Palazzo Canacci (Palazzo Canacci Giandonati, Casa Baldocci) (Comune di Firenze)

Italy / Toscana / Florence / Comune di Firenze / Piazza di Parte Guelfa, 3
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“Nel 1455 Dino di Antonio Canacci acquistò l’immobile di Antonio de’ Bardi, in angolo tra via delle Terme ed il chiasso delle Misure e che giungeva fino ad un vicolo separante l’edificio medesimo da quello a Nord dei Giandonati, in piazza di San Biagio (piazzetta di Parte Guelfa). L’impianto, a pianta quadrangolare fortemente irregolare (tendente a quella trapezoidale), era il risultato dell’aggregazione di tre case a corte mercantili alto medioevali (ampliate con l’addizione di ambienti lungo il chiasso delle Misure) a loro volta sorte su un lotto d’origine romana, di forma irregolare per la presenza del circuito murario al suo ridosso. I due nuovi prospetti tardo quattrocenteschi (su via delle Terme e piazza di S. Biagio) furono qualificati da sei assi di finestre centinate ciascuno e da un loggiato sottotetto a squadra su unici agili colonne ioniche, dilatato anche al di sopra del vicolo a Nord (chiasso che, nell’occasione di questi lavori, venne superfetato). Tale altana ricorda quella, di più modesta estensione, realizzata come addizione più tarda al non lontano palazzo Davanzati in Porta Rossa e, soprattutto, il loggiato di palazzo Guadagni, del Cronaca (1505 circa)” (Trotta). Rimasto ai Canacci fino all’estinzione del casato, nel 1777, venne progressivamente abbandonato fino al degrado (peraltro proprio di tutti gli edifici prospicienti la piazza) documentato dalle fotografie di fine Ottocento. All’inizio del Novecento fu acquistato dal Comune di Firenze che ne promosse un radicale restauro condotto su progetto dell’architetto Giuseppe Castellucci nel 1902-1904 (molto il materiale conservato presso l’archivio disegni del Comune di Firenze), con ampie integrazioni e ricostruzioni in stile. Nel corso dei lavori fu tra l’altro ripristinato il loggiato superiore e rifatti “ugualmente, simmetricamente, accuratamente” i ricchi graffiti della facciata (che nel 1924 risulteranno a Garneri “già danneggiati”). Altri interventi di restauro sono datati agli anni sessanta del Novecento e quindi legati all’importante cantiere chiuso nel 2000, su progetto dell’architetto Giuseppe Cini (consolidamento statico, completa revisione delle coperture, restauro e ripristino delle facciate, dei decori architettonici e dei paramenti in pietra), relativamente al quale si veda la relazione di Giorgio Caselli in Quaderni di restauro 2000. Il fronte principale si caratterizza per il piano terreno con due portoni, affiancati da finestre con cornici. I due piani superiori presentano finestre organizzate su sei assi, unite da una cornice marcadavanzale. Tutta la superficie a intonaco è decorata a graffiti a finto ammattonato. In alto è un’altana su colonnine. Su via delle Terme, sopra il primo piano, è l’arme della famiglia Canacci e, sulla porta d’ingresso, una pietra scolpita con croce cavalleresca “per indicare come il possesso della fabbrica appartenesse all’Ordine di Santo Stefano, al quale era pervenuto con la commenda dei Dall’Ancisa” (Marcello Jacorossi in Palazzi 1972). Il palazzo appare nell’elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. Vedi anche palazzo Giandonati, con il quale il nostro ha condiviso parte della sua più recente storia.

Fonte:
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/
Nearby cities:
Coordinate:   43°46'11"N   11°15'12"E
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