Villa Caruso o Bellosguardo
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Toscana /
Lastra a Signa /
Via di Bellosguardo, 54
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casa
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Villa di Bellosguardo, di origine cinquecentesca, si trova sulle colline di Lastra a Signa in una bellissima posizione alla quale deve il suo nome. Nel 1540 fu acquistata dalla famiglia Pucci e la villa fu modificata quando Alessandro Pucci decise di trasformarla in un ritiro paradisiaco adatto alla meditazione religiosa ed alle brame di meraviglia. Incaricò l'architetto fiorentino Giovanni Antonio Dosio di trasformare la proprietà in un raffinato parco di delizie naturali e artificiali. Inizialmente la villa prevedeva due edifici: uno adibito a residenza e l'altro destinato ad uso agricolo, collegati da un lungo muro su cui si apriva un portale. Di questo originario impianto rimangono solo alcuni elementi, come la splendida scalinata doppia e le finestre in pietra serena. Oggi lo spirito rinascimentale sopravvive solo nel giardino, la cui decorazione statuaria si protrasse per molti decenni: lungo i viali sono disseminate sculture di stili e mani diverse: dalle statue raffiguranti le antiche divinità a quelle zoomorfe eseguite da Romolo del Tadda, (autore anche di alcune statue per il parco di Boboli) e da Giuseppe Santelli. Alla fine del 1800 la villa venne acquistata dalla famiglia Campi e nel 1906 passò di proprietà del famoso tenore Enrico Caruso.
Si racconta che l'acquisto avvenne in seguito a una passeggiata che il tenore fece con l'innamorata Ada Giachetti, quando entrambi rimasero ammaliati dal magnifico panorama e dal monumentale e scenografico parco. Caruso si avvalse dell'opera dell'architetto Vittorio Sabatini, che rese simmetrici i corpi dei due edifici preesistenti, e impiegò nei lavori gli abitanti di Lastra, che donarono al tenore la colonna in pietra (tutt'oggi visibile) in segno di ringraziamento per aver contribuito a risollevare l'economia locale. L’edificio viene restaurato ed ingrandito secondo la caratteristica tipologia delle ville toscane: pareti semplicemente intonacate, camini e porte in pietra serena. Concepita come luogo di riposo, la villa fu arredata fastosamente e arricchita da mobili sontuosi e pregiati, come il famoso presepe napoletano; il giardino venne scomposto e riassettato in guisa d'uno scenario teatrale. Fu rialzato ed ingrandito l'edificio adibito a fattoria, rielaborando il tutto fino a farlo diventare un complesso simmetrico. Abbellì inoltre il muro che collega i due edifici con una galleria a pilastri sormontata da una terrazza di gusto eclettico.
Questa struttura è ancora la stessa che oggi noi possiamo ammirare: dal loggiato si accede al parterre, che conserva la pianta rinascimentale che, con la sua rigida ripartizione geometrica,
rientra pienamente nella tipologia dei giardini cinquecenteschi tosco-romani. Alla morte del celebre tenore, avvenuta nel 1921, la proprietà passò al figlio Rodolfo e al fratello Giovanni, poi all'ingegner Blanchi.
Acquistata dal conte de Micheli, che restituì al giardino il suo aspetto rinascimentale, la villa fu poi ceduta alla famiglia Gucci nel 1990 e acquistata dal comune di Lastra a Signa nel 1995.
Fonte:
www.mesemediceo.it/villa%20caruso%20bellosguardo.htm
Si racconta che l'acquisto avvenne in seguito a una passeggiata che il tenore fece con l'innamorata Ada Giachetti, quando entrambi rimasero ammaliati dal magnifico panorama e dal monumentale e scenografico parco. Caruso si avvalse dell'opera dell'architetto Vittorio Sabatini, che rese simmetrici i corpi dei due edifici preesistenti, e impiegò nei lavori gli abitanti di Lastra, che donarono al tenore la colonna in pietra (tutt'oggi visibile) in segno di ringraziamento per aver contribuito a risollevare l'economia locale. L’edificio viene restaurato ed ingrandito secondo la caratteristica tipologia delle ville toscane: pareti semplicemente intonacate, camini e porte in pietra serena. Concepita come luogo di riposo, la villa fu arredata fastosamente e arricchita da mobili sontuosi e pregiati, come il famoso presepe napoletano; il giardino venne scomposto e riassettato in guisa d'uno scenario teatrale. Fu rialzato ed ingrandito l'edificio adibito a fattoria, rielaborando il tutto fino a farlo diventare un complesso simmetrico. Abbellì inoltre il muro che collega i due edifici con una galleria a pilastri sormontata da una terrazza di gusto eclettico.
Questa struttura è ancora la stessa che oggi noi possiamo ammirare: dal loggiato si accede al parterre, che conserva la pianta rinascimentale che, con la sua rigida ripartizione geometrica,
rientra pienamente nella tipologia dei giardini cinquecenteschi tosco-romani. Alla morte del celebre tenore, avvenuta nel 1921, la proprietà passò al figlio Rodolfo e al fratello Giovanni, poi all'ingegner Blanchi.
Acquistata dal conte de Micheli, che restituì al giardino il suo aspetto rinascimentale, la villa fu poi ceduta alla famiglia Gucci nel 1990 e acquistata dal comune di Lastra a Signa nel 1995.
Fonte:
www.mesemediceo.it/villa%20caruso%20bellosguardo.htm
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