San Giovanni in Persiceto
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Il territorio del comune di S. Giovanni in Persiceto fu abitato, almeno nella parte alta (meridionale), fin dalla preistoria: per esempio, sono presenti resti dell'antica civiltà del bronzo e della prima età del ferro; sulla base della tradizione classica e della toponomastica si ritiene certa la presenza di comunità galliche. L'occupazione del territorio da parte dei Romani è testimoniata dalle superstiti tracce della centuriazione (II secolo a.C.); non esiste invece traccia o testimonianza di un centro abitato: si può ipotizzare l'esistenza di un vicus, non certo di un oppidum.
Sul Persicetano nell'epoca tardoromana le fonti storiche sono mute o pressoché inesistenti: forse queste terre e queste popolazioni furono toccate dalle invasioni barbariche, certamente dalle alluvioni, le cui conseguenze sono ancora evidenti nella zona ad est della città. Le terre abbandonate tornarono paludose e boscose, fino a quando, sotto il dominio dell'Esarcato di Ravenna, non furono riprese le opere di contenimento delle acque. In epoca bizantina attraversò il territorio una linea difensiva eretta contro i Longobardi, i quali tuttavia, con Liutprando, intorno al 727, la sfondarono ed occuparono, tra gli altri, il castrum Persiceta (prima di quell'anno il toponimo non è documentato). È probabile che risalga ad epoca longobarda la caratteristica forma urbis del vecchio nucleo della città: il Borgo Rotondo.
Caduto il regno longobardo (774) il distretto altomedioevale di Persiceto (poi San Giovanni in Persiceto) appartenne a lungo al Contado di Modena che si estendeva fino al Samoggia; sul territorio persicetano esercitò la propria supremazia l'abbazia di Nonantola; ma si può ritenere che già nel IX secolo esso passasse al Contado bolognese: infatti è probabile che verso la metà di quel secolo sorgesse la pieve di San Giovanni ad opera dei vescovi di Bologna. Risalgono forse a quell'epoca le prime concessioni ai persicetani di vaste estensioni di terreni incolti e paludosi ad meliorandum da parte degli abati di Nonantola (parte occidentale) e dei vescovi bolognesi (parte orientale): terreni che costituiranno i beni della futura Partecipanza agraria.
Dopo un breve periodo di autonomia (tra il sec. XI e il sec. XII), il Comune di S. Giovanni in Persiceto passò sotto il dominio politico di Bologna, della quale seguì poi le sorti: fu pertanto soggetto alla signoria dei Pepoli, dei Visconti, dei Bentivoglio e, all'inizio del sec. XVI, fu assoggettato definitivamente al dominio pontificio. Il 'castello' o 'terra' di S. Giovanni in Persiceto nei secc. XIII e XIV si ampliò con la formazione di una seconda cerchia fuori del Borgo Rotondo e con la creazione di altri borghi esterni, circondati, come il castello, da fosse, palancati e porte; ma, a causa della ribellione dei Persicetani, fin dal secondo decennio del Quattrocento il maggior Consiglio di Bologna deliberò di distruggere i borghi esterni e i relativi palancati, di colmare le fosse e di abbattere tutte le costruzioni che potessero servire da fortilizio; i borghi furono distrutti soltanto nel 1481, durante la signoria di Giovanni Il Bentivoglio, mentre negli anni successivi il castello fu munito di nuovi bastioni e terrapieni assumendo la forma rimasta poi fondamentalmente invariata per circa quattro secoli; si deve al Bentivoglio anche la costruzione, verso la fine del sec. XV e su disegno di Gaspare Nadi, del vasto palazzo che nel 1612 fu acquistato dalla comunità e che, più volte modificato, è ancora oggi adibito a residenza municipale.
Negli ultimi lustri del dominio bentivolesco fu avviata l'escavazione del Cavamento, un collettore delle acque dei terreni bassi di S. Agata, Crevalcore e S. Giovanni in Persiceto: vaste zone del territorio persicetano settentrionale divennero coltivabili e abitabili, tanto che nell'ultimo trentennio del cinquecento fu costruita una nuova chiesa e istituita la nuova parrocchia di San Matteo della Decima. Per riconoscenza, a Giovanni Il Bentivoglio i Persicetani donarono una vasta pezza di terreno, sulla quale sorse poi la villacastello "La Giovannina".
[modifica] Monumenti e luoghi di interesse
A San Giovanni in Persiceto ha sede il Museo del Cielo e della Terra, un ente che aggrega più strutture dei Comuni di Terre d'acqua (Persiceto, Sant'Agata Bolognese, Crevalcore, Anzola dell'Emilia, Sala Bolognese e Calderara di Reno) e che è gestito grazie alle associazioni locali di volontariato. Nel comprensorio persicetano si trova un'area dedicata all'astronomia (Planetario e osservatorio astronomico), un Orto Botanico, una piccola area di riequilibrio ecologico detta "La Bora" (all'interno della quale ha sede anche un laboratorio che mostra la vita degli insetti) e, nel centro della cittadina, due aule fungono da laboratorio di fisica.
La Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista, iniziata nel 1671[3] conserva importanti dipinti di pittori bolognesi, tra i quali Guercino, Francesco Albani, Ubaldo Gandolfi, Alessandro Guardassoni. Inoltre il campanile ospita la più antica campana presente nel Bolognese, fusa nel 1318. Il Museo d'Arte Sacra e Quadreria Civica raccolgono opere provenienti da enti ecclesiastici e non di San Giovanni in Persiceto e del circondario. Il patrimonio più antico è costituito da 5 corali miniati da Nicolò di Giacomo attorno al 1370, che costituivano l'apparato liturgico completo della collegiata persicetana. Il Museo conserva inoltre notevoli opere pittoriche che ricoprono un arco cronologico che va dal '500 (San Giovanni del Francia) fino ai primi anni del XX secolo (Salomè di Alberto e Fabio Fabbi). Il Museo è visitabile tutte le domeniche dalle 9.00 alle 12.00 e il sabato solo su prenotazione.
San Giovanni in Persiceto è una cittadina tranquilla, con relativo traffico, che si può benissimo attraversare in bicicletta; è dotata di molte aree verdi e parchi per bambini. Di notevole estensione il campo sportivo, che comprende piscine, campi da calcio, piste di atletica e il campo da basket.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Personalità legate a San Giovanni in Persiceto
Clelia Barbieri (1847-1870), religiosa, santa
Marco Belinelli (1986), cestista NBA dei New Orleans Hornets e della Nazionale Italiana
Alberto Bergamini (1871-1962), giornalista e senatore, direttore del Corriere del Polesine (1893-98) e primo direttore de Il Giornale d'Italia (1901-23); ideatore della famosa terza pagina (culturale) all'interno di un quotidiano
Stefano Bicocchi (1957), in arte Vito, comico e attore
Agostino Bignardi (1921-1983), senatore nel Partito Liberale Italiano
Danio Bolognini (1901-1972), vescovo di Cremona
Giorgio Celli (1935-2011), etologo, docente universitario, scrittore e conduttore televisivo
Aleksandra Cotti (1988), pallanuotista professionista della Nazionale Italiana e del Rapallo Nuoto
Andrea Cotti (1971), poeta, scrittore e sceneggiatore
Giulio Cesare Croce (1550-1609), cantastorie e scrittore, autore della figura del contadino Bertoldo a cui si aggiunse poi quella del figlio Bertoldino
Cristoforo da San Giovanni in Persiceto, ebanista, autore della porta lignea della Biblioteca Malatestiana di Cesena, il 15 agosto 1454
Ercole de Maria (?-1640), pittore allievo di Guido Reni
Paolo Dondarini (1968), ex arbitro internazionale di calcio
Giuseppe Fanin (1924-1948), Servo di Dio, sindacalista cattolico, assassinato il 4 novembre 1948 da partigiani comunisti
Fabio Garagnani (1951), Deputato del PDL, coordinatore cittadino di Bologna
Massimiliano Martinelli (1816-1893), patriota e senatore del Regno d'Italia
Filippo Masolini (1970), ex calciatore di serie B
Giuseppe Montanari (1936), autore di fumetti
Liana Orfei (1937), artista e direttrice di circo
Raffaele Pettazzoni (1883-1959), storico delle religioni
Armando Sarti (1927-2000), partigiano e politico
Andrea Tarozzi (1973), ex calciatore di serie A
Massimiliano Varricchio (1976), calciatore di serie B
Sul Persicetano nell'epoca tardoromana le fonti storiche sono mute o pressoché inesistenti: forse queste terre e queste popolazioni furono toccate dalle invasioni barbariche, certamente dalle alluvioni, le cui conseguenze sono ancora evidenti nella zona ad est della città. Le terre abbandonate tornarono paludose e boscose, fino a quando, sotto il dominio dell'Esarcato di Ravenna, non furono riprese le opere di contenimento delle acque. In epoca bizantina attraversò il territorio una linea difensiva eretta contro i Longobardi, i quali tuttavia, con Liutprando, intorno al 727, la sfondarono ed occuparono, tra gli altri, il castrum Persiceta (prima di quell'anno il toponimo non è documentato). È probabile che risalga ad epoca longobarda la caratteristica forma urbis del vecchio nucleo della città: il Borgo Rotondo.
Caduto il regno longobardo (774) il distretto altomedioevale di Persiceto (poi San Giovanni in Persiceto) appartenne a lungo al Contado di Modena che si estendeva fino al Samoggia; sul territorio persicetano esercitò la propria supremazia l'abbazia di Nonantola; ma si può ritenere che già nel IX secolo esso passasse al Contado bolognese: infatti è probabile che verso la metà di quel secolo sorgesse la pieve di San Giovanni ad opera dei vescovi di Bologna. Risalgono forse a quell'epoca le prime concessioni ai persicetani di vaste estensioni di terreni incolti e paludosi ad meliorandum da parte degli abati di Nonantola (parte occidentale) e dei vescovi bolognesi (parte orientale): terreni che costituiranno i beni della futura Partecipanza agraria.
Dopo un breve periodo di autonomia (tra il sec. XI e il sec. XII), il Comune di S. Giovanni in Persiceto passò sotto il dominio politico di Bologna, della quale seguì poi le sorti: fu pertanto soggetto alla signoria dei Pepoli, dei Visconti, dei Bentivoglio e, all'inizio del sec. XVI, fu assoggettato definitivamente al dominio pontificio. Il 'castello' o 'terra' di S. Giovanni in Persiceto nei secc. XIII e XIV si ampliò con la formazione di una seconda cerchia fuori del Borgo Rotondo e con la creazione di altri borghi esterni, circondati, come il castello, da fosse, palancati e porte; ma, a causa della ribellione dei Persicetani, fin dal secondo decennio del Quattrocento il maggior Consiglio di Bologna deliberò di distruggere i borghi esterni e i relativi palancati, di colmare le fosse e di abbattere tutte le costruzioni che potessero servire da fortilizio; i borghi furono distrutti soltanto nel 1481, durante la signoria di Giovanni Il Bentivoglio, mentre negli anni successivi il castello fu munito di nuovi bastioni e terrapieni assumendo la forma rimasta poi fondamentalmente invariata per circa quattro secoli; si deve al Bentivoglio anche la costruzione, verso la fine del sec. XV e su disegno di Gaspare Nadi, del vasto palazzo che nel 1612 fu acquistato dalla comunità e che, più volte modificato, è ancora oggi adibito a residenza municipale.
Negli ultimi lustri del dominio bentivolesco fu avviata l'escavazione del Cavamento, un collettore delle acque dei terreni bassi di S. Agata, Crevalcore e S. Giovanni in Persiceto: vaste zone del territorio persicetano settentrionale divennero coltivabili e abitabili, tanto che nell'ultimo trentennio del cinquecento fu costruita una nuova chiesa e istituita la nuova parrocchia di San Matteo della Decima. Per riconoscenza, a Giovanni Il Bentivoglio i Persicetani donarono una vasta pezza di terreno, sulla quale sorse poi la villacastello "La Giovannina".
[modifica] Monumenti e luoghi di interesse
A San Giovanni in Persiceto ha sede il Museo del Cielo e della Terra, un ente che aggrega più strutture dei Comuni di Terre d'acqua (Persiceto, Sant'Agata Bolognese, Crevalcore, Anzola dell'Emilia, Sala Bolognese e Calderara di Reno) e che è gestito grazie alle associazioni locali di volontariato. Nel comprensorio persicetano si trova un'area dedicata all'astronomia (Planetario e osservatorio astronomico), un Orto Botanico, una piccola area di riequilibrio ecologico detta "La Bora" (all'interno della quale ha sede anche un laboratorio che mostra la vita degli insetti) e, nel centro della cittadina, due aule fungono da laboratorio di fisica.
La Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista, iniziata nel 1671[3] conserva importanti dipinti di pittori bolognesi, tra i quali Guercino, Francesco Albani, Ubaldo Gandolfi, Alessandro Guardassoni. Inoltre il campanile ospita la più antica campana presente nel Bolognese, fusa nel 1318. Il Museo d'Arte Sacra e Quadreria Civica raccolgono opere provenienti da enti ecclesiastici e non di San Giovanni in Persiceto e del circondario. Il patrimonio più antico è costituito da 5 corali miniati da Nicolò di Giacomo attorno al 1370, che costituivano l'apparato liturgico completo della collegiata persicetana. Il Museo conserva inoltre notevoli opere pittoriche che ricoprono un arco cronologico che va dal '500 (San Giovanni del Francia) fino ai primi anni del XX secolo (Salomè di Alberto e Fabio Fabbi). Il Museo è visitabile tutte le domeniche dalle 9.00 alle 12.00 e il sabato solo su prenotazione.
San Giovanni in Persiceto è una cittadina tranquilla, con relativo traffico, che si può benissimo attraversare in bicicletta; è dotata di molte aree verdi e parchi per bambini. Di notevole estensione il campo sportivo, che comprende piscine, campi da calcio, piste di atletica e il campo da basket.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Personalità legate a San Giovanni in Persiceto
Clelia Barbieri (1847-1870), religiosa, santa
Marco Belinelli (1986), cestista NBA dei New Orleans Hornets e della Nazionale Italiana
Alberto Bergamini (1871-1962), giornalista e senatore, direttore del Corriere del Polesine (1893-98) e primo direttore de Il Giornale d'Italia (1901-23); ideatore della famosa terza pagina (culturale) all'interno di un quotidiano
Stefano Bicocchi (1957), in arte Vito, comico e attore
Agostino Bignardi (1921-1983), senatore nel Partito Liberale Italiano
Danio Bolognini (1901-1972), vescovo di Cremona
Giorgio Celli (1935-2011), etologo, docente universitario, scrittore e conduttore televisivo
Aleksandra Cotti (1988), pallanuotista professionista della Nazionale Italiana e del Rapallo Nuoto
Andrea Cotti (1971), poeta, scrittore e sceneggiatore
Giulio Cesare Croce (1550-1609), cantastorie e scrittore, autore della figura del contadino Bertoldo a cui si aggiunse poi quella del figlio Bertoldino
Cristoforo da San Giovanni in Persiceto, ebanista, autore della porta lignea della Biblioteca Malatestiana di Cesena, il 15 agosto 1454
Ercole de Maria (?-1640), pittore allievo di Guido Reni
Paolo Dondarini (1968), ex arbitro internazionale di calcio
Giuseppe Fanin (1924-1948), Servo di Dio, sindacalista cattolico, assassinato il 4 novembre 1948 da partigiani comunisti
Fabio Garagnani (1951), Deputato del PDL, coordinatore cittadino di Bologna
Massimiliano Martinelli (1816-1893), patriota e senatore del Regno d'Italia
Filippo Masolini (1970), ex calciatore di serie B
Giuseppe Montanari (1936), autore di fumetti
Liana Orfei (1937), artista e direttrice di circo
Raffaele Pettazzoni (1883-1959), storico delle religioni
Armando Sarti (1927-2000), partigiano e politico
Andrea Tarozzi (1973), ex calciatore di serie A
Massimiliano Varricchio (1976), calciatore di serie B
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Coordinates: 44°38'17"N 11°11'1"E
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