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Gela

Italy / Sizilien / Gela /
 città, porto marittimo

Città e porto della Sicilia, in provincia di Caltanissetta; è situata su un basso rilievo costiero orlato da un'esteso arenile, prospiciente il mare di Sicilia, dove il fiume Gela, attraversa l'omonima piana, va a sfociare.
Di origine greca fondata nel 690/89 a. C. da coloni provenienti da Rodi e Creta, che ne derivarono il nome dal fiume.
Dopo una lunga lotta con le popolazioni indigene, Gela intraprese una sistematica politica di penetrazione all'interno dell'isola. Nel 582 a. C. i Geloi fondarono Akragas (l'antica Agrigento) ed estesero il loro dominio a gran parte del sud e del centro della Sicilia.
All'inizio del V sec. a. C., sotto la tirannia di Ippocrate Gela conquistò anche la Sicilia orientale giungendo fino allo Stretto di Messina.
Ad Ippocrate successe Gelone che mosse contro i Siracusani nel 483 a. C. e sconfisse i Cartaginesi nel 480 a. C. nella battaglia di Imera.
Sotto i successori di Gelone, i Dinomenidi, l'importanza politica della città diminuì sebbene essa rimase un grosso centro artistico e culturale.
Il poeta tragico Eschilo visse a Gela negli ultimi anni della sua vita, morendovi nel 456 a. C. (secondo la leggenda, a causa di una testuggine lasciatagli cadere in testa da un'aquila in volo).
Nel 405 a. C., malgrado l'aiuto di Dionisio I di Siracusa, Gela venne conquistata e completamente distrutta dai Cartaginesi per poi essere ripopolata da nuovi coloni dopo il 338 a. C. dal corinzio Timoleonte.
Dopo un periodo di prospera tranquillità fu conquistata da Agatocle, tiranno di Siracusa, che nel 311-310 a . C. la usò come base militare contro i Cartaginesi.
In una data compresa fra il 285 ed il 282 a. C. la città venne definitivamente distrutta dal tiranno di Akragas Phintia che ne deportò gli abitanti.
Gli abitanti si rifugiarono allora a Phintias (Licata), cosicchè il sito rimase deserto fino al 1230, quando il re Federico II di Svevia vi fondò l'attuale città, denominandola Terranova, nome che nel 1862 fu mutato in Terranova di Sicilia.
Nel 1927 venne ripristinato l'antico nome.
L'odierna città conserva, a nord-est dell'abitato, le fortificazioni greche di
Capo Soprano , con 300 m di mura (erette dopo il 339 a.C.); non lontane si trovano le terme ellenistiche (del IV-III secolo a.C.).
All'estremità opposta di Gela sorge l'acropoli , con resti di un quartiere del IV secolo a.C. e di due templi; nei pressi, è ospitato anche il Museo archeologico regionale, ricco di reperti provenienti dal territorio.
Il centro storico conserva fra l'altro la chiesa Madre (secoli XVIII-XIX) e quella del Carmine, del 1514.

Gela è un centro industriale ( stabilimenti petrolchimici , metalmeccanici e alimentari), con una notevole attività commerciale e peschereccia nel porto.
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Coordinate:   37°4'27"N   14°14'7"E