistesse, in epoche passate, un'abbondante presenza di alberi di nespolo nella zona. Forse questo è il motivo per cui sullo stemma comunale figura tale albero, posto sotto al pastorale ed alla spada intrecciati, simboli del potere vescovile. Vi sono però numerose ipotesi sull'origine del nome senza che sia stata trovata una tesi unanime.
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica] Architetture religiose
La Pieve di San Giovanni
La Pieve di San Giovanni Battista, risalente al XI secolo, si trova poco fuori del centro abitato, lungo la provinciale che porta a Tornaco. Dell'antica chiesa romanica a tre navate con annesso battistero oggi resta un semplice edificio quadrangolare in muratura ad aula unica, affiancata da un campanile risalente al seicento, recentemente restaurato. All'interno sono conservati importanti affreschi della pittura novarese risalenti ai secoli tra il 1300 e il 1500, fra i quali spicca il quattrocentesco affresco della pala d'altare, raffigurante la Vergine col bambino in trono tra i santi. La pieve nel 1908 è stata dichiarata monumento nazionale.
Per approfondire, vedi la voce Pieve di San Giovanni Battista (Vespolate).
Il Santuario della Crocetta
Il Santuario della Madonna della Crocetta, risalente in gran parte al secolo scorso, venne edificato nel luogo in cui sorgeva anticamente una piccola cappelletta dedicata alla Vergine, dove secondo la tradizione popolare, a metà del seicento, avvenne un miracolo che ridonò la vista perduta in combattimento ad un militare spagnolo. A partire dal 1650, con un'offerta del popolo, venne quindi eretta una prima chiesa (della quale si è conservato l'altare) poi ampliata nei primi anni del XX secolo, fino a raggiungere la struttura attuale nel 1933. Nel 1950 la chiesa venne elevata all'ambito d'onore di "Santuario Mariano". L'antico affresco della Vergine col bambino, risalente al XV secolo, è oggi conservato al centro dell'altare.
La Parrocchiale
La Chiesa Parrocchiale, dedicata ai Santi Giovanni Battista e Antonio abate, fu edificata tra il 1535 e il 1590 su un preesistente oratorio dedicato a Sant'Antonio e successivamente restaurata nel 1772. L'attuale facciata risale al 1827. La maggior parte degli elementi ed arredi della chiesa risalgono ai secoli XVII e XVIII. Sono del XVI secolo il grande dipinto ad olio, firmato dal milanese Gabriele Bossi, raffigurante la Vergine col bambino tra i due patroni (datato 1572), e l'affresco raffigurante Santa Liberata, conservatosi dalla precedente chiesa.
L'oratorio della S.S. Trinità
L'Oratorio della Santissima Trinità (Museo "A.Malandra") è una piccola chiesa a navata unica edificata nel 1704 su una precedente e più piccola chiesa testimoniata già nel 1590. Fino agli anni sessanta del novecento era la sede di una confraternita poi scioltasi. Dopo un lungo periodo di chiusura e abbandono negli anni 2000 la chiesa è stata parzialmente restaurata per ospitare un Museo Civico d'arte contemporanea intitolato ad Angela Malandra, madre dello studioso Dino Formaggio, originaria di Vespolate. Dal 2010 l'attività del museo è stata sospesa.
[modifica] Architetture militari
Per approfondire, vedi la voce Castello di Vespolate.
Il castello di Vespolate è un complesso fortificato medioevale, di esistenza testimoniata a partire dal 1053, che costituisce l'attuale centro storico del paese. Si estende su una superficie di circa un ettaro ed era interamente circondato da un fossato. Il complesso era costituito da una serie di casette utilizzate dal popolo come magazzini per riporre i grani ed il vino, a cui era annessa una possente rocca che fu dimora del vescovo di Novara fino al 1868. La struttura, che risale prevalentemente ai secoli XIV-XVI, ha subito ampie trasformazioni che ne hanno stravolto l'antico impianto medioevale. Si conserva in buono stato solo la rocca, oggi di proprietà privata, caratterizzata da un alto palazzo-torre.
Dista 13 km da Mortara, 17 km da Vigevano, 25 km da Vercelli, 51 km da Milano, 97 km da Torino[2].
All'interno del territorio comunale scorrono il Torrente Agogna, che ne segna parte del confine ovest, ed il Torrente Arbogna, ad est dell'abitato, oltre a numerosi canali d'irrigazione artificiali. Poco più ad oriente scorre il Canale Quintino Sella, emissario del Canale Cavour.
Il territorio si presenta quasi interamente pianeggiante ad eccezione di un vasto terrazzo argilloso di origine fluvio-glaciale (pianalto), alto una decina metri, che dalla città di Novara si estende sino all'area nord-occidentale del comune di Vespolate. Nei secoli passati questa zona, offrendo un terreno più asciutto e soleggiato, era coltivata a vigna, mentre oggi risulta ampiamente terrazzata per permettere la coltivazione del riso anche se mantiene alcune zone dall'aspetto collinare.
[modifica] Storia
La rocca del castello di Vespolate
Sulla base dei ritrovamenti archeologici il paese era già abitato in epoca romana imperiale, ma la sua fondazione si può supporre risalente ad un periodo ancora più remoto, forse ad opera di popolazioni celtiche o liguri.
Durante il medioevo cominciò l'edificazione del castello al centro del paese, voluto probabilmente dal vescovo di Novara come difesa dalle invasioni barbariche, che andò assumendo le sembianze di una cittadella fortificata.
Dello stesso periodo (XI secolo) è anche la romanica chiesa pievana di San Giovanni Battista, che amministrava religiosamente l'intera area di territorio tra Novara e Mortara e tra l'Agogna e il Ticino.
Nel 1014 l'imperatore Enrico II confiscò il borgo e ne donò il possesso al vescovo di Novara Pietro III. Il dominio ecclesiastico sul paese durò fino al XIV secolo, per poi passare in feudo a numerose signorie, seguendo le vicende storiche del novarese, fino all'annessione al Regno di Sardegna (1748).
A partire dal 1767 la proprietà del paese tornò al vescovo di Novara che assunse il titolo di "Marchese di Vespolate" e nel 1817 quello di "Principe di San Giulio, Orta e Vespolate". Il dominio vescovile cessò nel 1866 quando le leggi del neonato Regno d'Italia imposero la secolarizzazione dei beni ecclesiastici.
Durante il risorgimento Vespolate si trovò coinvolto negli avvenimenti della prima guerra di indipendenza quando, nel marzo del 1849, fu combattuta la "battaglia di Novara" tra le truppe di Carlo Alberto e quelle austriache. In particolare qui ebbe temporaneamente sede il Quartier Generale del maresciallo Radetzky.
[modifica] Origine del nome
Il toponimo sembrerebbe derivare da "Nespoletum", o il celtico "Nespolate", ossia "luogo dei nespoli", che fa supporre esistesse, in epoche passate, un'abbondante presenza di alberi di nespolo nella zona. Forse questo è il motivo per cui sullo stemma comunale figura tale albero, posto sotto al pastorale ed alla spada intrecciati, simboli del potere vescovile. Vi sono però numerose ipotesi sull'origine del nome senza che sia stata trovata una tesi unanime.
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica] Architetture religiose
La Pieve di San Giovanni
La Pieve di San Giovanni Battista, risalente al XI secolo, si trova poco fuori del centro abitato, lungo la provinciale che porta a Tornaco. Dell'antica chiesa romanica a tre navate con annesso battistero oggi resta un semplice edificio quadrangolare in muratura ad aula unica, affiancata da un campanile risalente al seicento, recentemente restaurato. All'interno sono conservati importanti affreschi della pittura novarese risalenti ai secoli tra il 1300 e il 1500, fra i quali spicca il quattrocentesco affresco della pala d'altare, raffigurante la Vergine col bambino in trono tra i santi. La pieve nel 1908 è stata dichiarata monumento nazionale.
Per approfondire, vedi la voce Pieve di San Giovanni Battista (Vespolate).
Il Santuario della Crocetta
Il Santuario della Madonna della Crocetta, risalente in gran parte al secolo scorso, venne edificato nel luogo in cui sorgeva anticamente una piccola cappelletta dedicata alla Vergine, dove secondo la tradizione popolare, a metà del seicento, avvenne un miracolo che ridonò la vista perduta in combattimento ad un militare spagnolo. A partire dal 1650, con un'offerta del popolo, venne quindi eretta una prima chiesa (della quale si è conservato l'altare) poi ampliata nei primi anni del XX secolo, fino a raggiungere la struttura attuale nel 1933. Nel 1950 la chiesa venne elevata all'ambito d'onore di "Santuario Mariano". L'antico affresco della Vergine col bambino, risalente al XV secolo, è oggi conservato al centro dell'altare.
La Parrocchiale
La Chiesa Parrocchiale, dedicata ai Santi Giovanni Battista e Antonio abate, fu edificata tra il 1535 e il 1590 su un preesistente oratorio dedicato a Sant'Antonio e successivamente restaurata nel 1772. L'attuale facciata risale al 1827. La maggior parte degli elementi ed arredi della chiesa risalgono ai secoli XVII e XVIII. Sono del XVI secolo il grande dipinto ad olio, firmato dal milanese Gabriele Bossi, raffigurante la Vergine col bambino tra i due patroni (datato 1572), e l'affresco raffigurante Santa Liberata, conservatosi dalla precedente chiesa.
L'oratorio della S.S. Trinità
L'Oratorio della Santissima Trinità (Museo "A.Malandra") è una piccola chiesa a navata unica edificata nel 1704 su una precedente e più piccola chiesa testimoniata già nel 1590. Fino agli anni sessanta del novecento era la sede di una confraternita poi scioltasi. Dopo un lungo periodo di chiusura e abbandono negli anni 2000 la chiesa è stata parzialmente restaurata per ospitare un Museo Civico d'arte contemporanea intitolato ad Angela Malandra, madre dello studioso Dino Formaggio, originaria di Vespolate. Dal 2010 l'attività del museo è stata sospesa.
[modifica] Architetture militari
Per approfondire, vedi la voce Castello di Vespolate.
Il castello di Vespolate è un complesso fortificato medioevale, di esistenza testimoniata a partire dal 1053, che costituisce l'attuale centro storico del paese. Si estende su una superficie di circa un ettaro ed era interamente circondato da un fossato. Il complesso era costituito da una serie di casette utilizzate dal popolo come magazzini per riporre i grani ed il vino, a cui era annessa una possente rocca che fu dimora del vescovo di Novara fino al 1868. La struttura, che risale prevalentemente ai secoli XIV-XVI, ha subito ampie trasformazioni che ne hanno stravolto l'antico impianto medioevale. Si conserva in buono stato solo la rocca, oggi di proprietà privata, caratterizzata da un alto palazzo-torre.
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Vespolate
Nearby cities:
Coordinate: 45°20'57"N 8°40'13"E
- Cilavegna 6.1 km
- Ponte Vecchio 19 km
- Garlasco 25 km
- Bellinzago Novarese 26 km
- Magnago 28 km
- Mede 28 km
- Dorno 29 km
- Gropello Cairoli 30 km
- Trezzano 30 km
- Nerviano 33 km
- Comune di Garbagna Novarese 4.9 km
- Comune di Sozzago 6.6 km
- Comune di Robbio 6.9 km
- Comune di Confienza 7.2 km
- Comune di Gravellona Lomellina / Gravalùna 8.4 km
- Comune di Cassolnovo / Cassö 10 km
- Centro Storico di Trecate 11 km
- Centro Storico di Novara 11 km
- Raffineria e polo petrolchimico di San Martino di Trecate 13 km
- Area petrolifera di Villafortuna 15 km