Palazzo Del Pugliese (Comune di Firenze)

Italy / Toscana / Florence / Comune di Firenze / Via dei Serragli, 8

Come per altre fabbriche della zona (si veda il vicino palazzo Rinuccini), la storia dell’edificio è alquanto complessa, sia per i molti passaggi di proprietà sia per il progressivo ampliamento del suo nucleo originario tramite accorpamento di case limitrofe. Leonardo Ginori Lisci (sulla scorta del materiale archivistico reso noto da Guido Carocci) ha ricostruito tali vicende che così sono riassumibili. Erano qui nel Trecento “otto casette” di proprietà dei Serragli e, ai primi del Quattrocento, una casa dei del Pugliese. Nel 1428 quest’ultima famiglia acquistò le precedenti, che erano già state riunificate, e procedette a trasformarle in un unico edificio, tanto che nella denunzia del 1469, Piero di Francesco del Pugliese poteva affermare che “di dette case ne ho fatte una”. Alla metà del Cinquecento la proprietà, per successione ereditaria, fu divisa tra gli stessi del Pugliese e i marchesi Botta, che qui riunirono una notevole collezione di opere d’arte, segnalata nella guida di Francesco Bocchi. Dopo altri passaggi di proprietà che portarono la porzione dei Botta ai marchesi Coppoli di Perugia, le due parti furono nuovamente riunite e, nel 1769, acquistate da Francesco Feroni che, intendendo dare ulteriore decoro alla proprietà, acquistò altre case confinanti e affidò all’architetto Zanobi Del Rosso l’incarico di ridisegnare i fronti e ridistribuire i vani interni. I primi lavori, conclusisi nel 1778, portarono ad ampliare il cortile, a restaurare lo scalone e a conferire nuove decorazioni ai principali appartamenti del piano terreno e del primo piano. Per quanto non documentati, sempre nel torno di questi anni si dovrebbero datare anche i lavori di unificazione con l’ulteriore proprietà acquistata lungo borgo San Frediano, che presenta un fronte, per quanto concerne il primo e il secondo piano, dalle caratteristiche settecentesche. Al piano terreno questo ulteriore corpo di fabbrica fu segnato dalla realizzazione di tre ampi locali da adibire a scuderia e rimessa per le carrozze, comunicanti con il cortile del palazzo principale su via de’ Serragli. Ulteriori ampliamenti seguirono dopo la soppressione, nel 1783, della chiesa e del monastero di San Frediano, che consentirono al marchese Ubaldo Francesco Feroni di estendere la proprietà fino alla piazza del Carmine. Grazie alla chiusura dell’attuale via dell’Ardiglione, che un tempo si prolungava fino a borgo San Frediano, la proprietà poté così identificarsi nell’isolato compreso tra la piazza, borgo San Frediano, via de’ Serragli e borgo Stella. Durante il periodo dell’occupazione francese il quartiere principale del palazzo fu affittato al Ministro di Francia e, mentre il periodo di maggior ricchezza dei Feroni volgeva al termine, nel 1821 l’intera proprietà venduta ai Magnani, facoltosa famiglia di Pescia arricchitasi grazie allo sviluppo delle cartiere della zona, che qui si trasferì facendo del palazzo, grazie agli ingenti capitali profusi, un nuovo punto di riferimento per la Firenze del tempo. Alla fine dell’Ottocento, per via ereditaria, l’immobile passò agli Amerighi che lo conservarono fino al termine della prima guerra mondiale; successivamente parte della proprietà passò all’antiquario Salvatore Romano (1939). La facciata su via de’ Serragli, pur mostrando i vari rifacimenti, è essenzialmente riconducibile all’opera di Zanobi Del Rosso, al quale peraltro si devono le belle finestre con inferriate del piano terreno. “L’androne è limitato da un portone a formelle, probabilmente seicentesco, che conserva le primitive ferrature dei quattro battenti e della mezzaluna superiore, e si conclude con un artistico cancello in ferro battuto ornato in alto dalla caratteristica arme dei Feroni. La corte, che è particolarmente vasta, ha due porticati. Mentre quello vicino alla porta d’ingresso presenta qualche ricordo di una loggia terrena del Quattrocento che poteva prospettare su un orto posteriore, il secondo porticato, insieme a tutto il resto, sembra essere opera esclusiva dell’architetto Del Rosso” (Ginori Lisci). Da segnalare anche il giardino, noto per aver visto la prima pianta di ortensia della città, qui coltivata nel 1804. Sul fronte dell’edificio è uno scudo con l’arme dei Feroni (d’azzurro, al destrocherio di carnagione, armato al naturale, impugnante in palo una spada d’argento, e sormontato da un giglio d’oro). Il palazzo appare nell’elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Fonte:
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/
Nearby cities:
Coordinate:   43°46'7"N   11°14'43"E
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