Fidenza
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città
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È situata nella Pianura padana costeggiata a sud dalle prime colline, a circa 23 km ad ovest di Parma e 30 km a sud del fiume Po. Ad ovest della città scorre il torrente Stirone, affluente del fiume Taro. Un tempo il torrente scorreva nell'attuale centro cittadino, dove sorge il Duomo. Ad est è bagnata dal torrente Rovacchia.
[modifica] Toponimo
Il nome attuale deriva dal latino Fidentia, nome augurale collegato con il termine fides, "fiducia", e con fidens, -entis, participio presente del verbo fidere, "confidare". Nell'alto medioevo la città venne ribattezzata Borgo San Donnino, dal nome del santo patrono che secondo la tradizione fu ivi decapitato, forse nel 296. Nel 1927 è stato ripristinato il nome originario.[2]
[modifica] Stemma
Il primo stemma della città sembra risalire al 1102, consistente in uno scudo di fondo rosso con la croce color argento, la cosiddetta croce di San Giovanni Battista. Nel 1221 la città ottenne il permesso di Federico II di inserire l'aquila imperiale in campo dorato nella metà sinistra dello scudo. Infine, nel 1601, i Farnese la dichiararono città ed inserirono la corona ducale sopra lo scudo.
[modifica] Storia
Fidenza nacque come accampamento romano nei luoghi in cui i Galli Anani fondarono l'insediamento che aveva nome Vicumvia, lungo il percorso della Via Emilia con il nome di Fidentia. Per la sua posizione divenne poi un importante centro commerciale, rimanendolo per tutto il periodo di dominazione dell'impero romano, tanto che nel 41 a.C. fu insignita da Ottaviano della cittadinanza romana come Fidentia Julia e divenne municipio.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente cominciò un periodo buio per la città, tanto che il nome venne tramutato in Fidentiola. Venne più volte invasa dai barbari e nel V secolo venne distrutta da Costantino I durante una battaglia. In quell'occasione cominciò l'opera di ricostruzione di quello che veniva chiamato semplicemente "Borgo". Il nuovo nome infatti, Borgo San Donnino, sembra risalire al 923 e vanne mantenuto per più di mille anni, fino al 1927. Fu quasi sempre oggetto di contese tra Parma e Piacenza, anche se fu praticamente sempre la prima ad averne il controllo. Era infatti considerato un centro in grado di potersi sviluppare e "disturbare" sia l'una che l'altra, grazie alla sua posizione strategica sulla via Emilia e sulla Via Francigena.
Carlo Magno ebbe una forte devozione verso San Donnino e fu uno dei più grandi benefattori della chiesa della città, donandole la sua villa regia di Fornio ed il pomo d'oro del proprio bastone per fonderlo e farne il nodo del calice. E fu proprio durante la dominazione di Carlo Magno che venne ritrovato il corpo del Santo.
Tra il 1000 e il 1100 Borgo San Donnino divenne capitale d'Italia: Corrado di Lorena, figlio dell'Imperatore Enrico IV, si ribellò al padre alleandosi con il Papa Gregorio VII e Matilde di Canossa, scegliendo Borgo San Donnino come propria capitale dal 1092 al 1102. Sempre nel 1102 Fidenza diventò Comune, riconosciuto ufficialmente nel 1162 da Federico Barbarossa, che la affidò al controllo dei Pallavicino. Nel 1199 la città fu nuovamente conquistata da Parma e liberata nel 1221 da Federico II, nipote di Federico Barbarossa. Borgo San Donnino venne però nuovamente distrutta dai Parmigiani nel 1268, motivo per cui vennero bloccati i lavori di costruzione della facciata del duomo e mai più ripresi. La città venne ricostruita solamente nel 1300 e venne innalzata la Torre Salvaterra, per proteggersi dagli attacchi di Parma. Successivamente vide la presenza dei Visconti per un secolo (1336 - 1447) ma in modo non continuo. Questi edificarono la parte più antica dell'attuale Municipio (1354), l'oratorio di San Giorgio e la porta di San Donnino.
Dopo la morte di Filippo Maria Visconti nel 1447, Fidenza rimase libera per un anno prima di essere controllata dagli Sforza fino al 1499. Fino la seconda metà del secolo successivo Borgo San Donnino passò continuamente de uno stato di libertà ad uno di sottomissione a Parma, fino al 1556. In questo anno divenne possedimento dei Farnese, inoltre nel 1601 la chiesa di san Donnino divenne diocesi. Durante la dominazione farnese, Fidenza conobbe la peste del 1630, diffusasi velocemente in città anche per il grande numero di pellegrini che giornalmente arrivavano percorrendo la Via Francigena. Furono costruiti anche numerosi edifici come la Chiesa di San Pietro nel 1602, il palazzo vescovile accanto al duomo nel 1690, poi distrutto durante il bombardamento del 1944, il Collegio dei Gesuiti con la Chiesa (1697 - 1711) e il Collegio delle suore Orsoline (1710).
Nel 1731, alla morte di Antonio, si estinse la dinastia dei Farnese e Fidenza passò sotto il controllo dei Borbone, durato fino alla morte del Duca Ferdinando, nel 1802. Nello stesso anno cominciò il dominio francese, che cercarono di fare riprendere la città, dalla decadenza in cui era scivolata, aprendo delle scuole di arti e mestieri. Seguì ai francesi Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, moglie di Napoleone, che fece costruire un nuovo ponte sullo Stirone.
Fidenza venne poi annessa al Regno Sabaudo, con una votazione in consiglio comunale, nel 1859. Il primo sindaco fu Giacomo Ronchei ed il primo deputato di Borgo San Donnino fu Giuseppe Verdi.
Molti giovani volontari partirono per combattere la prima guerra mondiale. Quelli che tornarono, come nel resto d'Italia, parteciparono o videro dall'esterno le grandi tensioni sociali di quel periodo. A Borgo San Donnino nacque la prima sede del partito comunista della Provincia di Parma, e l'anno successivo il primo fascio di combattimento, dopo l'uccisione del fascista Vittorio Bergamaschi.
Con l'avvento del fascismo, la città conobbe un enorme sviluppo: furono costruite nuove scuole, la linea ferroviaria Fidenza - Salsomaggiore Terme, l'acquedotto, la piscina ed il trampolino olimpionico. Inoltre, nel 1927, venne cambiato il nome in Fidenza, riconosciuto con regio decreto legge. Vi fu anche una buona ripresa economica.
Con i bombardamenti del 1944, 2 e 13 maggio, la città venne quasi completamente rasa al suolo, con la perdita della chiesa del quartiere Oriola ed il danneggiamento della rocca, poi abbattuta completamente per volere del Sindaco Porcellini. Nella primavera del 1945 fu inoltre teatro di alcune rappresaglie nazifasciste come l'eccidio delle Carzole e di via Baracca. La città fu liberata dagli alleati il 26 aprile 1945 ed insignita della medaglia di bronzo al valor civile nel 1960.
[modifica] Toponimo
Il nome attuale deriva dal latino Fidentia, nome augurale collegato con il termine fides, "fiducia", e con fidens, -entis, participio presente del verbo fidere, "confidare". Nell'alto medioevo la città venne ribattezzata Borgo San Donnino, dal nome del santo patrono che secondo la tradizione fu ivi decapitato, forse nel 296. Nel 1927 è stato ripristinato il nome originario.[2]
[modifica] Stemma
Il primo stemma della città sembra risalire al 1102, consistente in uno scudo di fondo rosso con la croce color argento, la cosiddetta croce di San Giovanni Battista. Nel 1221 la città ottenne il permesso di Federico II di inserire l'aquila imperiale in campo dorato nella metà sinistra dello scudo. Infine, nel 1601, i Farnese la dichiararono città ed inserirono la corona ducale sopra lo scudo.
[modifica] Storia
Fidenza nacque come accampamento romano nei luoghi in cui i Galli Anani fondarono l'insediamento che aveva nome Vicumvia, lungo il percorso della Via Emilia con il nome di Fidentia. Per la sua posizione divenne poi un importante centro commerciale, rimanendolo per tutto il periodo di dominazione dell'impero romano, tanto che nel 41 a.C. fu insignita da Ottaviano della cittadinanza romana come Fidentia Julia e divenne municipio.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente cominciò un periodo buio per la città, tanto che il nome venne tramutato in Fidentiola. Venne più volte invasa dai barbari e nel V secolo venne distrutta da Costantino I durante una battaglia. In quell'occasione cominciò l'opera di ricostruzione di quello che veniva chiamato semplicemente "Borgo". Il nuovo nome infatti, Borgo San Donnino, sembra risalire al 923 e vanne mantenuto per più di mille anni, fino al 1927. Fu quasi sempre oggetto di contese tra Parma e Piacenza, anche se fu praticamente sempre la prima ad averne il controllo. Era infatti considerato un centro in grado di potersi sviluppare e "disturbare" sia l'una che l'altra, grazie alla sua posizione strategica sulla via Emilia e sulla Via Francigena.
Carlo Magno ebbe una forte devozione verso San Donnino e fu uno dei più grandi benefattori della chiesa della città, donandole la sua villa regia di Fornio ed il pomo d'oro del proprio bastone per fonderlo e farne il nodo del calice. E fu proprio durante la dominazione di Carlo Magno che venne ritrovato il corpo del Santo.
Tra il 1000 e il 1100 Borgo San Donnino divenne capitale d'Italia: Corrado di Lorena, figlio dell'Imperatore Enrico IV, si ribellò al padre alleandosi con il Papa Gregorio VII e Matilde di Canossa, scegliendo Borgo San Donnino come propria capitale dal 1092 al 1102. Sempre nel 1102 Fidenza diventò Comune, riconosciuto ufficialmente nel 1162 da Federico Barbarossa, che la affidò al controllo dei Pallavicino. Nel 1199 la città fu nuovamente conquistata da Parma e liberata nel 1221 da Federico II, nipote di Federico Barbarossa. Borgo San Donnino venne però nuovamente distrutta dai Parmigiani nel 1268, motivo per cui vennero bloccati i lavori di costruzione della facciata del duomo e mai più ripresi. La città venne ricostruita solamente nel 1300 e venne innalzata la Torre Salvaterra, per proteggersi dagli attacchi di Parma. Successivamente vide la presenza dei Visconti per un secolo (1336 - 1447) ma in modo non continuo. Questi edificarono la parte più antica dell'attuale Municipio (1354), l'oratorio di San Giorgio e la porta di San Donnino.
Dopo la morte di Filippo Maria Visconti nel 1447, Fidenza rimase libera per un anno prima di essere controllata dagli Sforza fino al 1499. Fino la seconda metà del secolo successivo Borgo San Donnino passò continuamente de uno stato di libertà ad uno di sottomissione a Parma, fino al 1556. In questo anno divenne possedimento dei Farnese, inoltre nel 1601 la chiesa di san Donnino divenne diocesi. Durante la dominazione farnese, Fidenza conobbe la peste del 1630, diffusasi velocemente in città anche per il grande numero di pellegrini che giornalmente arrivavano percorrendo la Via Francigena. Furono costruiti anche numerosi edifici come la Chiesa di San Pietro nel 1602, il palazzo vescovile accanto al duomo nel 1690, poi distrutto durante il bombardamento del 1944, il Collegio dei Gesuiti con la Chiesa (1697 - 1711) e il Collegio delle suore Orsoline (1710).
Nel 1731, alla morte di Antonio, si estinse la dinastia dei Farnese e Fidenza passò sotto il controllo dei Borbone, durato fino alla morte del Duca Ferdinando, nel 1802. Nello stesso anno cominciò il dominio francese, che cercarono di fare riprendere la città, dalla decadenza in cui era scivolata, aprendo delle scuole di arti e mestieri. Seguì ai francesi Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, moglie di Napoleone, che fece costruire un nuovo ponte sullo Stirone.
Fidenza venne poi annessa al Regno Sabaudo, con una votazione in consiglio comunale, nel 1859. Il primo sindaco fu Giacomo Ronchei ed il primo deputato di Borgo San Donnino fu Giuseppe Verdi.
Molti giovani volontari partirono per combattere la prima guerra mondiale. Quelli che tornarono, come nel resto d'Italia, parteciparono o videro dall'esterno le grandi tensioni sociali di quel periodo. A Borgo San Donnino nacque la prima sede del partito comunista della Provincia di Parma, e l'anno successivo il primo fascio di combattimento, dopo l'uccisione del fascista Vittorio Bergamaschi.
Con l'avvento del fascismo, la città conobbe un enorme sviluppo: furono costruite nuove scuole, la linea ferroviaria Fidenza - Salsomaggiore Terme, l'acquedotto, la piscina ed il trampolino olimpionico. Inoltre, nel 1927, venne cambiato il nome in Fidenza, riconosciuto con regio decreto legge. Vi fu anche una buona ripresa economica.
Con i bombardamenti del 1944, 2 e 13 maggio, la città venne quasi completamente rasa al suolo, con la perdita della chiesa del quartiere Oriola ed il danneggiamento della rocca, poi abbattuta completamente per volere del Sindaco Porcellini. Nella primavera del 1945 fu inoltre teatro di alcune rappresaglie nazifasciste come l'eccidio delle Carzole e di via Baracca. La città fu liberata dagli alleati il 26 aprile 1945 ed insignita della medaglia di bronzo al valor civile nel 1960.
Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Fidenza
Nearby cities:
Coordinate: 44°51'34"N 10°3'58"E
- Parma 14 km
- Genova 113 km
- Municipio VII - Ponente 117 km
- Comune di Genova 117 km
- Comune di Firenze 143 km
- Torino 198 km
- Capoliveri 232 km
- Nizza 260 km
- Fréjus 308 km
- Gap (Francia) 323 km
- Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano 21 km
- Comune di San Daniele Po 23 km
- Comune di Stagno Lombardo / Stàgn 23 km
- Comune di Pieve d'Olmi / la Piéev 24 km
- Comune di Gerre de'Caprioli / li Geri 26 km
- Centrale elettronucleare di Caorso 28 km
- Comune di Cella Dati / Céla 28 km
- Comune di Sospiro / Suspìir 29 km
- Comune di Castelnuovo Bocca d'Adda / Castelnöu 32 km
- Comune di Caselle Landi / i Caséli 33 km
Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano
Comune di San Daniele Po
Comune di Stagno Lombardo / Stàgn
Comune di Pieve d'Olmi / la Piéev
Comune di Gerre de'Caprioli / li Geri
Centrale elettronucleare di Caorso
Comune di Cella Dati / Céla
Comune di Sospiro / Suspìir
Comune di Castelnuovo Bocca d'Adda / Castelnöu
Comune di Caselle Landi / i Caséli