Archivio storico e Biblioteca comunale (Ex Convento della Madonna del Carmelo) (Bosa)

Italy / Sardinien / Bosa / Piazza del Carmine
 Biblioteca, monastero, archivio, Luogo interessante

Il convento è situato ad est dell’abitato di Bosa (OR), a ridosso del quartiere medievale di Sa Costa e a ridosso dell'omonima Chiesa del Carmine. Abbandonato dai carmelitani nella seconda metà dell'Ottocento, ha ospitato, in un primo tempo, le scuole elementari e il regio ginnasio, per poi essere adibito, nel XX secolo, a sede della casa comunale, sino al trasferimento di quest'ultima, nel 2001, presso il Palazzo dell'ex Orfanotrofio Puggioni-Piga.
Ancora oggi l'ex convento, di proprietà del Comune, è utilizzato per alcuni servizi comunali e, ai piani superiori, come archivio storico e biblioteca.

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ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI BOSA (Consistenza: Unità 3636: regg. 870, voll. 185, fascc. 2250, s.fascc. 226, cc. sciolte 6, atti singoli 99, libretti vari; estremi cronologici: 1427 - 1955)
«Il Comune di Bosa vanta uno dei più interessanti archivi comunali della Regione Sardegna». «L'estremo remoto si riferisce ad una copia autentica della concessione in perpetuo da parte del re Alfonso V d'Aragona alla città di Bosa dei salti di "Sierra", "Espinas" e "Castañas" con tutte le loro pertinenze (Valenza, 16 gennaio 1427) tratta dall'Archivio Regio di Barcellona, registro "Sardinie II"».
«Il fondo, ordinato con un progetto di recupero dell'archivio storico e di quello di deposito (finanziato con l'ex - L. R. 28/84 nel 1988), portò all'istituzione della Sezione separata dell'archivio storico (delibera n. 294/1995) presso l'ex-convento dei Cappuccini. Il riordino, avviato nel settembre 1989, terminò nel 1994, condusse alla redazione di 12 inventari relativi alla parte storica e alla compilazione di un voluminoso elenco di consistenza per le unità posteriori all'ultimo quarantennio. Il lavoro consentì, inoltre, il restauro di 44 unità archivistiche. In seguito all'ordinamento, l'archivio è stato suddiviso in due sezioni: la prima "Antico Regime" è costituita dalle serie originarie prodotte durante le dominazioni spagnola e sabauda (1427 - 1851). La seconda sezione, invece, comprende la documentazione prodotta a partire dal 1848, anno in cui fu emanato il R. E. che sancì la nascita del Comune Moderno nel Regno di Sardegna . La sezione è a sua volta suddivisa in 3 sottosezioni: Serie Omogenee, Carteggio Amministrativo per Titoli, Carteggio Amministrativo per Categorie. I trasferimenti di sede della documentazione hanno favorito la dispersione delle carte, e spesso l'inadeguatezza dei locali ha arrecato gravissimi danni al materiale documentario determinando l'insorgere di infezioni microbiche. Segnaliamo, inoltre, che la documentazione era già stata riordinata, probabilmente alla fine del XIX secolo secondo il metodo peroniano "per materia". Si ha notizia di uno scarto avvenuto nel 1995, e di un altro, pare risalente al 1950».
«Il fondo è costituito dalle serie tipiche degli archivi prodotti dai comuni sardi che furono Città Regie, e pertanto furono amministrate in base ad un breve o statuto cittadino, obbligatoriamente tradotto in lingua sarda o catalana dal 1565. Il Breve di Bosa, risalente probabilmente alla fine del XIII secolo, regolamentava la vita cittadina medievale nella forma del comune pazionato; restò in vigore integro fino al 1589 quando alla Città Regia furono concessi gli stessi privilegi di quella di Cagliari che prevedevano l'estrazione a sorte dei consiglieri e le altre cariche per l'amministrazione civica. Il fondo comprende ciò che è rimasto dell'antico archivio regio cittadino e le serie derivate dall'attività del comune postunitario in tutte le materie di competenza. Il documento più antico è una copia autentica (XVI secolo, archivista regio Gabriel Ollina), della concessione in perpetuo da parte di re Alfonso V d'Aragona alla Città di Bosa dei salti di "Sierra", "Espinas" e "Castañas" con tutte le loro pertinenze (Valenza, 16 gennaio 1427), tratta dall'Archivio Regio di Barcellona, registro "Sardinie II" dietro richiesta del sindaco di Bosa Giuliano Ursena. Le serie più importanti dell'archivio storico sono i "Libres de la Conselleria" (dal 1606), ossia le risoluzioni della municipalità, le Deliberazioni degli organi comunali successivi (dal 1863), i Privilegi concessi dai sovrani alla città (1471 - 1776), i Libri del Clavario (dal 1576), gli atti delle Cause e Liti (dal 1626), i Copialettere (dal 1701) e i Bilanci (dal 1773)».

FONTE: siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?...

Bibliografia:
G. TODDE, Alcuni capitoli degli Statuti di Bosa, in "Medioevo: Saggi e Rassegne", pubblicazione curata dall'Istituto di storia medievale della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Cagliari, n. 2/1976
A. MASTINO (a cura di), Bosa alla fine del'800, appunti di viaggio, Torino, Spanu & c., 1979
A. BOSCOLO - M. PINTOR - G. LOI PUDDU, Dizionario della Sardegna, Cagliari, 1955
Coop. LA MEMORIA STORICA (a cura della), L'archivio storico del comune di Bosa: sezione 1. Antico regime, inventario, Cagliari, La memoria storica, 1995
F. MANCOSU, Circoscrizioni amministrative, in Atlante della Sardegna, a cura di R. PRACCHI, A. TERROSU ASOLE, M. RICCARDI, Cagliari, La Zattera, 1971
C. TASCA, Titoli e privilegi dell'antica città di Bosa, Cagliari, La memoria storica - Mythos, 1999
A. MASTINO, Le origini di Bosa, Sassari, Gallizzi, 1974
S. LIPPI, Inventario del R. Archivio di Stato di Cagliari e notizie delle carte conservate nei più notevoli archivi comunali vescovili e capitolari della Sardegna, Cagliari, Tip. Valdès, 1902
Nearby cities:
Coordinate:   40°17'52"N   8°30'7"E
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