Chiesa di Santo Spirito (Comune di Firenze)
| Chiesa, basilica (en), architettura rinascimentale, 15th century construction (en)
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Chiesa, basilica (en), architettura rinascimentale, 15th century construction (en)
La chiesa di Santo Spirito dà il nome al quartiere posto al centro dell'Oltrarno: progettata da Brunelleschi, ammirata da Leonardo da Vinci e da Michelangelo, considerata dal Bernini «la chiesa più bella del mondo», è uno dei principali monumenti di Firenze ... www.firenze-oltrarno.net/italiano/arte/chiesadisantospi...
La costruzione di un primo complesso agostiniano dedicato alla Vergine, ai Santi e allo Spirito Santo iniziò intorno al 1252 e si concluse verso il 1292. Nonostante che già nel 1396 il Comune avesse deciso l'edificazione di una nuova e più grande chiesa per gli Agostiniani, i lavori iniziarono solo nel 1443-44 secondo il progetto fornito dal Brunelleschi intorno al 1434; alla sua morte, nel 1446, furono diretti da Giovanni da Gaiole e poi da Salvi d'Andrea. La nuova chiesa fu consacrata nel 1481 con alcune sostanziali modifiche rispetto al progetto del Brunelleschi. La copertura con volta a botte prevista per la navata centrale e il transetto fu sostituita da un controsoffitto piano, né furono seguite le indicazioni brunelleschiane per la facciata, prevista a quattro porte. Il prospetto esterno della chiesa rimase spoglio, con pietre a vista, fino al XVIII secolo, quando venne intonacato. Salvi d'Andrea realizzò invece la facciata interna (1483-87) che conserva ancora la vetrata quattrocentesca con la Pentecoste realizzata su disegno del Perugino. Nel 1489 furono avviati i lavori di costruzione della sagrestia che, progettata da Giuliano da Sangallo, vide poi l'intervento di Antonio del Pollaiolo e di Salvi d'Andrea. Nel 1497 si concluse anche il vestibolo con la bellissima volta a botte, edificato da Simone del Pollaiolo detto il Cronaca. Pur alterata da interventi successivi, la chiesa di Santo Spirito mantiene la straordinaria e innovativa struttura brunelleschiana con le trentotto cappelle a nicchia e i colonnati di chiara ispirazione classica che corrono per le navate e il transetto, nella cui parte sinistra sono conservate alcune delle più integre testimonianze di cappelle tardoquattrocentesche. Così si presentano la cappella Bini Capponi con la Santa Monica e le suore agostiniane di Francesco Botticini, e le cappelle Corbinelli, con l'altare del Sacramento di Andrea Sansovino (1492), la Madonna in trono e santi di Cosimo Rosselli, la Santissima Trinità fra la Maddalena e Santa Caterina d'Alessandria, e la Madonna in trono e santi, di Donnino e Agnolo del Mazziere. Anche nel transetto destro sono accolti interessanti dipinti quattrocenteschi, fra i quali la Madonna col Bambino e San Giovannino, San Martino e Santa Caterina martire di Filippino Lippi (1493-1494) nella cappella Nerli, ove sono raffigurati anche gli stessi committenti. In un'altra cappella del transetto è visibile un coretto settecentesco grazie al quale i Frescobaldi potevano partecipare alla liturgia dal loro palazzo privato attiguo alla chiesa. Le nuove esigenze di una pittura devozionale, semplice e chiara, portarono nel XVI secolo a nuove commissioni pittoriche per le pale degli altari delle navate laterali. Risalgono a quest'epoca i tre quadri di Pier Francesco Foschi (Resurrezione, 1537, Trasfigurazione, 1545 e Disputa dell'Immacolata Concezione, 1546), caratterizzate da un rigoroso ascetismo. Dipinto devozionale è anche quello in sagrestia di Alessandro Allori, San Fiacre che risana gli infermi (1596), dove la scelta del santo francese è collegabile alla committente Cristina di Lorena, consorte di Ferdinando I. Nel corso del Seicento nuovi dipinti sostituirono gli antichi, ma il maggior intervento fu costituito dal monumentale altare maggiore che, in fondo alla navata centrale, è stato talvolta accusato di alterare la struttura brunelleschiana della chiesa. Progettato da Giovan Battista Caccini in collaborazione con Gherardo Silvani (1599-1608), il sontuoso tempietto, che doveva contenere il Santissimo Sacramento, unisce architettura, scultura e commesso in pietre dure. Quanto all'attiguo complesso conventuale, rimangono della parte più antica solo il Refettorio gotico - che dal 1946 accoglie il Museo della Fondazione Romano - con una Crocifissione che sovrasta la frammentaria Ultima Cena (1360-65), riferibile ad Andrea Orcagna, e la cappella Corsini, dedicata a San Jacopo Apostolo, col Monumento funebre di Neri Corsini (1385). Il complesso conventuale possiede anche una bella sala capitolare e due chiostri edificati fra il Cinquecento e il Seicento dall'Ammannati e dai suoi allievi Giulio ed Alfonso Parigi. Soppresso prima nel 1808 e quindi nel 1866, il convento ha vari locali ancora adibiti ad uso militare.
Fonte: I Luoghi della Fede - Regione Toscana
Sito Web: web.rete.toscana.it/Fede/ricerca.jsp?lingua=italiano
www.florenceholidays.com/vacanza-firenze-chiese-chiesa-...
La costruzione di un primo complesso agostiniano dedicato alla Vergine, ai Santi e allo Spirito Santo iniziò intorno al 1252 e si concluse verso il 1292. Nonostante che già nel 1396 il Comune avesse deciso l'edificazione di una nuova e più grande chiesa per gli Agostiniani, i lavori iniziarono solo nel 1443-44 secondo il progetto fornito dal Brunelleschi intorno al 1434; alla sua morte, nel 1446, furono diretti da Giovanni da Gaiole e poi da Salvi d'Andrea. La nuova chiesa fu consacrata nel 1481 con alcune sostanziali modifiche rispetto al progetto del Brunelleschi. La copertura con volta a botte prevista per la navata centrale e il transetto fu sostituita da un controsoffitto piano, né furono seguite le indicazioni brunelleschiane per la facciata, prevista a quattro porte. Il prospetto esterno della chiesa rimase spoglio, con pietre a vista, fino al XVIII secolo, quando venne intonacato. Salvi d'Andrea realizzò invece la facciata interna (1483-87) che conserva ancora la vetrata quattrocentesca con la Pentecoste realizzata su disegno del Perugino. Nel 1489 furono avviati i lavori di costruzione della sagrestia che, progettata da Giuliano da Sangallo, vide poi l'intervento di Antonio del Pollaiolo e di Salvi d'Andrea. Nel 1497 si concluse anche il vestibolo con la bellissima volta a botte, edificato da Simone del Pollaiolo detto il Cronaca. Pur alterata da interventi successivi, la chiesa di Santo Spirito mantiene la straordinaria e innovativa struttura brunelleschiana con le trentotto cappelle a nicchia e i colonnati di chiara ispirazione classica che corrono per le navate e il transetto, nella cui parte sinistra sono conservate alcune delle più integre testimonianze di cappelle tardoquattrocentesche. Così si presentano la cappella Bini Capponi con la Santa Monica e le suore agostiniane di Francesco Botticini, e le cappelle Corbinelli, con l'altare del Sacramento di Andrea Sansovino (1492), la Madonna in trono e santi di Cosimo Rosselli, la Santissima Trinità fra la Maddalena e Santa Caterina d'Alessandria, e la Madonna in trono e santi, di Donnino e Agnolo del Mazziere. Anche nel transetto destro sono accolti interessanti dipinti quattrocenteschi, fra i quali la Madonna col Bambino e San Giovannino, San Martino e Santa Caterina martire di Filippino Lippi (1493-1494) nella cappella Nerli, ove sono raffigurati anche gli stessi committenti. In un'altra cappella del transetto è visibile un coretto settecentesco grazie al quale i Frescobaldi potevano partecipare alla liturgia dal loro palazzo privato attiguo alla chiesa. Le nuove esigenze di una pittura devozionale, semplice e chiara, portarono nel XVI secolo a nuove commissioni pittoriche per le pale degli altari delle navate laterali. Risalgono a quest'epoca i tre quadri di Pier Francesco Foschi (Resurrezione, 1537, Trasfigurazione, 1545 e Disputa dell'Immacolata Concezione, 1546), caratterizzate da un rigoroso ascetismo. Dipinto devozionale è anche quello in sagrestia di Alessandro Allori, San Fiacre che risana gli infermi (1596), dove la scelta del santo francese è collegabile alla committente Cristina di Lorena, consorte di Ferdinando I. Nel corso del Seicento nuovi dipinti sostituirono gli antichi, ma il maggior intervento fu costituito dal monumentale altare maggiore che, in fondo alla navata centrale, è stato talvolta accusato di alterare la struttura brunelleschiana della chiesa. Progettato da Giovan Battista Caccini in collaborazione con Gherardo Silvani (1599-1608), il sontuoso tempietto, che doveva contenere il Santissimo Sacramento, unisce architettura, scultura e commesso in pietre dure. Quanto all'attiguo complesso conventuale, rimangono della parte più antica solo il Refettorio gotico - che dal 1946 accoglie il Museo della Fondazione Romano - con una Crocifissione che sovrasta la frammentaria Ultima Cena (1360-65), riferibile ad Andrea Orcagna, e la cappella Corsini, dedicata a San Jacopo Apostolo, col Monumento funebre di Neri Corsini (1385). Il complesso conventuale possiede anche una bella sala capitolare e due chiostri edificati fra il Cinquecento e il Seicento dall'Ammannati e dai suoi allievi Giulio ed Alfonso Parigi. Soppresso prima nel 1808 e quindi nel 1866, il convento ha vari locali ancora adibiti ad uso militare.
Fonte: I Luoghi della Fede - Regione Toscana
Sito Web: web.rete.toscana.it/Fede/ricerca.jsp?lingua=italiano
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Articolo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santo_Spirito
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